Si è svolto ieri sera a Milano il party di presentazione del nuovo film di Alessandro PondiChi m’ha visto” con Pierfrancesco Favino e Giuseppe Fiorello. Tanti gli ospiti presenti alla serata: da Claudio Cecchetto a Marina Berlusconi , passando da Mara Maionchi e Martina Colombari. Dopo un aperitivo alla presenza del cast al completo la serata si è trasformata in uno show di arte varia con gli intermezzi ironici di Fiorello e ovviamente tante esibizioni dal vivo. Sul palco si sono alternati artisti famosi, quali Noemi e strumentisti jazz, che hanno intrattenuto la platea con un’esibizione in chiave scanzonata e informale.
Come sappiamo, il film uscirà nelle sale il 28 settembre e racconta la vicenda di un chitarrista (Giuseppe Fiorello) che desideroso di aumentare la sua fama organizza un finto rapimento per attirare l’interesse dei media. Aiutato nell’impresa da un amico di vecchia data (Pierfrancesco Favino) andrà incontro a sviluppi rocamboleschi e del tutto inaspettati. Fa da contorno alla vicenda la splendida ambientazione pugliese, che diventa una cifra stilistica e identitaria facendo entrare di diritto “Chi m’ha visto” nella categoria della nuova commedia italiana. La presentazione milanese dimostra ancora una volta come anche nel cinema, la valorizzazione delle identità è un fondamento della creatività stessa. Alla serata erano presenti tutti i principali rappresentati della creatività dal design alla cucina (un sempre sorridente Carlo Cracco). Molti anche i volti televisivi e della moda, tutti a voler testimoniare questa nuova coppia del grande schermo che il cinema ha voluto proporre.
Anche la scelta della location, un ex area dismessa arredata con luci soffuse e colori tenui , ha fatto si che tutto l’evento si sia svolto in un’atmosfera quasi casalinga. Media partner dell’evento Moet, Mastercard e Rinascente che hanno voluto dimostrare come le grandi aziende siano sempre più vicine alla cultura, soprattutto a quella progettata e realizzata in maniera professionale. Come ha avuto modo di ricordare Beppe Fiorello, il film nasce da un’idea organizzativa ben precisa e dall’esigenza di tornare alla commedia nella sua più pura accezione. La scelta di affidare la regia a un esordiente è volta a scoprire nuovi talenti che, attraverso il proprio lavoro possano far progredire un genere storico in cui l’Italia è sempre stata maestra.

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