Può il cinema abbattere le frontiere? Si, ma solo con la rivoluzione della risata. Riapproda a Roma per il quarto anno consecutivo, il Karawan Fest – Il sorriso del cinema migrante, il festival in cui la commedia diventa luogo d’incontro di culture diverse.
Dal 27 al 29 novembre, l’ex aula consiliare del Municipio (Via dell’Acqua Bullicante, 2) del multietnico Tor Pignattara ospiterà un’esplosione di colori e suoni da aree del mondo spesso oscurate dal luogo comune. Guidato dall’idea generale di una convivenza armoniosa tra entità diverse l’evento nasce come iniziativa volta a sfuggire al cliché, per conoscere a fondo culture distanti attraverso l’occhio del cinema. Oltre all’ampio programma di cortometraggi e lungometraggi, ci sarà uno spazio dedicato a fotografia e musica.
Si comincia proprio con l’appassionante viaggio di immagini tra il Punjab e l’Italia della mostra fotografica “Sonny Story”, di Marcello Scopelliti (19:30) per proseguire a ritmo delle danze bollywoodiane con i due lungometraggi “Aiyyaa” di Sachin Kundalkar e “Sulemani Keeda“ di Amit V Masurkar. Sarà poi la volta (sabato 28 novembre – 19:00), dei giovani musicisti bengalesi Moon Stars Studio in concerto. A seguire, il lungometraggio bengalese “Television“, di Mostofa Sarwar Farooki, astro nascente del cinema del sud-est asiatico, che racconta la reazione degli abitanti di una cittadina al divieto di ogni forma di immagine e di immaginazione in quanto potenzialmente pericolosi. Quindi, la commedia romantica “Dum Laga Ke Haisha” di Sharat Katariya.
La giornata conclusiva di domenica 29 vedrà protagonisti i cortometraggi di animazione dalla Siria, seguita da un incontro con artisti, registi, giornalisti ed esperti del settore (Raffaella Cosentino, Carolina Popolani, Leonardo De Franceschi, Khalid Chaouki, Celeste Costantino e Giulia Pietroletti) e la proiezione. Per concludere con la proiezione di “Andalousie Mon Amour“, commedia satirica marocchina sull’immigrazione clandestina diretta da Mohamed Nadif.
Il Karawan Fest non si ferma. I direttori artistici Carla Ottoni e Claudio Gnessi hanno voluto sottolineare il peso maggiore dell’iniziativa dettato dagli sconvolgimenti mondiali degli ultimi giorni “noi di Karawan ci siamo interrogati sul senso più profondo del nostro progetto, concepito come una festa che abbatte le barriere tra culture con il potere di una risata. E abbiamo deciso di andare avanti…”.
Un appuntamento ad ingresso gratuito da non mancare. Vi lasciamo con un coloratissimo trailer d’assaggio:
KARAWAN FEST 2015 – Il trailer