Paolo Virzì è un regista eclettico che negli anni si è cimentato con generi diversi, e l’ha fatto con impegno e profonda conoscenza della commedia italiana. Notti magiche, il suo ultimo film presentato alla Festa del Cinema di Roma, è un tributo a quel periodo storico (la fine degli anni ’80) che vedeva tramontare una generazione di cineasti, quali Mario Monicelli, Federico Fellini o Ettore Scola, mentre nuovi addetti ai lavori stavano studiando per potersi affermare nella pratica della settima arte. Il film comincia con le immagini del mondiale di calcio del 1990 raccontate dalla voce inconfondibile di Bruno Pizzul. La scena si sposta da un bar all’incidente automobilistico in cui perde la vita un famoso sceneggiatore dopo aver cenato con la sua fidanzatina e tre dei suoi studenti. Una polaroid ritrovata nell’abitacolo della macchina darà modo agli inquirenti di riconoscere i ragazzi convocandoli al commissariato. Flashback e racconto di come i tre siano arrivati a Roma con il sogno di sfondare e si siano ritrovati a quel tavolo.
Un racconto di formazione che analizza tutta una stagione della vita e della situazione socioculturale di cui il regista da un’immagine del tutto personale. Andando a pescare nella sua memoria, Virzì mette in scena una sorta di Otto e mezzo o de La grande bellezza in chiave livornese, dove i riferimenti all’universo cinema si alternano all’amore per Roma e alla incredibile dose di energie dei tre allievi disposti a tutto per diventare futuri cineasti. E’ difficile individuare la trama di Notti magiche in maniera definita: la pellicola si presenta come una serie di ricordi con i quali il regista confeziona una vicenda personale proponendo allo spettatore le sue esperienze e i suoi incontri di quando arrivò a Roma facendoli rivivere dai protagonisti.
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Una Roma ripresa soprattutto nella sua parte centrale quella delle ville e del Colosseo, il tutto raccontato con una buona dose di realtà che fa apparire Notti magiche una rivisitazione del film di Paolo Sorrentino premiato agli Oscar. Due gesti di ammirazione verso la “città del cinema” che entrambi i registi raccontano con gli occhi di chi è dovuto andarci a vivere per inseguire un sogno. Una carrellata di ritratti e stereotipi che si mischia a figure realmente esistite facilmente riconoscibili da ogni conoscitore della storia Italiana. Un film che tiene in considerazioni anche gli spettatori, perché è compito di ogni autore non dimenticare mai di poter e dover essere entrambe le figure. Le energie dei tre studenti si scontreranno con un mondo eccessivamente duro e pronto a fagocitare ogni aspettativa distruggendo ogni forma di idealismo, ma Notti magiche è anzitutto una riflessione dedicata a chi ha la pellicola nel DNA.
NOTTI MAGICHE (Italia 2018, Commedia, 125′). Regia di Paolo Virzì, con Mauro Lamantia, Giovanni Toscano, Irene Vetere, Roberto Herlitzka, Marina Rocco, Giancarlo Giannini, Paolo Sassanelli. 01 Distribution. In sala dall’8 novembre 2018.
Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.