Forti del successo italiano riscosso sul palco di Sanremo, Dan Reynolds e compagni, ovvero gli Imagine Dragons, sono pronti per stupirci con un nuovo album, Smoke + Mirrors, rilasciato negli States il 17 febbraio da Interscoper Records. L’album è trascinato dal singolo che siamo riusciti ad ascoltare da Ottobre, I Bet My Life, da Gold, pubblicato in dicembre, e da Shots, altro singolo suonato per la prima volta alla cerimonia dei Grammy Awards, lo scorso 8 febbraio.
La copertina dell’album contiene un messaggio nascosto: se si osserva attentamente si può notare che, in quella che sembra essere la tela di un ragno che ferma le due mani legate insieme, sono inserite delle coordinate. I coraggiosi e fortunati fan che si sono recati nel luogo indicato da queste cifre hanno ricevuto in omaggio diversi premi tra cui chitarre autografate, foto Polaroid e pass per il dietro le quinte del tour americano che partirà a luglio di quest’anno. Per ammissione dello stesso Reynolds, quest’album ha delle profonde differenze rispetto al precedente, Night Vision, più rock e meno hip hop rispetto al suo predecessore, ricco di suoni sperimentali ed innovazioni.
Sicuramente queste dichiarazioni contengono un fondo di verità: l’album è decisamente più sperimentale rispetto al lavoro precedente, e contiene meno elementi della musica hip hop nonostante la presenza di Alexander Grant (Alex da Kid), produttore di successi come Love The Way You Lie di Rihanna ed Eminem e I Need a Doctor, con Dr. Dre, lo stesso Eminem e Skylar Gray.
Non si può, però affermare che queste sperimentazioni abbiano portato ad un risultato più che soddisfacente, l’album, sia pur notevole, tuttavia manca di quelle assordanti percussioni e quella scatenata energia che eravamo abituati a sentire dagli Imagine Dragons.
A riprova del loro cambiamento c’è stata, per l’appunto, la loro esibizione a Sanremo, che li ha visti proporre uno dei loro maggiori successi, Demons, e I Bet My Life in chiave acustica. Certo, il disco non manca sicuramente di sperimentazioni: da notare i ritmi esotici di Friction e la ricercatezza di quelli delicati di Polaroid, forse un po’ in contrasto con il resto dell’album.
Non si può certo parlare di una svolta pop. Smoke + Mirrors resta un album alternative dai suoni graffianti e dalle molteplici sfaccettature, dove, sia i testi, sia le melodie, sono ricercati e mai banali. Ma i fan più accaniti avranno sicuramente storto il naso accorgendosi del fatto che, per quanto questo sia un ottimo disco, non regge il confronto con Night Vision.
Stesso discorso non si può, invece, fare per le edizioni Deluxe e Super Deluxe che contengono rispettivamente Warriors e Monster, canzoni create appositamente per due videogiochi, la prima per League of Legends e la seconda per Infinity Blade III, che risollevano decisamente i toni dell’album con le loro sonorità trascinanti.