Una coppia in crisi si cimenta in un esperimento antico: uscire dalle convenzioni della fedeltà per cercare di ravvivare il proprio rapporto
Dal lavoro di Dario Fo e Franca Rame Coppia aperta quasi spalancata, Laura Jacobbi dà vita ad una deliziosa e divertente commedia dove nulla può essere dato per scontato. E se la coppia scoppia, questo il titolo dello spettacolo, “prende le mosse dal lavoro di Franca Rame, donna meravigliosa che era d’un metallo ben più nobile del suo cognome. Ma il lavoro è stato quasi totalmente riscritto.” spiega la regista.
Una coppia in crisi cerca di recuperare e reinventare il proprio rapporto attraverso l’escamotage della coppia aperta. In realtà si tratta di una proposta avanzata ad Antonia dall’infantile e presuntuoso marito, per giustificare i suoi continui tradimenti e le scappatelle con ragazze più giovani. Antonia, dal canto suo, è distrutta, fa fatica ad accettare l’idea di andare con altri uomini e soffre per il comportamento assurdo del marito che non la desidera più. Questi, infatti, prova per lei un sentimento di “stima”, con lei si sente in “un porto sicuro”, la ama certo, tuttavia come se lei fosse… la madre! Non solo, vorrebbe che Antonia diventasse amica e confidente delle sue giovani amanti, tanto da chiederle non solo di accoglierle in casa, addirittura di accompagnare una di loro dal ginecologo. Non c’è da stupirsi se Antonia è a pezzi e puntualmente si lascia andare a grotteschi tentativi di suicidio. Quando però decide di reagire, di cambiare atteggiamento e accettare la proposta del marito, le cose per lei cominciano a migliorare. Ed allora ecco che le carte in tavola cambiano e i ruoli si capovolgono, le certezze e le sicurezze di suo marito cominciano a sgretolarsi.
Un susseguirsi di situazioni paradossali e imbarazzanti, uno sguardo sarcastico e pungente sulle dinamiche di coppia e su certi tipi di uomo e di donna: un Casanova incallito e ridicolo l’uno, una donna remissiva e con poca stima di se stessa l’altra. Una commedia che affronta un tema di grande attualità, sebbene scritta negli anni ’80, quando in Italia erano appena state approvate le leggi sul divorzio, sull’aborto e sull’annullamento del delitto d’onore, e che mette in luce la fragilità e l’assurdità di certe relazioni mostrando come a volte si cerchi di negare l’evidenza, di non vedere né riconoscere la realtà dei fatti e si preferisca annaspare in compromessi insensati e situazioni inconcepibili.
Nello spettacolo, che abbiamo visto al Teatro Agorà 80 di Roma, Antonia e il marito sono interpretati rispettivamente da sei attrici e due attori differenti che raccontano ed esprimono in maniera diversa e imprevedibile, lo stesso personaggio. Ed è proprio questo che rende originale, brillante, il lavoro della regista e lo distingue dai precedenti remake dell’opera di Rame e Fo.
L’alternanza degli attori e dei personaggi dona allo spettacolo un ritmo vorticoso e incessante volto a sottolineare il gioco del teatro. “Ed è proprio il gioco degli scambi il focus e non la coppia”. In questo contesto la scenografia è appena accennata se non proprio lasciata all’immaginazione: pochi pannelli e cubi colorati che all’occorrenza diventano il letto, piuttosto che il tavolo o la finestra, in un divertente e continuo scambio, anche in questo caso, di ruolo e funzione. E in questo spettacolo, perfino il suono del campanello, il trillo del telefono e il cane non sono esattamente ciò che sono.
Laura Jacobbi ha debuttato all’età di cinque anni al fianco di Eduardo de Filippo. Diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” ha recitato tra gli altri, con Roberto Herlitzka. Autrice e speaker di molti programmi radiofonici per la Rai e RLT, insegna teatro dal 1993; da regista ha messo in scena più di trenta spettacoli avvalendosi di rielaborazioni originali e di testi interamente scritti da lei.
E se la coppia scoppia?, Regia di Laura Jacobbi, Compagnia Teatrale “Quelli dell’ultima fila”, con Cristina Cappellini, Maria Cipriano, Andrea Delfino, Stefano Delfino, Giancarla Landi, Cinzia Moro, Alessandra Mosciatti, Gianni Stoppa, Leonardo Delfino.
Siciliana DOC, laureata in Comunicazione, non riesce a staccarsi da Roma nonostante tutte le contraddizioni e i problemi. Ama l’arte in tutte le forme espressive e adora leggere. E’ alla ricerca di un po’ di equilibrio