NoteVerticali.it_Into the woods_2Il regista Rob Marshall (Chicago, Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare) torna con il musical fiabesco Into the Woods, basato sull’opera omonima portata a Broadway da Stephen Sondheim. L’autore si era ispirato a sua volta ad alcune delle favole più conosciute dei fratelli Grimm aggiungendovi Jack e il fagiolo magico, dalla paternità sconosciuta. Il tutto legato a una storia originale che fa da collante alle precedenti.

Un fornaio e sua moglie, colpiti dalla maledizione della strega della porta accanto, non riescono ad avere il bambino che tanto desiderano. La strega (Meryl Streep) a sua volta condannata a un aspetto orripilante, promette di dare loro un figlio, in cambio di quattro oggetti che possano ridarle la bellezza di un tempo. Ogni feticcio appartiene a una storia diversa. C’è la mantellina rossa di Cappuccetto, la scarpetta di Cenerentola, i capelli d’oro di Raperonzolo e la mucca bianco latte che il piccolo Jack deve riuscire a vendere per portare a casa un po’ di spiccioli. Ne viene fuori un racconto corale ambientato in un bosco, da sempre luogo di oscurità e perdizione nell’immaginario fiabesco. Nel momento in cui i sentieri dei personaggi si incrociano le loro storie cambiano, capovolgendo il tanto sbandierato “happy ending”. E così Cenerentola (che in realtà si chiama Ella) scappa dal ballo non al rintocco della Mezzanotte, ma perché assalita da mille dubbi sull’onesta del principe. E le sue preoccupazioni non sono infondate, infatti il bel giovane la tradisce nel bosco con la moglie del fornaio. La cara vecchia Disney non si smentisce, Into the Woods è un l’ennesimo film per famiglie che riesce a incantare i più piccoli e riconquistare i più grandi con il fascino di quelle storie che ne hanno accompagnato a loro volta l’infanzia.

NoteVerticali.it_Into the woods_1Ma il film va oltre, dispiegando i retroscena delle favole utilizzando il principio di realtà, cosicché i personaggi si liberano dalla piattezza che faceva di loro delle figure archetipiche per diventare più complessi. Questa rielaborazione in chiave post-moderna della fiaba, non ne intacca lo scopo che rimane quello di costruire un racconto idillico per superare paure e contraddizioni legate all’umanità. E infatti alla fine i cattivi vengono inevitabilmente puniti, insieme a quei personaggi caratterizzati da aspetti negativi, come l’avida madre di Jack e l’infedele moglie del fornaio. Ancora una volta le incertezze legate alla condizione dell’uomo possono essere superate solo raccontando storie, come fa nell’ultima scena il fornaio al suo bambino, ma l’avvertimento finale porta a una nuova consapevolezza e rilancia le contraddizioni del genere “wishes come true not free” ( i sogni si avverano non senza conseguenze).

INTO THE WOODSAvvalorato da un cast di star come Meryl Streep nei panni della strega, che riesce magnificamente nelle parti cantate a rendere la duplicità del personaggio, e Johnny Depp alias il lupo cattivo in uno dei suoi soliti eccentrici ruoli, il film lascia spazio anche alla bravura di attori meno conosciuti, come Anna Kendrick e James Corde, ma che fanno sentire ugualmente la loro presenza in ruoli che gli calzano a pennello. Il talento coreografico del regista riesce nella costruzione di una bella favola che ci riporta indietro di settanta anni alla migliore tradizione dei musical d’animazione inaugurata dal Mago di Oz di Fleming.

INTO THE WOODS (Usa, 2015, Fantastico). Regia di Rob Marshall. Con Meryl Streep, Emily Blunt, James Corden, Anna Kendrick, Johnny Depp, Chris Pine. Walt Disney Studios Motion Pictures. Uscita in Italia: 9 Aprile 2015.

INTO THE WOODS – Il trailer

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