Primo singolo per il Principe che canta Bob Dylan. In “Un angioletto come te” racconta una passione notturna e fugace tra due anime in bilico. Il disco esce il 30 ottobre

NoteVerticali.it_Francesco De Gregori_Bob Dylan_1In vista del rilascio del nuovo “Amore e furto – De Gregori canta Dylan” è già disponibile il primo singolo estratto dal disco, con relativo videoclip. Si tratta di “Un angioletto come te“, prima traccia dell’album, e cover di “Sweetheart like you“, che Dylan incise nel 1983. Il video, girato da Alessandro Arianti, ci mostra un De Gregori in sala di registrazione, con cappellino e occhiali scuri, accompagnato dalla band capitanata dal fido Guido Guglielminetti e particolarmente concentrato nell’interpretazione del brano. Il testo ricalca a grandi linee quello del pezzo originale, con alcuni alleggerimenti (“che ci fa in un immondezzaio simile” diventa “che ci fa in un posto simile“). Il personaggio a cui è indirizzata la canzone, una donna dalla storia oscura, abbandonata dal compagno (“…è andato all’estero e non tornerà…“) e alle prese con un amore clandestino, viene descritta con tratti che lasciano il segno. L’atmosfera è chiaramente notturna, e racconta una passione fugace, tra due anime in bilico, che svanirà all’alba. C’è anche un sotteso (e disincantato) messaggio politico, che all’epoca della comparsa del brano fece sì che qualcuno appellasse Dylan come qualunquista (“Qualcuno ha detto che l’amor di patria è l’ultimo rifugio che c’è / Ruba una mela e finirai in galera, ruba un palazzo e ti faranno re…”). Ma soprattutto, secondo De Gregori, il brano offre “il delicatissimo ritratto di una donna combattuta fra emancipazione e fragilità. Dylan” – prosegue De Gregori –  “riesce a bloccare in pochi fotogrammi musicali l’incontro fra due vite senza soluzione, a farci vedere per un attimo contemporaneamente le porte dell’inferno e quelle del paradiso, e il confine sempre indefinito fra innocenza e peccato“.

Curiosa inoltre la presenza di riferimenti che si intrecciano con la storica produzione musicale del Principe, dalle carte presenti in “Rimmel” ai “Pezzi di vetro” dell’omonima canzone. Da segnalare poi quell’angioletto nel titolo, scelta originale per De Gregori, che fa pensare a “L’angelo” (da “Calypsos”, del 2006), a L’angelo di Lyon (da Per brevità chiamato artista, del 2008), citato on accezioni più “spirituali”, ma anche a quel “giovane angelo che girava senza spada” di “Festival“, dedicata alla tragedia di Luigi Tenco, da “Bufalo Bill” del 1976Nell’insieme si tratta di una ballad dal piacevole ascolto, che si canticchia già dalla seconda strofa. Il disco “Amore e furto – De Gregory canta Dylan” sarà disponibile a partire dal 30 ottobre.

UN ANGIOLETTO COME TE – Francesco De Gregori

 

UN ANGIOLETTO COME TE
(Bob Dylan – Francesco De Gregori)

L’atmosfera è buona, lui non c’è
È andato all’estero e non tornerà
La vanità se l’è mangiato vivo
Però è partito con dignità
Ma per inciso che bel sorriso
Adesso che sei in piedi qui davanti a me
Ma che ci fa in un posto simile un angioletto come te?

C’è stata un’altra che ti somigliava
L’ho conosciuta tanto tempo fa
Era fantastica a dare le carte, era bravissima,
Me la ricordi per quel cappello e per come ti sta
Ma la regina di cuori deve uscire dal tavolo, è facile,
Prima c’era ed adesso non c’è
Che ci fa in un posto simile un angioletto come te?

Facevi meglio a restare a casa
E non andartene in cerca di guai
Dovresti amare chi ti vuole bene
E non vorrebbe farti piangere mai
Ora è impossibile capire dal primo bacio
Il tuo limite estremo qual è
Ma che ci fa in un posto simile un angioletto come te?

Stasera puoi diventare famosa, credimi,
La gente per strada si volterà
Vorranno tutti sapere qualcosa e se è stato difficile
Camminare sui pezzi di vetro e ritrovarsi qua
Lo sai, da un pezzo si parlava di te
Ancora prima che arrivassi in città
E che tuo padre ha un aereo privato
E molte case di proprietà
Scappa da tutto questo, la gente è gelosa
Fanno finta di amarti e ti odiano senza un perché
Ma che ci fa in un posto simile un angioletto come te?

Devi essere qualcuno per stare qui stasera
Essere pronta a dannarti l’anima
Devi convincerti che non sei l’unica a esistere
Devi suonare l’armonica finché la bocca non sanguina
Qualcuno ha detto che l’amor di patria
È l’ultimo rifugio che c’è
Ruba una mela e finirai in galera
Ruba un palazzo e ti faranno re
C’è solo un passo da fare adesso
Il paradiso lo sai bene dov’è
Ma che ci fa in un posto simile un angioletto come te?

Di Luigi Caputo

Idealista e visionario, ama l'arte come la vita, con disincanto, sogno e poesia...