NoteVerticali.it_Mumford and Sons_Wilder mind_coverDopo varie anticipazioni apparse negli scorsi mesi, primo tra tutti il singolo Believe uscito il 9 marzo, è finalmente disponibile “Wilder mind“, il nuovo album dei Mumford and Sons. Il progetto ha già suscitato entusiasmi e critiche: non si tratta infatti dei “buoni vecchi Mumford”, con le loro camiciole a quadri, il suono del banjo di Winston Marshall, la sessione dei fiati che scaldava l’atmosfera con temi orecchiabili, e quel gusto prettamente indie folk che caratterizzava la band formatasi a Londra nel 2007.

In questo terzo album i quattro musicisti hanno voluto assumersi un vero rischio, abbandonare il sound che li ha resi famosi in nome del desiderio di rinnovarsi e sperimentare, il cui risultato è stata una sorta di svolta rock. La manovra non è nuova: è stato così per il grande Bob Dylan nel 1965, quando a Newport ha imbracciato la chitarra elettrica lasciando perplessi i puristi del folk o, per citare un caso più recente, per gli Alabama Shakes che con il loro ultimo album Sound & Color hanno abbandonato il blues nudo e crudo per spingersi tra i generi più vari.

NoteVerticali.it_Mumford and Sons_3L’album inizia con la chitarra elettrica di Tompkins Square Park che dai toni ricorda moltissimo l’atmosfera tesa e sognante di Bloodbuzz Ohio dei The National e prosegue con Believe, pezzo tutto proiettato sul crescendo finale. Intro carichissima per la successiva The Wolf, con la batteria che conduce il gioco e trascina l’armonia verso un ritornello esplosivo, uno di quei pezzi sui quali ci si scatena in concerto. Alcuni brani faticano a partire e ad aprirsi benché l’atmosfera resti suggestiva: tra questi Wilder Mind e Just Smoke. Il disco prende una piega più tranquilla nelle tracce successive: la chitarra elettrica sembra ricalcare il banjo dei vecchi Mumford in Snake Eyes e segue la bella chitarra acustica di Broad-Shouldered Beasts. Gli ultimi pezzi sembrano forse più scarichi, nonostante le belle armonizzazioni delle voci in Only Love. Un disco ben realizzato e vario, anche se, volendo restare nostalgici, sembra che la band abbia sacrificato molto di quel tocco originale che ha fatto tanto affezionare il pubblico.

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MUMFORD AND SONS – WILDER MIND (2015, rock). Etichetta: Island Records / Glassnote Records / Gentlemen of the Road. Uscita: 4 Maggio 2015. Tracce: 12.

Wilder Mind – Tracklist:

1. Tompkins Square Park
2. Believe
3. The Wolf
4. Wilder Mind
5. Just Smoke
6. Monster
7. Snake Eyes
8. Broad-Shouldered Beasts
9. Cold Arms
10. Ditmas
11. Only Love
12. Hot Gates

 

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