E’ proprio del dolore non avere vergogna di ripetersi. Festival di Sanremo atto quattro, la trasmissione ha abbondantemente annoiato. Questa sera l’apertura è in mano a due ballerini degni di un villaggio vacanze, non ci sono ospitate degne di menzione e sinceramente anche le canzoni migliori vengono ridimensionate dagli ascolti più maturi. Manca Francesco Totti, manca Ferro, mancano intuizioni . Il solito pilota automatico porta avanti uno spettacolo che evidentemente non ha più nulla da dire. Soliti spazi stile “C’è posta per te”, ma il ritmo non è un alleato dei conduttori. L’eroe della quarta serata è stato Gaetano Moscato, sopravvissuto alla strage di Nizza del 14 luglio. Moscato fu investito dal Tir che gli amputò la gamba dopo aver messo in salvo figli e nipoti. Scampato alla strage, oggi cammina con una protesi, è all’Ariston con il nipote Filippo che la sera maledetta ha chiamato i soccorsi per il nonno. “A volte non si capisce quanto la normalità sia il bene più prezioso” è stato il commento del sopravvissuto. I big si alternano alle canzoni, qualche ospite della scuderia Rai e qualche compagna di personaggi famosi, una sorta di circo con intrattenimento musicale. Crozza purtroppo non manca mai ma non è un problema, si può sempre fingere di ridere o chiedersi cosa dovrebbe divertire. La partenza è dei giovani finalisti, che ripresentano i brani conosciuti in maniera asettica, senza emozionare o irritare. Penultimo atto della kermesse all’insegna della signora Costanzo e di un Carlo Conti molto più eclettico e capace di tirare fuori il meglio con il materiale a disposizione. E’ tempo di altre quattro esclusioni eccellenti, il televoto non mente o potrebbe mentire (il caso di Pupo ed Emanuele Filiberto ha fatto storia) ma in ogni caso chi riuscirà a cantare anche nell’ultima serata potrà contare sull’unica cosa importante: i diritti Siae.

NoteVerticali.it_Sanremo_2017_Carlo_Conti_Maria_de_FilippiVirginia Raffaele avrebbe potuto essere l’apice della serata, ma anche la straordinaria imitatrice, sembra fare il suo lavoro senza alcun trasporto. La proclamazione del vincitore nella categoria “giovani” Lele dimostra come il televoto sia il vero ago della bilancia degli ultimi festival, la democrazia ha un costo. Continua la serata con gli ospiti Rai in campagna promozionale, Luca Zingaretti alias Montalbano, sul palco dell’Ariston per promuovere l’ennesima stagione della serie tratta dal personaggio creato da Andrea Camilleri. Pubblicità nella pubblicità, Zingaretti è il secondo a citare il signor Rossi accennandone anche alcune strofe, quanto servirebbe Vasco. Riproposta una gag notevole, Maria distribuisce i portachiavi di Conti in galleria prima di Zarrillo. Poi Bianca Aztei, bellissima donna e non è il caso di aggiungere altro. Comunque missione compiuta da Conti, tanto da far pensare che prossimamente siano le reti Mediaset casa del conduttore, ipotesi subito smentita dall’interessato . I dati di gradimento parlano chiaro: sono stati 10 milioni 420 mila, pari al 49.70%, gli spettatori che hanno seguito la serata del Festival di Sanremo dedicata alle cover. Un risultato che migliora di due punti di share quello dell’anno scorso, quando la serata dedicata alle reinterpretazioni delle hit del passato aveva fatto segnare il 47.88% con 10 milioni 462 mila spettatori. La prima parte della terza serata del festival (dalle 21.19 alle 23.59) ha raccolto in media 12 milioni 751 mila spettatori con il 49.74%, la seconda (dalle 24 all’1.13) 5 milioni 403 mila con il 49.18%. L’anno scorso la prima parte della serata cover aveva avuto 12 milioni 33 mila spettatori con il 45.91%, la seconda 6 milioni 821 mila con il 58.04%. Come è possibile dubitare di un capitano simile, che dopo due anni ha confermo il suo talento nel monopolizzare l’audience anche il terzo ? Riguardo il futuro Carlo ha le idee chiare Conti: ‘Se vorranno tornerò fra 5-6 anni. Incontro con Berlusconi? E’ fanta-tv’ – “Fra 5-6 anni, 10 al massimo, insomma, se fra qualche anno qualcuno rifarà il mio nome, se avrò ancora energie, idee, se sentirò entusiasmo da parte dell’azienda, allora tornerò”.  Ha dichiarato Conti confermando che l’anno prossimo non sarà alla conduzione del festival di Sanremo, non escludendo però un ritorno in futuro. “Come ho già detto, credo che un cambio faccia bene al festival dal punto di vista musicale: arriverà un altro direttore artistico con altri sapori”, ha aggiunto. “Non posso più fare il festival, perché avrò la direzione artistica della 60/ma edizione dello Zecchino d’Oro. Le due cose non sono compatibili”. Su un suo imminente passaggio a Mediaset Conti dice: “Credo che sia una bellissima fanta-tv che mi fa sorridere, divertire, ma è del tutto priva di fondamento”. Conti prende le distanze dalle indiscrezioni, pubblicate da Dagospia. “Non ne so niente, ho un contratto con la Rai fino a giugno 2019”, insiste Conti. “Il fatto poi che qualcun altro dall’altra parte apprezzi il mio lavoro mi può far solo piacere, per quanto mi riguarda”.

NoteVerticali.it_Sanremo_2017_Al_Bano

Per fortuna dopo la mezzanotte arriva Cenerentola, che per quata serata del festival si chiama Giorgio Moroder . Un medley delle sue canzoni più conosciute riesce a risollevare l’apatia di una serata incolore, basta ricordare gli anni 80 e tutti sono più sereni. La nostalgia è un archivio che rimuove i ricordi dei cari e vecchi giorni. Lasciano la competizione Ron, Al Bano, Gigi D’Alessio e Giusy Ferreri. Il rimpianto è un enorme spreco d’energia. Non vi si può costruire nulla sopra. Serve soltanto a sguazzarvi dentro. In attesa della finalissima, l’intrattenimento ad alti e bassi è il segno di tempi poco creativi. To be continued…

Di Paolo Quaglia

Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.