NoteVerticali.it_Francesco De Gregori_Catanzaro_7Un arcobaleno di colori. Rosso, giallo, verde, blu e arancio. Una gamma di emozioni che solo il Principe può offrire. Lui, elegante, raffinato, stretto in un austero abito nero, non parla molto. Ma quando si cantano certe parole, le chiacchiere stanno a zero. Per questo motivo il Palagallo s’inchina, ugualmente, all’arte di Francesco De Gregori. Lo applaude con generosità e lo saluta come una star. Il pubblico è variegato. In sala ci sono adulti, giovani e giovanissimi. L’arte del Principe attraversa intere generazioni perché le sue canzoni sono senza tempo. De Gregori piace, convince ed emoziona. Anche quando l’artista “sporca” i capolavori della sua musica come “Buonanotte Fiorellino“. Con “Vivavoce” il Principe raggiunge il cuore del pubblico con effetto immediato rivestendo le canzoni del suo passato con nuovi abiti senza snaturare la bellezza compositiva resa ancora più magica da un accompagnamento musicale, a dir poco, eccezionale. Da “La donna cannone” ad “Alice“, passando per “Rimmel“, “Titanic“, “Generale“, “Vai in Africa, Celestino“: sul palco va in scena un esperimento sonoro unico. Speciale.

NoteVerticali.it_Francesco De Gregori_Catanzaro_5Violino, basso, controbasso, pianoforte, tromba, sax batteria, chitarra e l’immancabile armonica a bocca. Dietro ogni strumento un artista: Guido Guglielminetti, Paolo Giovenchi, Lucio Bardi, Alessandro Valle, Alessandro Arianti, Stefano Parenti, Elena Cirillo, Giorgio Tebaldi, Giancarlo Romani e Stefano Ribecca. Un mix perfetto per una serata perfetta in cui trovano spazio “La leva calcistica della classe ’68“, “La testa nel secchio“, “Cose“, “La ragazza e la miniera“, “Viva l’Italia“, “Un guanto“, “Niente da capire“, “Sotto le stelle del Messico a trapanar“, “Il panorama di Betlemme“, “Il canto delle sirene“, “Per le strade di Roma“, “Il futuro“, “L’abbigliamento del fuochista” e molto altro ancora. Il Principe canta per oltre due ore. Parla poco ma al pubblico del Palagallo dice: “Siete belle gente“. Poi manda loro un bacio, lascia il palco. Rientra poco dopo. “Buonanotte fiorellino” indossa un’altra veste ancora. E’, di nuovo, magia. Lasciato il Palagallo ci si accorge che scrollarsi di dosso quest’emozione è davvero difficile. Aver ascoltato quei ventisette brani dal vivo è un’esperienza extrasensoriale. De Gregori, insieme ai suoi musicisti, guida lo spettatore in un viaggio nel tempo particolare. Unico. La meta è un universo dove il tempo si è fermato: un luogo essenziale, scarno, fatto solo da atmosfere magiche rese tali dalle note e dalle parole.

FRANCESCO DE GREGORI – Generale (live Catanzaro 30 aprile 2015)

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