Pubblicato da Mondadori nel 2013, ‘Io che amo solo te‘, il cui titolo è stato ispirato dal celebre omonimo brano del 1962 di Sergio Endrigo, è il quinto romanzo di Luca Bianchini ed è ormai un bestseller.
Il racconto è ambientato in Puglia, a Polignano a Mare, e narra gli ultimi giorni di febbrili preparativi e la cerimonia di matrimonio dei giovani Chiara e Damiano i cui genitori 30 anni prima si amarono ma furono separati per questioni di facciata. Il primo protagonista del racconto è Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia, in cui si sondano le vicende dei vari personaggi, parenti e amici tratteggiati dalla penna goliardica di Bianchini che s’immerge in forme dialettali pugliesi dando quel tocco in più al realismo narrativo ed instaurando un rapporto confidenziale tra lettore e personaggio.
Chiara e Damiano sono la proiezione di ciò che sarebbero potuti essere Ninella, madre della sposa, e Don Mimì, padre dello sposo, e il grande evento dei loro pargoli farà emergere il passato che tanto hanno custodito per il bene delle rispettive famiglie e porterà ad entrambi un continuo susseguirsi di chiarimenti ed avvicinamenti con i figli ma soprattutto un’acuta analisi della loro coscienza.
Tra una pagina e l’altra si scoprono paure, debolezze e fragilità di ciascun personaggio: dubbi che precedono il giorno dei fiori d’arancio, un’omosessualità nascosta, un tradimento last minute, una madre che ritrova un rapporto con le figlie ed un padre che si ritiene responsabile dell’educazione d’acciaio impartita ai figli.
Lo scrittore in 259 pagine trasporta tutto il fascino della Puglia negli occhi e nei gesti di persone comuni ed è proprio questa la formula vincente della scrittura di Bianchini: scrivere con semplicità la vita pur mostrando gli aspetti più crudi e difficili che essa riserva. Con sapienza è capace di aggiungere, anche nei momenti più commoventi, quel pizzico di simpatia del Sud verace, ospitale, sorridente mosso dal fascino dei vicoli di paese dove si respira costantemente l’odore del mare.
“Io che amo solo te” è un romanzo ben scritto, attira il lettore nel leggere il capitolo successivo perché troppo impaziente di vedere come andrà a finire tutto l’ambaradan di un matrimonio che in realtà si rivela essere il confessionale di famiglia dove ognuno sfoga la verità repressa e lascia un senso di liberazione e libertà.
Luca Bianchini ha deciso di cimentarsi nella scrittura dopo la lettura di dieci pagine della sceneggiatura di Santa Maradona, film del 2001 del regista Marco Ponti, amico dello scrittore dai tempi dell’università: rimase affascinato dal modo con cui la vita reale viene trasposta nella finzione, prima letteraria e poi scenica, e comprendendone tale meccanismo.
In collaborazione con Ponti, ha anche scritto la sceneggiatura del cortometraggio Kissing Paul Newman (2001).
A distanza di anni, i due amici si sono ritrovati a Polignano a Mare dove da due settimane sono iniziate le riprese di “Io che amo solo te” firmando la sceneggiatura insieme a Lucia Moisio.
I due attori protagonisti sono Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti. Nel cast compaiono anche Michele Placido, Maria Pia Calzone, Luciana Littizzetto, Eva Riccobono, Eugenio Franceschini, Dario Bandiera, Enzo Salvi, Dino Abbrescia e Alessandra Amoroso in una partecipazione straordinaria.
Il film uscirà nelle sale nel prossimo autunno con 01 Distribution.