700 anni fa, da esule a Ravenna, moriva il Sommo Poeta. Numerosi gli eventi artistici e culturali che lo celebrano
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura che la dritta via era smarrita…”
Iniziava così “La Divina Commedia”, una delle opere più famose al mondo, descrizione di un viaggio visionario ed introspettivo, di ascesa e di conoscenza anche delle realtà più crude. Impossibile non ricollegare subito l’autore a questi famosissimi versi perché Dante Alighieri è probabilmente il più grande poeta che la storia letteraria abbia mai conosciuto, padre della lingua italiana e precursore del linguaggio inteso in senso moderno.
Settecento anni fa, nel 1321, il Sommo poeta moriva a Ravenna e Firenze, la città che gli diede i natali, lo ricorda con un anno di eventi. Oltre trenta istituzioni fiorentine hanno deciso di partecipare all’iniziativa e di raccontare la storia dell’Alighieri che è poi strettamente connessa a quella della sua città da cui fu esiliato nel 1302.
Tra le iniziative più interessanti c’è sicuramente quella della Galleria degli Uffizi che ha organizzato la mostra virtuale “Non per foco ma per divin’arte”, accessibile al link https://www.uffizi.it/mostre-virtuali/dante. La mostra è davvero molto interessante perché, oltre alle immagini dantesche, contiene anche dei brevi paragrafi descrittivi sulla figura del Poeta. Nessun autore della storia della letteratura è stato fonte di ispirazione artistica quanto Dante Alighieri e infatti alcuni degli episodi principali di due delle sue maggiori opere. “La vita nova” e “La Divina commedia” , sono stati spesso riportati su tela. Basti pensare ai numerosi quadri che riproducono l’incontro tra Dante e Beatrice, come quelli dell’artista prerafaellita Dante Gabriel Rossetti. Indubbiamente però l’opera di maggior ispirazione è sicuramente la Commedia i cui episodi più importanti sono stati illustrati principalmente da Blake e Dorè. E’ l’inferno a stimolare la curiosità di questi artisti, la metafora del viaggio attraverso gli istinti più bassi dell’essere umano per arrivare alla beatitudine rappresentata dalla donna amata, Beatrice.
In occasione del settimo centenario della morte di Dante è stato creato il sito web https://www.700dantefirenze.it/ in cui sono elencati tutti i principali eventi che la città di Firenze ha organizzato tra cui conferenze, giornate di studi e mostre di vario genere. Il calendario completo di tutti gli eventi è consultabile sul sito nella sezione apposita https://www.700dantefirenze.it/lista-eventi/ .
Anche l’Accademia della Crusca ha dedicato ampio spazio alla “lingua di Dante”. Per tutto il 2021 sulla pagina FB dell’Accademia sarà pubblicata una parola al giorno del poeta per un totale di 365 schede. Un focus essenziale sul lessico e sullo stile del poeta e un’occasione per ricordare, rileggere e soprattutto riscoprire la grande eredità linguistica lasciata dall’Alighieri.
Le iniziative dedicate al Sommo sono davvero tantissime e per restare aggiornati è possibile scaricare l’app FeelFlorence che oltre a contenere tutta una serie di informazioni sulla città di Firenze, presenta anche l’elenco di tutti gli eventi dedicati a Dante che sono attualmente in continuo aggiornamento.
Ci teniamo inoltre a segnalare due siti web di incredibile interesse :
- https://www.viedidante.it/: unica meta italiana segnalata da Lonely Planet, si tratta di un vero e proprio itinerario che ripercorre il viaggio di Dante da Firenze a Ravenna attraversando l’Appennino. Un’esperienza di incredibile fascino attraverso i luoghi in cui il poeta fu esule.
- https://www.camminodante.com/: è il primo viaggio organizzato attraverso i sentieri e le vie medievali che univano la Romagna e la Toscana percorse da Dante ai tempi del suo esilio. Il percorso vuole riscoprire le antiche vie che collegano le due città di nascita e di morte del Poeta e valorizzare la figura di Dante accompagnando i partecipanti in un viaggio non solo naturalistico ma anche letterario.
Abbiamo avuto occasione di parlare con il dottor Carlo Francini, segretario generale del Comitato Organizzatore “700 Dante Firenze”, il quale non solo ci ha parlato degli eventi più importanti, ma ci ha dato anche la sua personale visione sulla figura di Dante Alighieri. Di seguito l’intervista.
Quali sono gli eventi di maggior rilievo che avranno luogo per ricordare Dante Alighieri?
Tra gli eventi di maggiore rilievo possiamo segnalare il restauro del Cenotafio di Dante, a cura dell’Opera di Santa Croce; la mostra Alberi In-Versi, dedicata a Giuseppe Penone e ospitata dalle Gallerie degli Uffizi; e “Onorevole e antico cittadino di Firenze”: il Bargello per Dante, presso il Museo del Bargello. Anche l’Università di Firenze ha in programma numerose iniziative, tra cui Dante e i poeti italiani del Novecento, in cui si illustra il rapporto che i nostri poeti – da Ungaretti a Quasimodo, da Montale a Pasolini – hanno avuto con l’opera di Dante. Il 13 settembre, inoltre, il Teatro del Maggio Musicale ospiterà la tappa della Dante-Symphonie di Franz Liszt (che toccherà le tre città dantesche: Ravenna, Firenze e Verona), mentre il Teatro Della Toscana ha in cantiere Progetto Inferno, una produzione internazionale con la regia del drammaturgo statunitense Bob Wilson. Sempre a settembre è prevista la seconda mostra del Museo del Bargello (La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista) e il progetto culturale di Felice Limosani, creato con le incisioni dell’illustratore francese Gustave Doré, ospitato nel complesso monumentale di Santa Croce. In autunno, l’Institut Francais di Firenze presenterà una Lectura Dantis con violoncello, a cura di Lorenzo Bastida e Volfango Dami, mentre tre prestigiose biblioteche fiorentine (Medicea Laurenziana, Nazionale Centrale e Riccardiana), in concerto, proporranno una mostra articolata nelle loro tre sedi e dedicata a un patrimonio librario rarissimo dedicato alla produzione letteraria di Dante nei primi secoli dopo la sua morte. Abbiamo poi in programma tre concorsi artistici dedicati a Dante, e durante tutto l’anno si susseguiranno conferenze, convegni, incontri, dibattiti, spettacoli, tutti supervisionati dal Comitato Organizzatore del settecentenario che, ad oggi, vede coinvolte oltre trenta prestigiose istituzioni territoriali.
Cosa rende Dante una figura così amata dall’immaginario collettivo?
Probabilmente Dante è una figura con cui tutti si sono confrontati in vita, amandolo e odiandolo alla stessa maniera, magari allontanandosene in età scolastica per poi scoprirne più avanti la profondità e la caratura universale. Dante è un po’ il Padre, oltre che della lingua, dell’immaginario poetico e letterario italiano, come Shakespeare può esserlo per quello inglese, Cervantes per quello spagnolo e Omero per quello greco. E insieme lo sono per quello mondiale. Dante non ha raccontato solo la nostra cultura sociale e politica ma, con gli autori detti sopra, ha costruito l’archetipo della cultura occidentale. La prima terzina della Divina Commedia, ad esempio, riassume un topos letterario di suggestione e replica infinita. Forse è la capacità che ha di essere così trasversale a renderlo eterno, tanto che lo si può omaggiare a qualsiasi livello. Persino Go Nagai, il mangaka giapponese, ispirandosi alle incisioni di Gustave Doré, ha creato una trasposizione manga della Divina Commedia.
Perchè la figura di Dante è così importante per la città di Firenze?
Firenze ha moltissime figure importanti e di rilievo per la storia non solo della città, ma italiana e mondiale. Si pensi a Galileo Galilei, Leonardo da Vinci, Michelangelo, ma anche Cosimo I e Caterina de’ Medici, di cui abbiamo omaggiato il cinquecentenario proprio due anni fa, nel 2019. Dante è oggi importante per Firenze perché forse la città ha sentito il bisogno di ripacificare il rapporto che, in passato, ha avuto col Poeta. La scelta dell’esilio, legata alla sua attività di politico prima che di letterato, rese di fatto altri luoghi partecipi della grandezza di Dante, tant’è che ancora oggi vi sono delle dispute riguardo fatti della sua vita. La Firenze contemporanea ha il dovere di riabilitare la figura di Dante, non sottraendolo ad altre realtà, bensì rendendo il giusto omaggio a quel cittadino che aveva allontanato e con cui ha un avuto un rapporto di amore e odio che ha influito sulla vita di Dante stesso. Probabilmente, se non fosse andato via da Firenze, oggi non avremmo la Divina Commedia, ripercorrendo così, nella sua vita, quella necessità di staccarsi dalle proprie radici per accrescere culturalmente la propria visione del mondo.
Quanto ha contato a suo avviso nella vita di Dante, il rapporto con la terra natia?
Il rapporto con Firenze per Dante è totalizzante. È per la sua ambizione e per il suo impegno nella gestione della cosa pubblica, come Priore delle Arti per due mesi, che subirà la vendetta politica degli avversari con la condanna all’esilio a vita. In maniera continua nella Divina Commedia ci sono riferimenti alla storia, ai personaggi e ai luoghi della città. Sicuramente il suo maggior cruccio fu quello di non poter tornare nella sua patria, non solo per una questione legata al suo buon nome e ai suoi averi, ma anche per non poter rivedere luoghi a lui così cari come il Battistero, il Bel San Giovanni, dove avrebbe desiderato essere incoronato poeta.
Avete già pensato a come organizzare lo svolgimento degli eventi qualora la situazione sanitaria fosse ancora così complessa?
Tutti gli eventi rispettano le misure restrittive imposte dai DPCM emanati dal governo. Purtroppo questo comporta dover scendere a compromessi, ma la risposta del pubblico, finora, è stata positiva. Le conferenze, i convegni, le giornate di studio, vengono spostate online, così come le mostre, in attesa della completa riapertura dei musei, vengono proposte in forma virtuale, come fatto dalle Gallerie degli Uffizi con “A riveder le stelle”, una mostra dedicata ai disegni che illustrano il Poema dantesco, realizzati alla fine del Cinquecento dal pittore Federico Zuccari, o ancora dal Museo Stibbert e dall’Archivio storico del Comune di Firenze.
La figura di Dante è tra quelle più significative nell’immaginario collettivo dello studente italiano. Ci viene in mente un passo di “Compagni di scuola”, storica canzone di Antonello Venditti, in cui il cantautore romano azzarda in modo provocatorio tre definizioni alternative del sommo poeta: uomo libero, fallito, servo di partito. A noi piace pensare senza ombra di dubbio a Dante come uomo libero. È d’accordo?
Sì, come risposto nelle precedenti domande, Dante incarna un po’ l’immaginario del poeta errante che non si piega all’istituzione, anche se poi la storia ci insegna che non sempre mito e realtà coincidono, ma questa è un’altra storia. Rispetto invece all’immaginario studentesco, Dante è sicuramente la figura più divisiva, forse temuta, perché complessa e stratificata, quindi non di immediata comprensione come può esserlo invece un poeta più contemporaneo. Ma questo non vuol dire che sia ad appannaggio di un’élite, anzi, continua oggi a influenzare l’immaginario comune e pop. Si pensi al già citato Go Nagai, o al professore di letteratura e musicista rap Murubutu, che ha dedicato un disco proprio alle figure dell’Inferno dantesco, riscuotendo apprezzamento proprio tra quei giovani che, nell’immaginario comune, si pensi odino la Divina Commedia.
Ancora oggi la figura di Dante Alighieri è una di quelle che esercita maggior fascino nell’immaginario collettivo. Un’artista poliedrico e di incredibile talento, un letterato attento agli eventi del suo tempo, poeta di straordinaria inventiva, illuminato uomo politico e autore della più incredibile opera letteraria mai scritta. Ma Dante è stato anche un uomo che ha pagato sulla propria pelle, il dolore per l’esilio e la conflittualità tra amor carnale e spiritualità.
I 700 anni dalla sua morte, sono l’occasione per conoscere e indagare più a fondo la personalità di questo straordinario ed indimenticabile Poeta.