Trovare le differenze è la chiave di lettura perfetta per poter agire, comprendere di poter fare
è la risoluzione ottimale per ottenere un universo pensante.

Ogni promessa è debito e quindi ripartiamo esattamente da dove ci eravamo salutati.
Qual é la differenza tra: sapere, conoscere, scoprire ed evolversi?

Immaginatevi un essere evoluto che abbia, come motore portante della propria esistenza, questi quattro insegnamenti e che ne faccia costantemente uso ogni qualvolta necessita.
Sicuramente avrebbe delle potenzialità in più, ma per ottenerle, ci vuole impegno e costanza.
Per capirci al meglio, partiamo dal comprendere esattamente, attraverso concetti pratici, di cosa stiamo parlando.

Il verbo Sapere se coniugato al presente è un verbo transitivo.
La definizione di transitivo si può paradossalmente racchiudere con un concetto evolutivo,
transitivo = non esaurisce l’azione, quindi va’ avanti, oltre e sempre (salvo restando, ovviamente che non si decida di concluderla).
Anche conoscere è transitivo, inteso come avere una cognizione ampia e approfondita di qualcosa e/o sapere che esista.
E… leggete leggete (udite udite, mi sembrava fuori luogo) anche scoprire ed evolvere sono transitivi.

Quindi ricapitolando: quattro verbi, tutti con un comune denominatore, l’azione, ovvero il fare.
Se voglio sapere debbo far questo…
Se voglio conoscere allora faccio quest’altro…
Se vorrò scoprire farò…
E via via discorrendo.

Ma esattamente la risposta qual’ è?
Non ne esiste una sola, come nel film l’attimo fuggente quando il professore John Keating disse:
“Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva”.

Per crescere e diventare delle persone con spirito critico, dobbiamo guardare il mondo con occhi diversi, potremmo dirlo, forzatamente, con un equazione ragionevole:
il sapere sta’ alla conoscenza come ciò che è nostro non sta’ a quello che è uguale per tutti,
ovvero, più sai più potrai.

Azzardiamo una ipotesi alternativa.

La risposta sta tutta in un altro verbo: sperimentare.
Solo attraverso la sperimentazione si può oltrepassare quel limite che appartiene alla conoscenza.
Essa è qualcosa di oggettivo, alla portata di tutti, proprio come il tangibile sapere.
Sperimentare richiede forza di volontà, caparbietà, resilienza e amore, prima di tutto verso noi stessi, poi verso ciò che ci circonda.
Solo chi non demorde infatti, è in grado di trasformare le sue conoscenze in azioni pratiche che porteranno sin da subito a miglioramenti evolutivi interiori.
Chi si limita a conoscere, a non voler imparare, a non voler rischiare di mettersi in gioco
generalmente lo fa perché ha paura.

Ma che cos’è la paura?
Una reazione incontrollata?
Un emozione incondizionata?
Che funzione ha?
Perché succede di avercene?
Come superarla?

Quante domande in cerca di risposte.
Per questa sera mi concedo una pausa.
Ho deciso di rivedermi L’attimo fuggente, sorseggiando la mia tisana preferita ed assaporando i miei biscotti al burro di arachidi.

A presto.

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Di Anna Cudazzo

Ciao, mi chiamo Anna e sono una Life & Business Coach; accompagno le persone alla ricerca della propria soddisfazione personale e lavorativa ed è per questo che ho fondato la G.O.W Academy, dove propongo percorsi incentrati sul business e wellness, ma sono anche una scrittrice, blogger e mamma. Seguimi su Instagram, cerca @gow_academy.