Anita, redattrice in una rivista di moda, è quello che tante ragazze sognano di essere: bella, giovane, elegante e colta. Ma anche tremendamente complicata.
«Certe cose possono saperle soltanto gli occhi.»
Sua madre e sua sorella, personalità concrete, non capiscono da dove arrivi la sua inquietudine, quella voglia di mangiarsi ogni attimo come fosse l’ultimo e di scappare a gambe levate non appena qualcuno minaccia di metterla in gabbia. Anita però lo sa bene: quando si guarda allo specchio, le sue “mille me” – così le chiama lei – riflettono i suoi cambiamenti di umore e la incoraggiano, la contraddicono, la rimproverano. Perché Anita sbaglia spesso, soprattutto quando si tratta di uomini. I suoi errori più grandi sono tre: Filippo, affascinante e indisponibile, incontrato per caso su un volo per New York; Flavio, un incrocio di sguardi che si è trasformato in passione e infine Jacopo, il marito che le è sempre stato accanto ma ultimamente sembra non capirla più.
Anita crede di amarli tutti, ma forse la verità è che la vita le sta sfuggendo di mano, come la sua immagine riflessa nello specchio. Dovrà scavarsi dentro e fare i conti con un passato ancora dolorosissimo, per imparare a prendersi cura di sé senza smettere di innamorarsi e di sbagliare: solo così potrà ricominciare a vedersi e a esistere davvero.
“Se non ti vedo non esisti” è la prima opera su carta stampata di Levante, al secolo Claudia Lagona, edito da Rizzoli.
Dopo l’annuncio della cantautrice sul suo profilo ufficiale Facebook, sui social è iniziato un vero e proprio conto alla rovescia, che ha accompagnato e scandito la data di uscita del romanzo.
Dopo le grandi qualità di scrittura dimostrate nella composizione delle sue canzoni, l’attesa per vedere queste doti impiegate nella costruzione di una vera e propria storia, erano molte.
Il libro si rivela nel complesso una lettura leggera e abbastanza scorrevole, interrotta qua e là dai pensieri e dai paragoni – a volte eccessivamente prolissi – della protagonista, che non aggiungono niente al momento descritto ma anzi, talvolta ne fanno anche lievemente perdere il filo.
Una volta rientrati sui binari della narrazione, però, Levante ha il grande merito di donare alla storia una “campana rosa”, una bomboniera di delicatezza che accompagna il lettore durante tutto il percorso narrativo e in tutte le situazioni descritte, dalla gioia al dolore, percependo nettamente il tocco dell’artista, quasi stessimo contemporaneamente ascoltando una delle sue canzoni.
Nel complesso, quindi, un libro semplice che non ha la pretesa di sedersi al tavolo dei capolavori moderni ma che, nonostante tutto, ha il pregio di raccontare la vita vera di una donna lontano dai soliti cliché o dagli stereotipi di genere in cui solitamente si incappa dinanzi a racconti simili.
Un positivo esordio per la talentuosa Levante: come si dice, buona la prima.
Levante, Se non ti vedo non esisti, Rizzoli, 2017.
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Scrittrice freelance amante dell’arte, della letteratura e dello sport.