NoteVerticali_Belen Rodriguez_NonCe2SenzaTe_63597Moreno (Fabio Troiano) e Alfonso (Dino Abbrescia) vivono in una bella villa nelle colline piemontesi, tra festini che vanno avanti dalla sera alla mattina, popolati da spumeggianti amici, goliardiche drag queen che cantano a squarciagola “Never can say goodbye” dell’intramontabile Gloria Gaynor, e sotto gli occhi di una vicina, la Signora Capasso (Tosca D’Aquino), che vigile controlla ogni movimento indispettita. Così si apre il film, con la musica della festa che trapana il cervello e i colore dei costumi che investono gli occhi, fino ad arrivare alla scena di presentazione dei personaggi. Moreno è un interior designer, proprietario della villa, unico lavoratore della coppia, mentre Alfonso è la “donna” di casa, che accudisce “la fidanzata”, lava, stira, cucina e indossa t-shirt che esprimono i suoi stati d’animo. I due vivono con grande libertà la loro omosessualità scorazzando per le strade del paese con una vecchia vespa e un paio di caschi corredati di piccole orecchiette rosa e gridando “AAAAHHHH, lo voglio!!” alla visione di ciglia per i fanali della macchina.

Le giornate scorrono normalmente fino a quando il piccolo Niccolò (Samuel Troiano), nipotino di dieci anni di Alfonso, non irrompe nelle loro vite. Quella libertà sessuale che fino a quel momento era stata ostentata, viene negata. Il piccolo Niccolò, viene reputato troppo piccolo per capire cosa sia l’amore tra due persone dello stesso sesso e così Alfonso decide di mentire fingendosi etero. Nel frattempo un altro terzo incomodo si insinua nella coppia. All’ingenuità di un bambino si contrappone la spregiudicatezza di una bella donna, che mette in profonda crisi esistenziale il povero Moreno. “Io sono gay, io sono gay, io sono gay” è il mantra che tenta di ripetersi per convincersi che non è attratto realmente da Laura (Belen Rodriguez). Ma a quanto pare, quando una bella donna come lei si insinua nei pensieri, è difficile togliersela dalla mente, anche se sei un gay dichiarato dalla pubertà. Moreno decide di lasciarsi trascinare dall’istinto. Iniziano così le rocambolesche avventure dei due uomini, tra atti di estrema gelosia, tradimenti, sedute psichiatriche e outing a sorpresa.
Due sono i protagonisti, che diventano tre con l’arrivo del piccolo Nicolò, due milioni circa il budget, cinque le settimane per girare il film “Non c’è 2 senza te“, novantacinque i minuti della sua durata. Questi sono i numeri. Una commedia che non ha molte pretese, se non quella di trattare il tema della adozioni alle coppie gay e la loro accettazione da parte della società. A tal proposito, il film è stato preceduto da diverse polemiche, soprattutto per quanto riguarda l’immagine che viene mostrata dei gay e della loro vita. Per alcuni troppo estremizzata, descritta solo attraverso i più banali dei cliché. Alla conferenza stampa, che si è tenuta lo scorso 3 febbraio alle Terrazze Martini di Milano, i protagonisti hanno risposto con convinzione a queste critiche, affermando che è vero che i “caratteri gay” sono stati estremizzati, ma che con questo si voleva assolutamente dare alla pellicola una chiave comica/ironica, che alleggerisse il tema ben più profondo e attuale delle adozioni gay, senza avere l’intenzione alcuna di offendere la comunità gay. La prima a voler dare alla stampa una spiegazione adeguata è proprio la protagonista femminile, Belen Rodriguez, che ci tiene a puntualizzare che ha molti amici gay e che vedere il film come un insulto nei loro riguardi significa non aver afferrato la chiave umoristica che ne anima lo spirito, la showgirl infatti afferma di non essersi mai divertita così tanto. Quindi, messa da parte la caratterizzazione dei personaggi, il film scorre leggero. Il regista Massimo Cappelli è soddisfatto del lavoro svolto, avere accanto attori/amici come il co-sceneggiatore Fabio Troiano ha permesso che tutto filasse lascio e senza particolari intoppi. Come afferma Cappelli, gli attori hanno lavorato spesso a braccio, tramite una preparazione del film del tipo teatrale che permette di avere libertà di espressione e che permette di costruire il personaggio mentre lo si interpreta.

NoteVerticali.it_Nonce2senzate_AbbresciaDAquino_1È così che gli sketch comici si susseguono tra i protagonisti. Belen Rodriguez manipola più che può il linguaggio del corpo che serve a sedurre Moreno, risultando affascinante agli occhi di ogni uomo anche quando goffamente, in una scena del film, distrugge una poltrona. Tosca D’Aquino veste i panni dell’acida (che fa simpatia) vicina di casa, che nasconde ovviamente un rancore nei confronti non solo della coppia gay che le vive accanto, ma verso l’intero genere. Il suo personaggio non è approfondito a dovere, le sue apparizioni avvengono quasi esclusivamente per dar luogo a un breve scambio di battute con i protagonisti e esplicitare la sua “inspiegabile” riluttanza nei loro confronti. È un peccato non aver visto maggiore interazione tra queste due visioni, risolta poi grazie al rapporto che la donna instaurerà con il bambino e che le permetterà poi di raccontare le vicende della sua vita. A rendere il più genuina possibile l’atmosfera sono proprio le incursioni del giovane Troiano. Perché quei bambini ai quali vogliamo nascondere le verità che ci sembrano insostenibili o incomprensibili, quei bambini che giudichiamo incapaci di aiutare gli adulti, quei bambini che crediamo senza l’esperienza necessaria per capire cosa sia l’amore, in realtà sono la matrice essenziale della semplice visione del mondo. È attraverso gli occhi del giovane protagonista che si percepisce l’accettazione, la comprensione e l’amore, quello vero. La questione delle adozioni gay viene così velatamente supportata dalla teoria che pone alla base un evoluzione della visione che i giovani hanno della società, che funga da esempio per quegli adulti che ancora non riescono ad avere una posizione a riguardo. Perché, come si è detto anche in conferenza, questa vuole essere principalmente una storia d’amore.

NON C’E’ 2 SENZA TE (Italia, 2015, M2 Pictures). Regia di Massimo Cappelli. Con Fabio Troiano, Dino Abbrescia, Belen Rodriguez, Tosca D’Aquino, Samuel Troiano. Uscita: 5 febbraio 2015 

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Di Suhail Ferrara

Palermitana di origini asiatiche. Amore per il cinema, le istantanee e le storie. Scrive per dar voce alle sue passioni e vivere la vita è la sua aspirazione più grande. “Carpe diem” il suo motto.