Il nuovo singolo dei Negramaro “Sei tu la mia città” si piazza direttamente al primo posto nella classifica dei brani più acquistati su Itunes. Ad esattamente un anno di distanza dalla cover “Un amore così grande” inno dei Mondiali di calcio, la band salentina regala ai suoi fan un altro brano degno di nota. Ma già lo scorso 30 marzo i Negramaro, avevano dato il segnale di voler tornare al più presto sulle scene pubblicando il brano “Roma nuda” in onore dello scomparso Franco Califano. A circa un mese di distanza, la pubblicazione di “Sei tu la mia città” è stata una vera e propria sorpresa per i sostenitori di Giuliano e company, in quanto la prima versione del brano con piano e voce, è stata diffusa direttamente sul canale Youtube della band, senza alcun tipo di anticipazione. Questo il messaggio lasciato da tutti i membri del gruppo nel video pubblicato su Youtube:
“Come state, bentrovati, anzi ovunque vi troviate, qualunque sia la vostra città, siamo tutti qui in una stanza per una sorpresa per voi. Ci abbiamo messo un po’ di tempo però abbiamo preparato una cosa che non vedevamo l’ora di farvi sentire ed oggi qui vi diamo un’anteprima, in questa stanza, tutti i Negramaro, tutti insieme, per voi”.
SEI TU LA MIA CITTA’ (Anteprima) – Il video
“Sei tu la mia città” uscito il 24 aprile, è il primo singolo estratto da un album probabilmente unplugged, che sarà ufficialmente pubblicato il prossimo autunno. La canzone, scritta dal sempre ispirato Giuliano Sangiorgi, nasce a seguito di una lunga esperienza internazionale che ha portato la band in giro tra Londra, New York, Madrid fino alla Puglia terra d’origine e di ispirazione costante. La città a cui Giuliano allude, è quella in cui riesci a sentirsi te stesso e sopratutto quella in cui sei in pace con il mondo intero. Considerando la bellezza melodica e testuale del brano, non è difficile intuire che il prossimo album della band salentina sarà al pari o addirittura migliore del pluripremiato “Casa 69” che è di fatto stato l’ultimo disco di inediti pubblicato.
In attesa dell’album e del tour che ne seguirà, non ci resta che perderci nelle parole di questa ennesima prova di stile dei Negramaro.
La strada si aggroviglia nei tuoi capelli
i lampioni che esplodono come fanali nei tuoi occhi
hai il cuore che sa di asfalto e di preghiere
e le macchine che attraversano senza più guardare
e sciogliti i capelli nel fango solo se ci riesci
riallacciami i tuoi dubbi alle scarpe
se poi tu non mi credi
se non mi credi
il cielo lo reggono ancora i miei difetti
le mani si incastrano e formano grattacieli
le scuse attaccale bene così non cadi
le unghie affilate resistono tagliando i vetri
e asciugami i pensieri col fiato degli ultimi alberi
accendimi di notte le insegne dei più bei ricordi
concedimi la pace e i treni senza più rimorchi
e puntami negli occhi come un tram a fari spenti
investimi di luce se non mi vedi ancora in piedi
sei tu la mia città
sei tu la mia città
che mi spaventa quando è sera
e mi addormenta la mattina
e mi ricorda di esser tanti
uno solo in mezzo a tanti
quando hai voglia di sentire
addosso il brivido degli altri
perché tu sei la città
sei tu la mia città
le case che aprono le gambe agli sconosciuti
e le chiese sono bocche di donne con i fucili appesi
le fabbriche sono vecchi indiani che fanno segni
il fumo porta via con se gli ultimi avanzi
nascondimi dagli altri son troppo comodi i tuoi denti
e sputami poi fuori quando stenderai i tuoi panni
e lavami nel fiume se vorrai ancora indossarmi
e rimboccami le maniche quando pioverà dai muri
e soffiami sul mondo come quasi fossi vento
sei tu la mia città
sei tu la mia città
che mi spaventa quando è sera
e mi addormenta la mattina
e mi ricorda di esser tanti
uno solo in mezzo a tanti
quando hai voglia di sentire
addosso il brivido degli altri
perché tu sei la città
sei tu la mia città
che si colora quando è sera
mentre i vicoli sono neri
e ti ricordi solo allora della tua vera natura
ed hai bisogno un po’ di me
per sentirti meno sola
per sentirti una città
che resta sempre ancora accesa
sei tu la mia città
sei tu la mia città
che mi spaventa quando è sera
e mi addormenta la mattina
e mi ricorda di esser tanti
uno solo in mezzo a tanti
quando hai voglia di sentire
addosso il brivido degli altri
perché tu sei la città
sei sempre e solo la città
che si colora quando è sera
mentre i vicoli sono neri
e ti ricordi solo allora della tua vera natura
e hai bisogno un po’ di me
per sentirti meno sola
per sentirti una città
che resta sempre ancora accesa
sei tu la mia città
sei tu la mia città
sei tu la mia città.