Il Festival di Berlino è entrato nel vivo con l’arrivo di Steven Soderbergh. Il regista ha presentato il suo Unsane, un giallo dal ritmo serrato con protagonista Claire Foy. Girato interamente con un iPhone, il film racconta le paure di una donna, la Foy, rinchiusa in un ospedale psichiatrico. Il presidente della giuria Tom Tykwer, insieme ad altri giurati d’eccellenza, quali l’attrice Cécile De France o il compositore Ryūichi Sakamoto, dovranno decidere chi vincerà l’Orso d’oro. Un programma ricco quello di quest’edizione che spazia dal cartone animato (il festival si è aperto con L’isola dei cani, l’ultimo lavoro in stop motion di Wes Anderson) a prodotti realizzati con semplici telefonini come nel caso di Unsane.

Il compito di rappresentare l’Italia è di una veterana della Berlinale: Laura Bispuri. La regista di Vergine giurata è presente con Figlia mia, una pellicola intimista sul rapporto di una adolescente e la sua madre naturale in contrapposizione a quello con la famiglia di adozione. Fanno parte del cast Valeria Golino e Alba Rohrwacher. Attesissimo l’arrivo di Willem Dafoe, premiato con l’Orso d’oro alla carriera e omaggiato durante il periodo della kermesse con una serie di film da lui interpretati come L’ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese o Platoon di Oliver Stone. Ritorno alla regia per Josè Padilha con un noir dal titolo 7 Days in Entabbe, l’autore della saga Tropa de Elite racconta la storia di un attentato terroristico avvenuto nel 1976. Un’aereo partito da Tel Aviv in direzione Parigi venne dirottato da un commando palestinese. Joaquin Phoenix è John Callahan, il celebre vignettista americano nel film Don’t worry, He won’t get far on foot di Gus Van Sant. Dedito agli abusi di alcool e droghe, Callahan ebbe un incidente che lo privò dell’uso delle gambe. Isabelle Huppert dà il volto a “Eva”, la protagonista del film di Benoit Jacquot una femmina fatale che cambia la vita di un drammaturgo. Appuntamento interessante sarà quello con il film Season of the devil di Lav Diaz. Il regista, già Leone d’oro a Venezia, presenta in Germania la storia di un gruppo di milizie impegnati nell’attacco a un villaggio nella foresta delle filippine. Interessante Western Black 47, un’intensa vicenda umana ambientata durante la grande carestia, del regista Lance Daly.

 

I film in corsa per l’Orso d’oro:

-3 Tage in Quiberon (3 Days in Quiberon) by Emily Atef (Germany / Austria / France)
-7 Days in Entebbe by José Padilha (USA / United Kingdom) – Out of competition
-Ága by Milko Lazarov (Bulgaria / Germany / France) – Out of competition
-Ang Panahon ng Halimaw (Season of the Devil) by Lav Diaz (Philippines)
-Black 47 by Lance Daly (Ireland / Luxembourg) – Out of competition
-Damsel by David Zellner and Nathan Zellner (USA)
-Don’t Worry, He Won’t Get Far on Foot by Gus Van Sant (USA)
-Dovlatov by Alexey German Jr. (Russian Federation / Poland / Serbia)
-Eldorado by Markus Imhoof (Switzerland / Germany) – Documentary, out of competition
-Eva by Benoit Jacquot (France / Belgium)
-Figlia mia (Daughter of Mine) by Laura Bispuri (Italy / Germany / Switzerland)
-Las herederas (The Heiresses) by Marcelo Martinessi (Paraguay / Uruguay / Germany / Brazil / Norway / France) – First Feature
-In den Gängen (In the Aisles) by Thomas Stuber (Germany)
-Isle of Dogs by Wes Anderson (United Kingdom / Germany) – Animation
-Khook (Pig) by Mani Haghighi (Iran)
-Mein Bruder heißt Robert und ist ein Idiot (My Brother’s Name is Robert and He is an Idiot) by Philip Gröning (Germany / France / Switzerland)
-Museo (Museum) by Alonso Ruizpalacios (Mexico)
-La prière (The Prayer) by Cédric Kahn (France)
-Toppen av ingenting (The Real Estate) by Måns Månsson and Axel Petersén (Sweden / United Kingdom)
-Touch Me Not by Adina Pintilie (Romania / Germany / Czech Republic / Bulgaria / France) – First Feature
-Transit by Christian Petzold (Germany / France)
-Twarz (Mug) by Małgorzata Szumowska (Poland)
-Unsane by Steven Soderbergh (USA) – Out of competition
-Utøya 22. juli (U – July 22) by Erik Poppe (Norway)

 

 

 

Di Paolo Quaglia

Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.