Cultura e civiltà contadina vanno di pari passo a Santo Stefano Belbo, paese in provincia di Cuneo che ha dato i natali a Cesare Pavese. Il centro piemontese, proprio in omaggio al suo illustre concittadino, ha organizzato per il 4 agosto la Notte dei Faló, una iniziativa che vuole essere insieme letteraria e rurale, nell’ottica di voler custodire le migliori tradizioni contadine ricordando un intellettuale tra i più completi della nostra storia, che con uno stile unico e originale ha saputo dar luce ai luoghi in cui era nato e cresciuto rendendoli romanzo.
L’iniziativa abbraccia un’intera giornata di appuntamenti, che inizia nel primo pomeriggio con la visita ai luoghi pavesiani, accompagnati da due guide d’eccellenza come la scrittrice Margherita Oggero e Luigi Gatti, presidente del Cepam-Centro Pavesiano Museo Casa Natale. Successivamente, è prevista la cena sotto le stelle in piazza San Rocco, di fronte alla collina di Moncucco che proprio Pavese ha celebrato nella sua poesia ‘Mari del Sud’, e da dove si può ammirare il panorama sulle Langhe così caro allo scrittore piemontese. Quindi, a conclusione della giornata, accensione dei falò sulle colline della Valle Belbo al rintocco della campana di Moncucco, e lo spettacolo ‘Veglia di Lune e Fuochi’ del Teatro delle Forme, sempre in piazza San Rocco.
Una giornata intensa e di alto respiro culturale, promossa dalla Fondazione Cesare Pavese, dalla Regione Piemonte e dal Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano, coordinato dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura. Per prenotazioni e maggiori informazioni, contattare l’indirizzo email info@fondazionecesarepavese.it.

In più, prosegue con successo l’iniziativa, partita a fine giugno e organizzata sempre dalla Fondazione Cesare Pavese, di riscrivere in 32 tweet i 32 capitoli della Luna e i falò, attraverso gli account @pavesecesare e @NutoDelSalto. Un’occasione, anche questa, per diffondere la conoscenza di Cesare Pavese presso le giovani generazioni, per far luce sempre più sulla sua eredità letteraria, insigne patrimonio della nostra cultura.

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Di Luigi Caputo

Idealista e visionario, ama l'arte come la vita, con disincanto, sogno e poesia...