“Moonage Mantra è schizofrenia come ricchezza, diversità come valore, distanza come bellezza”. Il modo migliore per raccontare l’ultimo lavoro dei Dorian Gray è partire dalle parole di Davide Catinari, voce della band. Un nuovo importante capitolo nella produzione del gruppo che mescola musica e arti figurative, facendo crollare le barriere linguistiche e trasformando ogni canzone in una riflessione, dal gusto psichedelico, che indaga la più profonda essenza dell’essere umano. Senza bisogno di alcuna presentazione i Dorian Gray, band attiva nell’indie dal 1992, conferma il carattere ribelle e pionieristico della loro produzione. Un disco libero da vincoli, in grado di inserirsi perfettamente nel panorama della musica internazionale uscendo dagli schemi di un mercato prettamente italiano. La scelta di dividere in due parti il lavoro (una prima in lingua italiana e una seconda in lingua inglese) rispecchia il carattere innovativo e ribella della band. Non un semplice e freddo insieme di pezzi, ma una vera e propria esperienza estetica, l’uso della lingua italiana rappresenta una sorta di trait d’union tra il passato e il presente. Un cuore antico contrapposto al futuro, ed è nella parte in lingua che la creatività dei Dorian si libera varcando i confini per andare a giocare in una dimensione futurista.
A testimonianza di questa rivoluzione la band ha scelto di assumere lo pseudonimo di Golem in love. Trasformandosi in Golem, l’energia creativa diventa una vera e propria “distruzione della consapevolezza attraverso l’innocenza. Visioni parallele di un percorso circolare che tende all’infinito” come ha avuto modo di spiegare Catinari. Non resta che immergersi in questo viaggio nella musica per apprezzarne le qualità. Un album molto importante che vede le collaborazioni di musicisti di fama quali Blaine Reininger dei Tuxedomoon, Luca Masseroni dei Tre allegri ragazzi morti e Sebastiano De Gennaro di Calibro 35 e Luci della centrale elettrica. Oltre a questo, se la creatività non ha barriere, i Dorian sono i più solidi esponenti della sperimentazione sinergica tra le arti, un concept album dove le note si fondono con la graphic novel. Un corredo artistico firmato da professionisti affermati quali:Davide Toffolo, Ausonia fino a Marino Neri. Arte declinata in ogni sua sfaccettatura, questo è Moonage Mantra, in uscita il 10 Febbraio (Cassavetes Connection, Believe). Si passa dalla ballata “Forma e apparenza”, un pezzo d’amore e conflitto in puro stile Dorian Gray alla riflessione “Resta vederlo morire”, un pensiero in musica ispirato alle atmosfere di Blade Runner e ai dubbi morali dei replicanti. Si sconfina con “Crowded brain”, dissertazione sulle utopie della terra fino a “Dreams never sleep”, strumentale dolce e schizofrenico come un mantra recitato alla luna. I Dorian sono un pasto completo, un’esperienza alla quale è opportuno partecipare.
Moonage Mantra – Dorian Gray
Moonage side
1 Dimenticare Burroughs
2 QuaSar
3 Forma e Apparenza
4 Resta Vederlo Morire
5 Kali Yuga
Mantra side
1 Voodoo Connection
2 Crowded Brain
3 Acatama Baby
4 Dream never sleep
Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.