Alla Mostra del cinema di Venezia è il giorno di Woody Allen. Il regista torna al lido dopo sedici anni d’assenza. L’occasione è di presentare il suo ultimo film Coupe de Chance. Trama romantica per Allen che ha deciso di raccontare una delle sue storie dove sentimento e caso si mescolano cambiando le vite dei protagonisti. La storia di una coppia innamorata e affermata che rischia di sfaldarsi quando un vecchio conoscente della signora decide di tornare nella sua vita. Ancora una volta il regista dimostra tutto il suo eclettismo nei generi mantenendo intatte le sue tematiche.

Intervistato dai media, Woody Allen ha parlato di come è stato girare un film a Parigi e anche della possibilità di girare nel Belpaese. “Dopo aver girato un film in Francia in francese, girerò anche in altri Paesi? Dipende. Ricevo telefonate per girare nuovi film, anche in Islanda, ad esempio. Se dovessi avere un’idea buona per l’Italia o per la Germania potrei considerarla. In Francia l’esperienza è stata così bella che potrei prendere in esame anche altre proposte“. Parole che dimostrano quanto sia ancora lontano il ritiro per il padre di Io e Annie e di quanto il suo amore per il cinema non abbia connotazioni geografiche.

Durante la conferenza è uscito un Allen in grado di fare i conti con la sua età senza mai rinunciare all’ironia e a un pizzico di scaramanzia. “Non possiamo lottare contro la morte. Quello che possiamo fare è non pensare troppo alla morte, non c’è una via di fuga – ha detto – Non dobbiamo pensarci troppo, dobbiamo distrarci“. E sul suo ultimo lavoro, Allen ha detto che parla di quanto la fortuna abbia un ruolo fondamentale nella vita portando il suo percorso come esempio.

Una carriera che ha regalato molte soddisfazioni al professionista e anche all’uomo. “Io sono stato sempre molto fortunato Ho avuto due genitori che mi amavano, tanti amici, una vita bellissima, un matrimonio meraviglioso, figli, compirò 88 anni tra breve, non sono mai stato in ospedale, nulla di terribile mi è mai successo e quindi sono stato sempre molto fortunato“. “Quando ho cominciato a girare i film tutti hanno enfatizzato le cose che facevo bene, senza ritenermi responsabile per altre cose; sono sempre stati molto generosi con me. Anche come regista sono sempre stato molto fortunato perché sono sempre stato molto lodato e ho avuto rispetto e attenzioni“.

Tra i film in concorso Priscilla, film di Sofia Coppola, un ritratto sentimentale di Elvis Presley raccontato basandosi sulla sua storia d’amore più nota, quella appunto con Priscilla. Secondo film della giornata, Evil does not exist di Ryosuke Hamaguci. Il regista giapponese proporne un dramma analizzando una comunità di individui che vivono a stretto contatto con la natura.

 

Di Paolo Quaglia

Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.