Dal 6 all’11 giugno Roma ospita la sesta edizione di Karawan Fest, festival ed evento cinematografico che si ripete di anno in anno e si fa spazio, questa volta, tra i cortili di Tor Pignattara e del Pigneto.
Convivenza, condivisione e incontro tra culture sono i cardini di questo evento che ormai da anni riscuote grande successo grazie alla capacità di raccontare senza sosta attraverso la commedia storie che sovvertono gli stereotipi e ribaltano le convinzioni.
Illuminando le paure, questo è il leitmotiv della kermesse che raccoglie film da tutto il mondo, proiettati en plein air tutti in lingua originale con sottotitoli in italiano, molti dei quali in anteprima. Pellicole che parlano di amore, coraggio, scoperta, dialogo, di eroi anonimi capaci di andare oltre diffidenze e pregiudizi e che la macchina da presa cattura per offrire spunti di riflessione.
Si parte martedì 6 giugno dal cortile della Biblioteca G. Mameli al Pigneto alle 20.30 con Kingdom of Clay Subjects del regista bengalese Bijon in anteprima europea, ode al diritto al sogno e al futuro.
Mercoledì 7 sempre alle 20.30 presso la Casa delle Arti e del Gioco del V Municipio sarà la volta d 300 Worte Deutsch, commedia sull’islamofobia in cui un corso accelerato di tedesco per fare ottenere la cittadinanza a un gruppo di giovani turche diventa occasione per prendere coscienza di sé in quanto donne. Sarà presente l’attrice protagonista Pegah Ferydoni che incontrerà il pubblico alla fine della proiezione.
The Kid from the Big Apple sarà proposto giovedì 8, al solito orario, presso il cortile della scuola elementare ‘Grazia Deledda’. Una family comedy del regista Jess Teong, che vede per protagonisti una ragazzina di 12 anni cresciuta a New York ma trasferitasi in Malesia e l’anziano nonno diffidente nei confronti delle abitudini occidentalizzate della nipotina.
In anteprima italiana venerdì 9, alle 20.30, in via Tor Pignattara 29, Eastern Business del regista rumeno Igor Cobileanski, una commedia che narra con una comicità talvolta amara il vivere nella periferia d’ Europa.
Sabato 10 giugno presso il cortile del Teatro Studio Uno alle 21.00 sarà proiettato Patience, Patience … T’iras au Paradis della regista Hadja Lahbib. Al centro del film alcune donne magrebine che raccontano con profonda autoironia la loro vita da immigrate in Belgio.
Il Karawan Fest chiuderà l’11 giugno presso Largo Pettazzoni alle 20.30 con La Polverera di Manuela Borgetti, Maria Rosa Jijon e Sonia Maccari e Jules and Dolores del regista brasiliano Caíto Ortiz.
Un evento in cui le differenze culturali arricchiscono e diffondono bellezza; uno spazio sociale alternativo ideato da Banco e Nero associazione culturale, sostenuto da MiBact- MigrArti che apre gratuitamente le sue porte fino ad esaurimento posti.
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Maria Grazia Berretta
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