NoteVerticali.it_Massimiliano PaniOgni suo disco è un evento, non c’è alcun dubbio. Pur nella sua pluridecennale assenza dalle scene, Mina è presente più che mai, con l’entusiasmo e la voglia di un’esordiente e, allo stesso tempo, con la freschezza di una voce senza tempo, che non ha eguali al mondo. “Selfie” è il suo ultimo lavoro discografico, un disco di inediti in cui Mina dà una sua personalissima veste a canzoni che le sembrano cucite addosso. Come sempre. Abbiamo avuto l’onore di parlarne con Massimiliano Pani, suo figlio, ma anche suo produttore, certamente la persona che più di tutti ha modo di respirarne pensieri e umori.

«Selfie»: per il nuovo disco un titolo per così dire ‘alla moda’, da chi, come Mina, non ha mai voluto seguire le mode, ma che, anzi, da personaggio unico e inimitabile, le mode le ha lanciate. Come mai questa scelta, secondo lei?

In copertina, sotto il titolo Mina “Selfie” c’é una scimmia, un macaco giapponese che sul retro di copertina si fa un selfie con tanto di mano e telefonino…dentro il libretto del cd ci sono degli altri animali ma presi da dietro…dei sederi di zebre ecc…chi vuole capire…capisce…

Dal punto di vista musicale, considerando che lei è il produttore e arrangiatore del disco, in cosa si differenzia questo lavoro dai precedenti?

I precedenti due cd erano di cover: “American song book” e “Christmas song book”, due canzonieri suonati live in studio da un trio di grandi jazzisti italiani che accompagnano Mina che canta degli standards. Due dischi di grande classe, con gli archi scritti e diretti da Gianni Ferrio. Dopo questi due lavori che danno la dimensione dell’interprete che é Mina quando canta questo genere in inglese, ci voleva un disco in italiano suonato e arrangiato diversamente…un’altra faccia della Mina straordinaria interprete di canzoni.

NoteVerticali.it_Mina e Massimiliano Pani
Scorrendo tra le tracce del disco, notiamo che si spazia dal jazz al funky, dal pop al melodico, da un genere all’altro insomma, con una semplicità e una leggerezza che, da un lato, confermano la grandissima poliedricità di un’artista verso la quale i complimenti non sono mai troppi. Come ci si può reinventare ogni volta rimanendo una certezza dal punto di vista musicale?

Mina, al contrario dei tanti cantautori che abbiamo in Italia, é un’interprete pura. Sceglie i pezzi tra le tantissime proposte che le fanno autori professionisti e non dall’Italia e dall’estero. La scelta é eterogenea, proprio perché gli autori che hanno scritto i pezzi sono diversi. Gli arrangiamenti seguono le composizioni creando colori e generi musicali diversi tra loro. E’ Mina che fa da guida attraverso questi mondi musicali diversi, e che rende omogeno il risultato con le sue interpretazioni.

In “Selfie”, c’è anche un brano dedicato al calcio: ‘La palla è rotonda’, canzone scelta dalla Rai come sigla per le proprie trasmissioni dedicate ai Mondiali brasiliani. Mina segue il calcio?

Certo, anche lei ama seguire i mondiali e tifa Italia quando gioca.

NoteVerticali.it_Mina in studioNel novero di autori poco conosciuti che da sempre Mina riesce a valorizzare, c’è una graditissima eccezione e sorpresa insieme: Don Backy, che firma un pezzo pregevole, ‘Fine’. Ma non è la prima volta per lui…

Per un autore, avere una canzone interpretata da Mina é sempre un fiore all’occhiello. Sia i professionisti che i dilettanti prima mandano le loro canzoni a Mina, se lei non le sceglie per il suo disco nuovo, le propongono altrove. È un piacere avere questa bella canzone di Don Backy che chiude il cd. Mina di suo aveva già cantato “Sognando”, un altro pezzo veramente bello e toccante che consiglio a chi non lo ricordasse di andare a riscoprire…


20140626-200456-72296759.jpgUna peculiarità resta quella di dare spazio ad artisti pressoché sconosciuti, privilegiandoli rispetto a firme più note e popolari. Una scelta in controtendenza, che Mina persegue ormai da anni…

La storia di un interprete passa necessariamente attraverso le sue canzoni di successo. Mina é stata la prima a fare in prima persona da talent scout per i suoi dischi dando un’occasione agli autori che meritavano di essere lanciati…tra gli altri che hanno iniziato la loro carriera di autori grazie a una interpretazione di Mina ci sono anche grandi come Gino Paoli (“Il cielo in una stanza”), Fabrizio De André (“La canzone di Marinella”), Lucio Battisti (“Insieme”, “Amor mio”, “Io e te da soli”, …), e veramente tantissimi altri…

In “Questa donna insopportabile”, il brano che apre il disco, Mina canta, tra le altre cose, “Che ne sai tu dei miei silenzi, che ne sai…?”. E’ una risposta indiretta ai milioni di fan che sperano di poterla vedere ancora una volta dal vivo?   

Chi ama e segue Mina sa che le sue scelte sono sempre state artistiche prima di tutto. Lei ha capito prima degli altri che la televisione stava cambiando, e dopo esserne stata indiscussa protagonista, ha deciso di non assecondare il cambiamento artistico e stilistico uscendone. Ha fondato nel 1967 la prima etichetta personale di un artista in Italia per difendere la sua autonomia artistica dalle logiche delle discografiche che ai loro artisti chiedono sempre un successo ad ogni costo. E’ stata la prima a giocare e reinventare la sua immagine nelle tante bellissime copertine dei suoi dischi (tutte raccolte nella sezione discografia del sito ufficiale www.minamazzini.com) realizzate con Mauro Balletti, dove 20 anni prima di Madonna e 30 di Lady Gaga Mina stravolge e cambia la sua immagine mettendosi la barba o innestando il suo volto sul corpo di un culturista…

20140626-200456-72296580.jpgIn “Selfie” lei firma come autore “Io non sono lei”, un brano grintoso e deciso quasi opposto all’arrangiamento soft e jazzato di “Questa donna insopportabile” (a fianco Pani con l’autore Federico Spagnoli, ndr). Quali sono le canzoni che ha scritto per Mina a cui è più legato?

Ne ho scritto tante, più di 60… Il primo posto nella Hit Parade italiana lo ebbi da giovanissimo a 20 anni con il brano “Via di qua” cantato da Mina e Fausto Leali, poi ho arrangiato tutto il cd “Mina Celentano”, dentro il quale c’é anche un pezzo mio “Messaggio d’amore” che chiude il disco, ma sono affezionato a molti pezzi che seguono la mia maturazione come musicista negli anni. Ho risentito di recente un pezzo di tanti anni fa che si chiama “Fosse vero”: mi é piaciuto ancora più adesso che allora: che strano!

Nei lavori di Mina, oltre alla sua firma, c’è anche quella di suo figlio Axel, che per esempio in “Selfie” firma “Oui c’est la vie” e “L’unica ballerina che tu avrai”, a mio parere dei pezzi che lasciano il segno, per l’incitamento a non mollare, calzante in questo periodo di crisi. Qual è secondo lei il segreto di questa produzione in famiglia che genera risultati così qualitativamente elevati?

Sicuramente la musica fa parte della cultura famigliare che mia madre ha trasferito a me e poi io a mia volta ai miei due figli (Axel di 27 anni e Edoardo di 10). La musica é un’occasione da non perdere nella vita. Avvicinarsi alla buona musica dà emozione, apre la mente e ti cambia in positivo gli stati d’animo: tutti possono farlo perché costa pochissimo, e di musica di valore ce n’é tanta dal 1600 ai giorni nostri…!

Com’è nata l’intro di “Troppa luce” con il canto a due tra Mina e suo nipote Edoardo a cinque anni?  

Il pezzo é arrivato anni fa, 5 per l’esattezza e mio figlio era in studio quando stavamo ascoltando il provino originale degli autori. Edoardo a sorpresa disse che voleva cantarlo lui e mia madre divertita lo ha coinvolto. Quando si é deciso di realizzare il pezzo ci siamo ricordati di avere quella piccola cosa giocosa a due, e l’abbiamo usata in testa al pezzo.

20140626-200457-72297084.jpgNon c’è solo Mina nella sua vita professionale. La conosciamo per esempio come apprezzato autore di sigle e colonne sonore, oltre che come giurato televisivo di “Ti lascio una canzone”. Quali sono i progetti ai quali sta lavorando in questo periodo?

Le cose più belle le ho fatte nei dischi di Mina, ma ho sempre lavorato anche componendo colonne sonore, musica originale per fiction tv e pubblicità. La televisione é venuta per caso. Antonella Clerici voleva in giuria un musicista vero per la sua trasmissione, e trattandosi di bambini mi é piaciuta l’idea.

 

Come mai dopo “L’occasione” e “Storie per cani sciolti” non ci sono stati altri episodi per un prodotto discografico firmato e cantato da lei? Potrebbero esserci sorprese in futuro?    

Con quei due lavori ho preso coscienza che il mio ruolo é di lavorare dietro le quinte. Preferisco fare i dischi agli altri cantanti piuttosto che cantare io. Sono un animale da dietro le quinte. Lo studio di registrazione é il mio ambiente preferito.

20140625-083806-31086522.jpg

  • MINA – SELFIE (PDU)
  • 1. Questa donna insopportabile
  • 2. Io non sono lei
  • 3. La sola ballerina che tu avrai
  • 4. Il pelo nell’uovo
  • 5. Alla fermata
  • 6. Perdimi
  • 7. Il giocattolo
  • 8. Mai visti due
  • 9. Troppa luce
  • 10. La palla è rotonda
  • 11. Oui c’est la vie
  • 12. Aspettando l’alba
  • 13. Fine

 

 

 

Di Luigi Caputo

Idealista e visionario, ama l'arte come la vita, con disincanto, sogno e poesia...