La volontà di sopravvivere è più forte che qualsiasi desiderio di predominio. Dunkirk, l’ultimo film di Cristopher Nolan, è la cronaca di un’evacuazione. Durante la seconda guerra mondiale migliaia di soldati alleati furono costretti a ritirarsi dalla spiaggia di Dunkerque verso l’Inghilterra perché minacciati dall’esercito tedesco.
Partendo da questo episodio storico, Nolan confeziona un film che va oltre il semplice genere miscelando sapientemente l’azione e il dramma con un retrogusto marcato d’intimità. Le vicende di persone umili, che provano a salvarsi la vita. Individui uniti da un unico desiderio, tornare a casa e poter rientrare in quella vita che gli eventi storici hanno sottratto loro.
Il regista di Inception riesce a tenere il ritmo altissimo, marcando lo scorrere del tempo con lunghissimi movimenti di macchina e con il ticchettio incessante di un orologio che accompagna i protagonisti. Un cinema eterogeno, il racconto di microstoria (quella dei protagonisti) in grado di rendere a pieno il concetto di quell’unità senza la quale uscire vivi da una situazione simile sarebbe impossibile. Nolan utilizza tre linee narrative, di unità temporali differenti, che formano un unico film. Una vicenda di eroi e codardi, di egoisti e di morti che il regista rende splendidamente attraverso l’uso di dettagli e di una fotografia cupa e sfumata.
Un film per nulla celebrativo e assolutamente vero, in grado di emozionare il pubblico che non potrà fare a meno di identificarsi nei protagonisti della vicenda. Ancora una volta Nolan riesce a migliorare se stesso, un regista che negli anni ha raccontato le storie più diverse portando l’individuo al centro della narrazione.
In Dunkirk, come nei suoi Batman o in Interstellar non esiste alcuna celebrazione dell’eroe in quanto tale , ma solo individui capaci di azioni meritevoli o indegne a seconda delle circostanze. Lontano dai classici War Movie, Dunkirk rappresenta a pieno l’evoluzione del cinema in grado di spostare perennemente il punto di vista dal quale raccontare una storia. Condizione essenziale è che dietro la macchina da presa ci sia un occhio di talento.

DUNKIRK (Usa/Gran Bretagna/Francia, 2017, Azione, 106′). Regia di Christopher Nolan. Con Fionn Whitehead, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, Harry Styles, Aneurin Barnard. In sala dal 31 agosto 2017.

DUNKIRK – Il trailer del film

Di Paolo Quaglia

Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.