NoteVerticali.it_Buoni-a-nulla_Di Gregorio_MarzoccaGianni è un impiegato non più giovane, che attende con tranquillità la meritata pensione. Ma un bel giorno, la burocrazia gli tende un tiro mancino incredibile, e così si ritrova a dover lavorare per altri tre anni, e per giunta in una sede distaccata. E’ l’ultima ingiustizia in ordine di tempo per un personaggio mite e d’animo nobile, che crede ancora nella buona fede del prossimo e che invece viene sfruttato alla perfezione da tutti, da un’ex moglie che continua ad assillarlo, a una figlia che lo disprezza, a colleghi di lavoro che lo utilizzano solo per i propri scopi. Piccole angherie quotidiane, che condivide con il compagno della sua ex moglie e con il collega Marco, anch’egli gentile e indifeso, eternamente innamorato di Cinzia, una collega che lo illude e lo sfrutta.


Buoni a nulla” è il terzo film di Gianni Di Gregorio, una delle piacevoli scoperte del nostro cinema, almeno come regista (avendo un’esperienza decennale come sceneggiatore: un titolo su tutti, “Gomorra”) . Era il 2008, quando, con “Il pranzo di Ferragosto”, Di Gregorio portò all’attenzione di pubblico e critica un modo di fare cinema che si distingueva dallo status esistente per lo slow mood della scrittura, capace di cogliere ogni piccola sfumatura in personaggi modesti, anonimi, che una visione superficiale avrebbe definito cinematograficamente inutili, e che invece l’occhio attento della macchina da presa riesce ad esaltare e trasformare in protagonisti. Se lì il focus della narrazione erano gli anziani, la loro visione della vita e il loro vivere da “disturbatori” del contesto vacanziero dei parenti più giovani (figli, nuore, nipoti), a tenere banco stavolta è il contesto impiegatizio, ambiente che, dietro un’aura di normalità, può nascondere situazioni di subalternità e di cameratismo indotte dalla esistenza di creature miti – buoni a nulla appunto – che, come tali, sono soggetti allo sfruttamento perlopiù psicologico da parte di chi è più forte, o almeno ritiene di esserlo.

Sono sempre stato uno di quelli che, per quieto vivere o chissà, tende ad accettare le decisioni degli altri, a subire scuotendo la testa, a non riuscire a dire di no”, scrive Gianni Di Gregorio nelle sue note di regia. “Spesso ho pensato: potrò mai cambiare? Ho cercato con questo film di capire se davvero, impegnandosi, si possa cambiare questa natura e imporsi per reagire, adeguandosi a quei parametri contemporanei che ci vogliono rampanti e vincenti. Nella ricerca fatta nel film credo infine di non averlo capito e di avere ottenuto un risultato nettamente comico. Ci vorrebbe, come in tutte le altre cose, un sano equilibrio. Ma la vita è più complessa…”.

NoteVericali.it_Buoni-a-nulla_2Nel cast, Di Gregorio, divide la scena con Marco Marzocca, la cui maschera ingenua e mite funziona egregiamente nei panni del collega “buono a nulla”. Sorprendente Valentina Lodovini nei panni di Cinzia, la collega bellona che lo ricatta in cambio di una ‘promessa d’amore’ che non manterrà mai, in un rapporto che, asciugato dalle estremizzazioni della comicità da slapstick, ricorda tanto quello tra Fantozzi e la signorina Silvani di villaggiana memoria. Rilevante Marco Messeri, perfetto nel suo ruolo di consigliere spirituale cinico e realista.

Nel complesso, un film interessante, ancora una volta una mosca bianca nell’offerta cinematografica del momento, che aggiunge un altro tassello di qualità alla ancora breve filmografia di Gianni Di Gregorio regista e attore.

BUONI A NULLA – IL TRAILER DEL FILM