Il quindicesimo lungometraggio della Pixar Animation Stusios, Inside Out, è un progetto ambizioso e coraggioso dei suoi ideatori Pete Docter (regista e sceneggiatore) e Ronnie del Carmen (co-regista) che pongono al centro dell’attenzione il mondo dei bambini e le dinamiche che regolano la crescita e lo sviluppo della loro personalità. Il tema psicologico, delicato ed articolato nel suo racconto, trova qui una fluidità narrativa appropriata, che incuriosisce un’enorme fetta di pubblico, dai bambini agli adolescenti per arrivare a chi bambino non lo è più da un pezzo, ma che ha necessità di non perdere contatto con quell’esperienza di vita per meglio comprendere il presente e la sua complessità.
Il film, che racconta l’infanzia di Riley, si sviluppa sul doppio binario interiore ed esteriore della bambina. La sua vita, i rapporti con i genitori e gli amici da una parte;il suo mondo interiore, figlio dei conflitti emotivi dall’altra. Riley, infatti, è una bambina che vive nel Minnesota con il padre e la madre. Dalla nascita gli impulsi del mondo esterno creano delle emozioni interne che la accompagneranno per tutta la vita. La prima, appena venuta al mondo, è Gioia, che rappresenta la felicità, la spinta ad approcciare la vita in maniera positiva e propositiva. Ben presto Gioia sarà accompagnata dal suo opposto Tristezza, che sarà quell’emozione sempre tesa alla malinconia e al pensiero negativo e remissivo. A queste due si aggiungono, ben presto, le altre tre fondamentali emozioni: Rabbia, a difesa del senso di giustizia personale di Riley, Paura, il freno estremo per proteggerla dai pericoli e dalle insidie del mondo e infine Disgusto, l’emozione tesa ad allontanarla da veleni sociali e culinari.
L’infanzia della piccola trascorre in maniera serena e felice, le sue isole della personalità ben costruite e salde intorno alla famiglia, all’hockey (il suo sport preferito), all’amicizia, all’onestà e alla stupideria.Tutto sembra andare per il verso giusto fin quando il padre di Riley viene trasferito per lavoro, e con lui la sua famiglia, dal Minnesota a San Francisco. Questo avvenimento sconvolgerà l’equilibrio creatosi intorno al sentimento di Gioia destrutturando l’armonia interiore nella bambina. Quando, dopo un momento di forte malinconia dovuto all’allontanamento dalla casa natia, dagli amici e dalle sue passioni Riley piangerà durante il primo giorno di scuola , Tristezza prenderà il sopravvento innescando così avventure parallele fino alla risoluzione finale. Durante il loro cammino nei meandri della psiche, Tristezza e Gioia incontrano diversi personaggi del mondo emotivo di Riley, uno su tutti l’amico immaginario Bing Bong, comprendendo a fondo l’organizzazione dei sogni e la conseguente costruzione dell’incubo. Questo viaggio li porterà al punto più basso ed oscuro fino agli inferi dell’anima ovvero il subconscio; dal buio e dallo sconforto più profondo, però, ricaveranno un insegnamento fondamentale: l’importanza, nella crescita umana, di tutte le emozioni e come solo da un sentimento di Tristezza e dalla sua accettazione possa nascere la vera Gioia. Parallelamente Riley vive la sua vita in preda ad una crisi emotiva durante la quale a guidarla sarà il sentimento di Rabbia coadiuvato da Disgusto e Paura. Questa collaborazione disarmonica provocherà in lei un senso di abbandono e di apatia che la porteranno a scappare di casa per ritornare nel Minnesota. L’idea, dettatale dalla Rabbia, sarà poi sbrogliata dall’intervento di Gioia e insieme di Tristezza; prendere contatto con il suo stato d’animo la porterà a costruire, da quella esperienza, un nuovo equilibrio e nuovi ricordi futuri.
Inside Out è un’opera brillante, intelligente, riuscita in pieno. Trattare un tema difficile e complicato come quello della psiche umana attraverso un linguaggio visivo e verbale di facile fruizione è compito assai arduo. Gli elementi della grande avventura sono ben congeniati e presenti, dal coraggio all’amicizia, dalla passione al desiderio, passando attraverso lo smarrimento e lo sconforto. Una sceneggiatura ricca e vivida che non lascia nulla al caso; il treno dei pensieri liberi, il subconscio, i ricordi base o quelli secondari hanno una loro logica espressiva. Anche le emozioni presentano una loro caratterizzazione grafica simbolica; Gioia è rappresentata con tratti soffici, gentili e leggeri, a differenza di tristezza che suscita simpatia seppur nelle sue vesti nerd ed ombrose. Rabbia, irruenta, buffa e smodata è dipinta con tinte rosse ed accese; dai tratti snob invece il verde Disgusto mentre smilza, allampanata e violacea è rappresentata la Paura. Grande attenzione è data anche al sesso delle emozioni: tratti femminili descrivono la Gioia, la Tristezza e il Disgusto, mentre il sesso maschile sembra sentirsi a proprio agio nei panni della Paura e della Rabbia.
Tutti i personaggi hanno un ruolo chiave nello sviluppo della narrazione. Bing Bong, l’amico immaginario di Riley, rappresenta l’aspetto ludico dell’infanzia. E’ lui che ha caratterizzato i momenti legati al gioco e al divertimento; l’immaginazione diventa simbolo, il simbolo della fanciullezza, il paradiso della vita. Il sacrificio di Bing Bong, che morirà per aiutare Gioia a ritornare al Quartier Generale, sancisce la fine dell’infanzia e l’inizio dell’adolescenza e con essa una nuova presa di coscienza. Una critica al mondo moderno, un inno alla fragilità umana; un’avventura emotiva che innalza le ambizioni intellettuali del mondo dei cartoon e dell’animazione. Un viaggio nei meandri della psiche, raccontato con dolcezza, sensibilità e misura, per capire meglio noi stessi, il mondo lasciato alle spalle, quello che ci anima dentro e quello che ci attende, oltre il presente, tra centinaia di mondi fatti di emozioni, di isole e dei loro piccoli habitat ed abitanti (in)visibili.
INSIDE OUT – Il trailer