‪”Però anche Axel ha fatto un paio di errori eh“, “Sì ma è anche lui un essere umano, mica è un supereroe!“. E’ sentendo questo dialogo tra due persone mentre lentamente‬‬ ‪ci si dirigeva verso le uscite che all’improvviso sono tornato alla realtà. Era vero, avevo appena assistito ad un concerto non ad una riunione speciale degli Avengers.‬‬ ‪Perchè era fin dalle prime ore di quel torrido 10 giugno che all’Autodromo di Imola serpeggiava (neanche tanto) silenziosa la sensazione di stare per assistere a qualcosa‬‬ ‪di straordinario, qualcosa di diverso dal solito. Non era semplice attesa, era qualcosa in più, c’era l’incredulità di stare per assistere a ciò a cui mai si sarebbe‬‬ ‪ormai pensato di poter assistere. Chi come me nel 1993, la data dell’ultimo live in Italia dei Guns n’ Roses con la vecchia formazione, non aveva potuto assistere al concerto‬‬
‪per questioni di anagrafe, ormai non sperava più nella possibilità di rimediare a quella mancanza, e chi invece aveva avuto la fortuna di esserci ormai ‬‪aveva archiviato quello show come l’ultima volta. E invece…‬‬
‪E invece fin dalle 10 di mattina l’autodromo era pieno, sotto un sole cocente, ad aspettare quei quattro supereroi che rispondono al nome di Axl Roses, Slash, ‬‬‪Duff McKagan e Dizzy Reed. Lasciamo perdere il discorso delle code, dei controlli, della paura terrorismo, come si fa a parlare di questi argomenti dinnanzi alla musica,‬‬ ‪alla passione dei fans, a 90 mila persone in trepida attesa?

La musica dal vivo inizia alle 18.45 quando Phil Campbell and the Bastard Sons iniziano a scaldare la ‬‬‪platea, scatenandola con l’esecuzione di Ace of Spades (per chi non lo sapesse, Phil Campbell è il chitarrista storico dei Motorhead). Mezzora di live che fa sentire‬‬ ‪meno il caldo soffocante al pubblico. Successivamente è il turno dei The Darkness che regalano al pubblico quasi tre quarti d’ora di un live colmo dei loro singoli storici,‬‬ ‪suonati con la loro classica irriverenza ed ironia, scatenando l’autodromo sulle note di “I believe in a thing called love“. Al termine della loro esibizione ormai‬‬ ‪il sole è sceso dietro le piante, il caldo ha iniziato a dare un po’ di pace ma a scatenare il clima ci pensa il simbolo dei Guns proiettato sui megaschermi dietro il ‬‬‪palco. I colpi di pistola fanno capire che ormai il momento è arrivato. All’improvviso parte la sigla dei Looney Toons, sì, esattamente come prima delle esibizioni‬‬ ‪negli anni d’oro. Il momento è arrivato, è tutto vero, sta per cominciare. ‬‬
‪Le note di “It’s So Easy” fanno impazzire l’autodromo, Axl sarà anche appesantito dagli anni, ma mostra fin dall’inizio la stessa energia, lo stesso look, la stessa‬ ‪arroganza ed esagerazione che necessariamente deve avere il frontman di un gruppo come i Guns. Il cilindrone di Slash quasi ti convince di essere nel 1993, e lo stile‬‬ ‪punk nel tenere il basso di Duff MacKagan fa il resto. “Mr. Brownstone” e “Chinese Democracy” anticipano l’urlo che tutti aspettavano di sentire dal lontano 1993:‬‬ ‪“Do you know where the fuck you are?“. “Welcome to the jungle” fa saltare 90 mila persone e immerge tutti definitivamente nel concerto.

Nelle quasi 3 ore di live‬, i Guns‬ ‪regalano mezzo repertorio ai fans, oltre a diverse cover, storiche e non. Canta persino Duff MacKagan che si scatena nella cover di Attitude dei Misfits.‬‬ ‪Slash regala assoli con la sua solita generosità e precisione, fino a quando dopo essersi esibito nella classica cover del Padrino, sfocia sulle note di Sweet child of‬‬ ‪mine. Axl si mette anche al piano, riuscendo a scatenare commozione simultanea a 90 mila persone dulle note di November Rain, fino alla classicissima versione estesa‬‬ di “Knockin’ on heaven’s door“. Dopo qualche minuto di pausa, i Guns tornano con i classici bis iniziando dalle note di Don’t cry, per poi regalare un doverosissimo‬‬ ‪tributo con “Black hole sun“, concludendo il live, come da tradizione, con “Paradise City“, in un tripudio di fuochi d’artificio, fiamme sul palco e corse sfrenate‬‬
‪di Axl come ai tempi d’oro. Il concerto si conclude, i Guns n’ Roses salutano i 90 mila come attori sul palco di un teatro d’opera. Dirigendosi verso le uscite‬‬, ‪la felicità e l’incredulità per ciò a cui si ha appena assistito si mischia con qualche goccia di tristezza, la sensazione che forse questa potrebbe essere‬‬ davvero l’ultima volta è forte, il tempo passa per tutti ma con i Guns non si può mai sapere, potrebbero ancora stupire in futuro. Non è forse questo che fanno i supereroi?‬‬

GUNS ‘N ROSES Imola, 10 giugno 2017

GUNS N’ ROSES Imola, 10 giugno 2017 – ‪Scaletta completa concerto:‬‬

‪”It’s So Easy”‬‬
‪”Mr. Brownstone”‬‬
‪”Chinese Democracy”‬‬
‪”Welcome to the jungle”‬‬
‪”Double Talkin’ Jive”‬‬
‪”Better”‬‬
‪”Estranged‬‬
‪”Live and Let Die” ‬‬
‪”Rocket Queen”‬‬
‪”You Could be mine”‬‬
‪”Attitude”‬‬
‪”This I Love”‬‬
‪”Civil War”‬‬
‪”Yesterday”‬‬
‪”Coma”‬‬
‪Assolo di Slash‬‬
‪”Sweet child o’ mine”‬‬
‪”My michelle”‬‬
‪ “Wish you were here” ‬‬
‪”Layla” /”November rain”‬‬
‪”Knockin’ on heaven’s door”‬‬
‪”Nightrain”‬‬
‪ ‬‬

Bis‬‬
‪”Don’t cry”‬‬
‪”Black hole sun”‬‬
‪”The seeker”‬‬
‪”Paradise city”‬‬

[amazon_link asins=’B0001KAA8Q,B000000OSG’ template=’ProductCarousel’ store=’notevertit-21′ marketplace=’IT’ link_id=’db9e086e-540b-11e7-9334-5d9ba38ab3a0′]

Matteo Conca
Author: Matteo Conca

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: