Il meno che si possa chiedere a una scultura è che stia ferma. E’ cominciato il cammino verso la 61esima edizione dei David di Donatello, i premi che ogni anno vengono assegnati all’eccellenza del cinema italiano. Pur non avendo l’allure degli Oscar, questa manifestazione trae radici profonde nella storia del Belpaese. Nata a metà degli anni 50, la cerimonia avrebbe dovuto rappresentare un appuntamento di novità e cultura in contrapposizione ai tempi bui che l’Italia aveva vissuto gli anni precedenti. Tutto ebbe inizio quando all’Open Club di Roma si unì nel 1954 il Circolo Internazionale del Cinema. L’unione tra le due realtà prese il nome di Club Internazionale Cinema e diede il via ai David. Gino Sotis e Lidio Bozzini (i rispettivi presidenti) si rivolsero all’esercente Italo Gelmini per guidarli in questa nuova avventura che sarebbe presto diventata una tradizione.
Missione dei David è da sempre quella di premiare le migliori produzioni cinematografiche italiane e straniere, adottando criteri simili a quelli degli Oscar. Per l’edizione del 2017 che si terra il prossimo 27 Marzo a darsi battaglia saranno principalmente Paolo Virzì, con il film “La pazza gioia” e Edoardo De Angelis con “Indivisibili” (17 candidature per entrambi). Sono ventisei le categorie all’interno delle quali i film si misurano, tra le quali: miglior film, regista, regista esordiente, miglior film straniero, miglior film dell’Unione Europea. Negli ultimi anni il cinema italiano ha fatto ammirare sorprese interessanti, soprattutto tra i giovani registi e non è da escludere un ennesimo esempio di talento come il caso “Jeeg robot”, dove il regista Gabriele Mainetti ha avuto modo di raccogliere i frutti del suo ottimo lavoro.
Fare delle previsioni sui titoli premiati è molto difficile, alcuni hanno raccolto diverse candidature e giocano un ruolo da gradi favoriti, ma la premiazione ci insegna come le sorprese sono sempre in agguato e ogni pronostico della vigilia possa essere smentito. Per la categoria miglior film accanto ai registi già menzionati ci sono mostri sacri come Marco Bellocchio (con il suo Fai dei bei sogni) o giovani registi come Matteo Rovere, già realtà dell’industria. Anche la categoria attori può contare su nomi come Toni Servillo o Sergio Rubini, mentre per le colleghe la cinquina non è certo da meno, con in pole position la coppia formata da Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi. Sarà una nuova occasione per celebrare un cinema italiano in salute, dove diverse generazioni di creativi trovano il loro spazio.
I candidati nelle principali categorie:
MIGLIOR FILM
Fai bei sogni – regia di Marco Bellocchio
Fiore – regia di Claudio Giovannesi
Indivisibili – regia di Edoardo De Angelis
La pazza gioia – regia di Paolo Virzì
Veloce come il vento – regia di Matteo Rovere
MIGLIOR REGIA
Marco Bellocchio per Fai bei sogni
Claudio Giovannesi per Fiore
Edoardo De Angelis per Indivisibili
Paolo Virzì per La pazza gioia
Matteo Rovere per Veloce come il vento
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
Claudio Giovannesi, Filippo Gravino, Antonella Lattanzi per Fiore
Michele Astori, Pierfrancesco Diliberto, Marco Martani per In guerra per amore
Nicola Guaglianone, Barbara Petronio, Edoardo De Angelis per Indivisibili
Francesca Archibugi, Paolo Virzì per La pazza gioia
Roberto Andò, Angelo Pasquini per Le confessioni
Filippo Gravino, Francesca Manieri, Matteo Rovere per Veloce come il vento
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Valerio Mastandrea per Fai bei sogni
Michele Riondino per La ragazza del mondo
Sergio Rubini per La stoffa dei sogni
Toni Servillo per Le confessioni
Stefano Accorsi per Veloce come il vento
MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA
Daphne Scoccia per Fiore
Angela e Marianna Fontana per Indivisibili
Valeria Bruni Tedeschi per La pazza gioia
Micaela Ramazzotti per La pazza gioia
Matilda De Angelis per Veloce come il vento
MIGLIOR FILM DELL’UNIONE EUROPEA
Florence di Stephen Frears
Io, Daniel Blake di Ken Loach
Julieta di Pedro Almodovar
Sing Street di John Carney
Truman – Un vero amico è per sempre di Cesc Gay
MIGLIOR FILM STRANIERO
Animali notturni di Tom Ford
Captain Fantastic di Matt Ross
Lion di Garth Davis
Paterson di Jim Jarmusch
Sully di Clint Eastwood
Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.