A volte ritornano. È proprio il caso di dirlo in relazione alle band storiche del pop e del rock internazionale, che dopo lo scioglimento, spesso decidono di riprovarci e annunciano ritorni di fiamma. Sembrano percorrere la stessa scia anche i mitici Spandau Ballet, che riemergono dal limbo degli anni ’80 per annunciare il loro clamoroso ritorno sulla scena musicale internazionale con un lavoro discografico nuovo di zecca.
Che il gruppo inglese voglia fare davvero sul serio si può dedurre dal fatto che abbia iniziato a collaborare con Trevor Horn, fondatore dei Buggles (‘Video killed radio stars’) e soprattutto famosissimo produttore discografico. Horn infatti ha all’attivo storici lavori di rilievo del brit-pop come ‘Welcome to the Pleasuredome’ dei celeberrimi Frankie Goes To Hollywood (quelli di ‘Relax’ e ‘The power of love’, ricordate?) e ‘The lexicon of love’ degli ABC, ma anche lavori di successo per Pet Shop Boys, Tina Turner, Paul McCartney, Genesis e, recentemente, con il nostro Renato Zero (per il quale ha realizzato alcuni brani del disco ‘Amo’ del 2013). Horn finora non aveva mai lavorato con gli Spandau, ed è curioso capire come mai il gruppo abbia deciso di rivolgersi proprio a lui per questo clamoroso ritorno.
L’ultimo disco di inediti del gruppo che ha sfornato hit come ‘Gold’, ‘True’ e ‘I’ll Fly for you’ risale addirittura al 1989 quando la band uscì con l’album ‘Heart Like A Sky’, finito presto nel dimenticatoio. Successivamente, il gruppo ha vissuto anni bui, caratterizzati da cause legali tra i membri della band: come accade spesso in questi caso, il cantante Tony Hadley, il batterista John Keeble e il sassofonista Steve Norman arrivarono infatti a querelare il chitarrista Gary Kemp per questioni di royalty.
Avvisaglie di ritorni in verità c’erano già state nel 2009, quando Hadley, Keeble e Norman insieme al bassista Martin Kemp, fratello di Gary, tornarono a suonare nei concerti, fino all’esibizione al Festival dell’Isola Di Wight nel 2010. Nel frattempo, Tony Hadley aveva proseguito dal 1990 l’attività solistica, in modi in verità piuttosto anonimi, se non almeno da noi, la featuring di successo del 2011 con il singolo ‘Goodbye Malinconia’ di Caparezza.
E ora il clamoroso ritorno ufficiale, che coincide con l’uscita, a ottobre nei cinema, di un nuovo documentario sulla band, ‘Soul Boys Of The Western World’.
Idealista e visionario, forse un pazzo, forse un poeta, ama l’arte come la vita, con disincanto, sogno e poesia…