NoteVerticali.it_Sangue-del-mio-sangue_Marco-BellocchioVenezia 72 o il Festival dei grandi esordi. A partire da “Everest” dell’islandese Baltasar Kormakur (di cui parliamo più in dettaglio qui), che aprirà i battenti veneziani domani 2 settembre, ben 16 sono i titoli, in gara e non, di autori al loro esordio sulla Laguna. Molta la curiosità per questo gran numero di prime volte, ma i più attesi restano i ritorni, quei nomi consolidati ai quali la Mostra d’arte cinematografica di Venezia deve il suo prestigio. Tra questi, il merito tutto italiano del maestro Marco Bellocchio, in concorso con “Sangue del mio sangue”.

Definito dall’autore “una resa dei conti”, con esso il regista torna nella sua città natale Bobbio, attraversando quei temi che fanno parte dell’immaginario bellocchiano dal debutto veneziano de “I pugni in tasca”, nel 1965. Un film d’evasione, ispirato a quel “Un condannato a morte è fuggito” di Bresson che aveva tanto colpito il giovane regista emiliano. A cavallo tra due ere, “Sangue del mio sangue” è una pellicola in cui l’autore riflette sul cambiamento epocale nella realtà provinciale, ma è soprattutto un film personale, sulla famiglia, costruito per superare indirettamente un trauma del passato, la morte suicida del fratello gemello. La trama è costruita proprio sulla storia di due fratelli gemelli. Uno, Federico è un giovane uomo d’armi, sedotto insieme al gemello Fabrizio da suor Benedetta, condannata ad essere murata viva nelle antiche prigioni di Bobbio. Secoli dopo, un altro Federico, un falso ispettore arriva nello stesso luogo per scoprire che l’edificio è ancora abitato da un misterioso conte, che vive solo di notte.

Con Pier Giorgio Bellocchio, Roberto Herlitzka, Filippo Timi, Lidia Liberman, Alba Rohrwacher, Fausto Russo Alesi, Tony Bertorelli, Alberto Cracco, la proiezione del film è prevista a Venezia per l’8 settembre, quasi in contemporanea con l’uscita cinematografica in programma per il giorno successivo.

SANGUE DEL MIO SANGUE – Il trailer

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