Se la figura senza tempo di Marcello Mastroianni ci aveva introdotto alla scorsa edizione del Festival di Cannes, c’è un’altra espressione celeberrima della storia della celluloide che gli organizzatori della Mostra del Cinema di Venezia hanno scelto per l’edizione di quest’anno, in programma al Lido dal 27 agosto al 6 settembre prossimi sotto la direzione di Alberto Barbera. Stiamo parlando del volto di Antoine Doinel, personaggio simbolo di ogni ribellione e di ogni fuga verso la libertà, protagonista dell’ultima inquadratura de I 400 colpi (Les quatre cents coups, 1959) di François Truffaut, scelto quale illustrazione per il manifesto della Mostra. L’opera, realizzata per il terzo anno da Simone Massi.
Il volto di Doinel, alter ego del regista francese in altri suoi titoli memorabili, e sempre affidato allo stesso attore, Jean-Pierre Léaud, campeggia nel manifesto, come nell’ultima inquadratura del film, quando guarda in macchina mentre sullo sfondo campeggia quel mare che non aveva mai visto prima d’ora, e che ha appena raggiunto di corsa eludendo il controllo dei sorveglianti del riformatorio. A corredare l’immagine, Massi ha immaginato dei pesci volanti, un elemento fantastico con il quale intende mitigare la dimensione interrogativa del suo sguardo, prima del tuffo nel mare della vita.