Con Theodore Polinski siamo a Cannes. Ecco le prime impressioni in diretta dalla Croisette
I primi giorni del Festival di Cannes targato 2018 si sono svolti all’insegna del movimento #metoo e del cinema di genere. Presentati alcuni dei film in concorso, c’era molta attesa per Everybody Knows, il film del regista iraniano Asghar Farhadi con Javier Bardem e Penelope Cruz. La pellicola non ha entusiasmato gli addetti ai lavori che lo hanno paragonato a un film per la tv non eccessivamente riuscito . Buono l’impatto di Yommedine, film egiziano tra l’ironico e il grottesco, dove un lebbroso e il suo assistente viaggiano per il paese alla ricerca delle loro famiglie. Sempre in concorso, Leto, racconto di sentimenti e musica rock nella Russia degli anni 80. La vicenda è una riflessione sulla capacità di reagire di un popolo segnato da un regime totalitario. Nella sezione “Un certain regard “presieduta da Benicio Del Toro, grande successo per Rfiki: una tragedia in chiave lesbica ambientata in Kenia.
Non sono mancate le provocazioni e le polemiche con Sextapes, pellicola molto attuale che s’interroga sul cyberbullismo raccontando la storia di una ragazza che viene ricattata da un suo compagno per un video hot che la vede nelle vesti di protagonista. Di là dal circo mediatico e della manifestazione, sembra che le scelte degli organizzatori siano sempre in linea con l’attualità, e questo potrebbe rappresentare una sorta di censura creativa agli artisti.
Nonostante ciò, lo spettacolo prosegue con le sue feste, i suoi red carpet e talloncini anti molestie, con tanto di numero verde a cui rivolgersi in caso di aggressione, distribuiti a tutti i partecipanti. Nei prossimi giorni si entrerà nel cuore della manifestazione aspettando tutti i titoli che dovrebbero darsi battaglia per la vittoria finale. Tra questi ricordiamo Dogman di Matteo Garrone, Blakklasman di Spike Lee, oltre a The Picture book dell’intramontabile Jean Luc Godard.
[wpdevart_youtube]w8RC55izOYk[/wpdevart_youtube]
Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.