Micaela Ramazzotti e Giampaolo Morelli nella pellicola diretta da Elisa Amoruso che prende il titolo dalla hit di Loretta Goggi

È il 1989. Nina ha undici anni e una famiglia incasinata, il padre e la madre litigano sempre, Lorenzo, suo fratello minore, quando si arrabbia, diventa un pericolo. Dal centro di Roma si ritrova catapultata in un quartiere di periferia, fatto di palazzoni, ragazzi sui motorini e prati bruciati. Anche la scuola è diversa, non ci sono le maestre ma le suore, non ha neanche un amico. Ma un incontro improvviso stravolge tutto, come una tempesta: ha tredici anni, abita nel palazzo di fronte, è mulatta e balla la lambada. Il suo nome è Sirley, viene dalla Guyana francese, in Sud-America, e ha un sogno ambizioso: interpretare la Madonna nella processione di quartiere. Sirley è una creatura strana, con un passato difficile, piena di fascino e di mistero. Non le importa delle regole, non ha paura di nessuno, e l’unico modo che ha per interagire con le persone è quello di aggredirle o di sedurle. Nina ne è attratta e spaventata, eppure Sirley fa qualcosa che nessuno finora ha fatto davvero: le dà attenzione e a modo suo, la fa sentire speciale. La coinvolge in un mondo nuovo, e rapidamente quest’amicizia così anomala la assorbe totalmente.

Maledetta primavera, film di Elisa Amoruso con Micaela Ramazzotti Giampaolo Morelli, è il racconto di come il desiderio plasma e trasforma l’infanzia in adolescenza. Una storia di crescita e di solitudini. Una storia d’amore vista con gli occhi di una bambina che cerca il suo posto nel mondo. Il film, il cui titolo è ovviamente legato alla hit portata al successo da Loretta Goggi nel 1981, è una coproduzione italofrancese Bibi Film/Agat Films & Cie con Rai Cinema. In sala dal 3 giugno 2021.

L’idea di scrivere questo film“, scrive la regista Elisa Amoruso, “è autobiografica, e parte dal trasloco che avevo fatto quando avevo 11 anni in periferia con mio padre che aveva portato a casa, a sorpresa, un tavolo da biliardo. In quel periodo, io mi sentivo spesso invisibile in una famiglia incasinata e il vuoto di questa periferia amplificava la mia sensazione di smarrimento, tipica di quell’età inquieta della pre‐adolescenza. La storia“, continua la Amoruso, “è ambientata negli anni Novanta, un’epoca che in Italia è dominata dalla cultura pop; nel film questo elemento è raccontato attraverso il personaggio del padre, che vende macchine fotografiche a Porta Portese, il più grande mercato dell’usato di Roma. Nina, la protagonista, ha tredici anni e cerca di essere importante per qualcuno, perché suo padre è un giullare, divertente, ma poco affidabile e fa impazzire la madre; suo fratello è un bambino irrequieto fin dalla nascita, pericoloso per se stesso e per gli altri; sua madre è incinta di un terzo figlio e forse si è innamorata dell’uomo sbagliato, perché la fa arrabbiare tutti i giorni, anche se poi la fa ridere. Quando incontra Sirley, questa ragazza mulatta, bellissima e sensuale, Nina viene attirata in un mondo nuovo. Da qui nasce il suo conflitto perché comincia a provare sentimenti che non conosceva, le sue azioni sono guidate dal desiderio crescente di passare sempre più tempo con lei. Smette di essere la bambina responsabile che è sempre stata ed esplora un lato di sé che ignorava, che è legato all’istinto e la porta a compiere azioni che non credeva di essere in grado di fare. Nella sceneggiatura l’amicizia tra le due ragazzine inizia con la rottura di una statua della Madonna. Ho voluto sottolineare questo elemento nel film perché ricordo la religione come qualcosa che ha attraversato tutta la mia infanzia: andavo in una scuola di suore e la chiesa era l’unico centro di aggregazione del quartiere. Tuttavia nel film la religione è utilizzata per raccontare il vuoto di un ambiente sociale, non viene affrontato direttamente il tema del sacro o della spiritualità. Il centro del film sono le relazioni familiari e la scoperta dell’amore, al di fuori della famiglia, come un tabù: nel momento in cui viene scoperto, le due ragazze vengono divise“.

 

Di Giulia Alessi

Studi classici, amante della musica e del cinema... ma non mi piacciono i musical :)