Sopravvissuto alla Shoah vive in Sudamerica negli anni Sessanta. L’uomo, di origine polacca, ha perso la sua famiglia ed è combattuto tra il continuare o farla finita. L’arrivo di un anziano vicino cambierà la sua visione delle cose. Il vecchio della casa accanto parla tedesco e ha una strana somiglianza con Hitler, almeno così la pensa Polsky. Dopo una fase di studio, i due dirimpettai s’incontreranno scontrandosi e sorridendo dietro un sospetto che potrebbe cambiare le loro esistenze.
Il mio vicino Adolf è una commedia del 2022 del regista Leon Prudovsky. Il film gioca su alcune gag per descrivere le personalità dei protagonisti e per provare a superare un dramma impossibile da rimuovere. Missione ardua per il regista che prova a costruire le diatribe giornaliere di due ottantenni comuni e inserirle nella storia. Leon ha una personalità poco comprensibile, visto il suo passato, e la sua ossessione per il vicino diventa lo stimolo vitale per non arrendersi. I suoi tentativi di rendere luce su quel personaggio così misterioso saranno un utile buco nell’acqua carico di situazioni tra l’imbarazzo e la consapevolezza. Una buona sceneggiatura riesce a far sorridere senza parteggiare né menzionare direttamente avvenimenti reali. Hitler è evocato con caratteristiche note come la pittura e l’indole fumantina, ma il dubbio non si trasforma in realtà.
Nel mezzo le giornate passano tra parole e bevute per i due protagonisti , dando corpo a un film d’impianto quasi teatrale dove le emozioni non mancano. Prudovsky costruisce una storia grottesca che ha il pregio di esorcizzare e imbarazzare pagine orribili della storia senza mai cadere nell’accademia. Cinema interessante e di buono spessore quello de Il mio vicino Adolf che funziona essendo comprensibile. Il punto di forza è certamente la sua doppia natura fatta di battute sul vicinato, correlate di luoghi comuni, e di lutto. Polsky è un uomo solo che non dimentica, ma la presenza di quella figura lo riporta a una dimensione normale. Una quotidianità che il film rende in maniera simpatica utilizzando l’ombra del passato come motivo di una riflessione sempre necessaria.
IL MIO VICINO ADOLF (Israele/Polonia/Colombia, 2022, Commedia, 96′). Regia di Leon Prudovsky. Con David Hayman, Udo Kier, Olivia Silhavy, Kineret Peled, Jaime Correa, Danharry Colorado. I Wonder Pictures. In sala dal 3 novembre 2022.
Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.