Sono passati 27 anni dal primo scontro tra il pagliaccio Pennywise e il club dei perdenti. Mike è ancora a Derry e si rende conto di come la scorsa volta, il male non era stato sconfitto del tutto. Eventi insoliti correlati da sparizione di bambini tornano a colpire la città decretando la ricostituzione d’urgenza del club. Bill, Ben, Eddie, Richie, Beverly e Stan tornano a casa per far onore a un vecchio patto. La loro missione sarà di disfarsi una volta per tutte del clown che vive nelle fogne; scopriranno che il prezzo da pagare per il successo sarà molto alto.

Due anni fa It era arrivato in sala già condannato, la convinzione generale era che un regista semi sconosciuto come Muschietti non avrebbe mai potuto fare un buon lavoro. Il film non solo rimane uno dei più grandi incassi horror di sempre, ma dimostra come il regista “che nessuno conosceva” fosse un professionista a tutti gli effetti. L’arrivo in sala del secondo creerà nel pubblico un aumento delle aspettative. Muschietti decide di concentrarsi sulla parte adulta della vicenda, sceglie una narrazione con pochissimi salti temporali, caratteristici del libro di Stephen King. La forza del romanzo non era tanto Peenywise e la barchetta, ma l’evocazione del male declinato in una serie di abusi silenti che un preadolescente deve affrontare senza potersi ribellare. Nella fase adulta la situazione non cambia e le certezze in cui rifugiarsi sembrano essere totalmente assenti creando una dimensione inconscia fragilissima. Lo sanno bene i membri che, ormai cresciuti, tornano a casa scoprendo quanto è impossibile scappare dalle proprie paure.

La seconda parte di It appare tanto efficace quanto lo fu la prima. Una regia accurata che non mira a sorprendere in maniera irrazionale, ma racconta la vicenda umana che c’è dietro ogni momento di strappo, sia grottesco o aggressivo, della vicenda. La sceneggiatura è all’altezza del primo film e conferma l’ottimo lavoro di Gary Dauberman nell’approcciarsi al maestro King senza volersi sostituire scimmiottandolo. Va menzionato l’ottimo casting: il club dei perdenti versione adulta è efficace quasi quanto quella dei ragazzi. Eccellente la scelta di Jessica Chastain nella parte di Bev o quella di  Bill Harder in grado ti trasmettere tutta l’ironia dell’uomo Richie. Il film è l’esempio di come si possono adattare ottimi romanzi evitando quella spiacevole abitudine di fare paragoni e conferma un ottimo regista in Andy Muschietti.

It – Capitolo 2 (Usa 2019, Horror. 165′). Regia di Andy Muschietti. Con James McAvoy, Jessica Chastain, Isaiah Mustafa, Jay Ryan, James Ransone. Warner Bros Italia. In sala dal 5 settembre 2019.

 

Di Paolo Quaglia

Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.