Abbiamo ascoltato le undici tracce che compongono il nuovo lavoro del cantautore di Ronciglione

In questi anni Marco Mengoni ha avuto modo di dimostrare le sue capacità e di staccarsi dall’immagine di “prodotto del talent show”. Si, perché Marco è prima di tutto un’artista dalla voce straordinaria il cui talento è stato riconosciuto anche all’estero sopratutto a seguito della nomination agli MTVEMA per la categoria Best Italian Act che ha poi vinto battendo una concorrenza di tutto rispetto.

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Le cose che non ho” (Sony Music), il nuovo album, sul mercato dal 4 dicembre, è testimonianza della sua consapevolezza artistica. Il disco riprende il percorso di “Parole in circolo“, ed è composto da undici brani con un unico filo conduttore: l’amore e i sentimenti in generale. Il primo singolo estratto, Ti ho voluto bene veramente”, è già multiplatino e può avvalersi di un testo scritto oltre che dallo stesso Mengoni, da Fortunato Zampaglione. E’ una ballad molto delicata in cui la voce di Marco accompagna un testo intenso e bellissimo. Dal punto di vista sonoro ritornano le tematiche elettroniche e i campionamenti vocali a cui l’artista ci ha abituati fin dall’inizio della sua carriera. I sentimenti sono protagonisti anche del brano di apertura dell’album, Ricorderai l’amore”, un pezzo musicalmente più movimentato ma dal testo profondo. Infatti, attraverso la voce di Marco, riusciamo chiaramente ad immaginare quelle che sono le dinamiche di un rapporto sentimentale e i cambiamenti che interessano chi lo vive.

NoteVerticali.it_Marco-Mengoni-_2015_7Tutto questo viene esplorato attraverso il suono della chitarra che ha un mood d’oltreoceano. Sonorità internazionali le ritroviamo anche nei brani Ad occhi chiusi, Resti indifferente, La nostra estatee Nemmeno un grammo. Il primo brano è una vera e propria ballad che tra l’altro si avvale della collaborazione di un autore come Ermal Meta, già in “La fame di Camilla“, e poi Matt Simons e Andrew Allen. Nel testo del brano si parla di un rapporto esclusivo cioè quello tra Mengoni e i suoi fans. Dal punto di vista sonoro invece ci ritroviamo di fronte ad un sound dal sapore esotico. Inoltre, all’interno del pezzo, è facilmente riconoscibile la tromba di Marco Tamburini. Il secondo brano citato invece, presenta sonorità afro-americane che si amalgamano molto bene con l’armonizzazione delle voci che diventa parte integrante della melodia. “La nostra estate” invece è un brano che ha un testo chiaramente dedicato all’estate appena trascorsa ma con un sapore decisamente malinconico che contrasta con le sonorità molto dinamiche e spensierate. Proprio da un punto di vista prettamente musicale, i canti che sentiamo in sottofondo, sono quelli masai africani. “Nemmeno un grammo” invece ci colpisce perché per la prima volta Marco si cimenta in un genere quasi hip-hop dal sapore molto americano che rende la sua voce ancora più particolare. Dal punto di vista sonoro, si distingue la presenza di un sax che è uno strumento piuttosto inusuale per un brano hip-hop. Inoltre anche in questo caso Mengoni, fa un sapiente utilizzo delle armonizzazioni vocali che rendono i suoni molto più corposi.

NoteVerticali.it_Marco-Mengoni-_2015_6Sempre in ambito internazionale è il brano Rock Bottom scritto per Marco dalla cantante Sia, una delle rivelazioni di questi ultimi anni. Durante la semifinale di Xfactor Italia, Mengoni ha rivelato quanto fosse stato difficile riuscire ad ottenere un pezzo scritto da Sia. Questo brano è l’unico in inglese e il cantante non vi ha apportato alcun tipo di modifica. La canzone racconta una rinascita, in cui la delusione iniziale si trasforma in forza. Un altro brano che può avvalersi di collaboratori internazionali è Dove siamo”, che era stato inizialmente pensato solo in inglese per poi essere tradotto e adattato all’italiano. Anche in questo caso la voce di Marco non fa rimpiangere questa scelta e il sound internazionale rimane nonostante il cambio di lingua.

All’interno di questo progetto, si distingue inoltre un brano dal forte sapore contemporaneo, Parole in circolo. Il testo racconta il periodo storico italiano, attraverso gli occhi e le parole di Mengoni. Un vero e proprio manifesto del nostro paese e delle sue vicende. Dal punto di vista sonoro, ci troviamo di fronte ad un ritmo ascendente quasi come se le parole cantate, acquistassero maggior forza man mano che il brano avanza. Sempre in tema di collaborazioni, è Due satelliti”, scritto e musicato da Giuliano Sangiorgi. Anche in questo caso Mengoni non ha voluto apportare alcun tipo di modifica. Tra l’altro Sangiorgi ha anche un piccolo ruolo all’interno del pezzo che Marco ha voluto incidere appena terminato il tour per arricchirlo con una voce più vissuta e graffiata. Infine la nona traccia, Le cose che non ho”, è una ballad intima ed autentica. Il testo invita chi ascolta a godere l’attimo e a vivere le emozioni senza paura. Proprio questo sembra essere il senso di questo album che siamo sicuri sarà ricordato come il lavoro della maturità. 

 

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Marco Mengoni – Le cose che non ho – Tracklist 

  1. Ricorderai l’amore
  2. Ti ho voluto bene veramente
  3. Ad occhi chiusi
  4. Resti indifferente
  5. Parole in Circolo
  6. La nostra estate
  7. Solo Due Satelliti
  8. Rock Bottom
  9. Le cose che non ho
  10. Dove Siamo
  11. Nemmeno un grammo