L’esposizione “The art of Shoes”, fino al 9 aprile a Palazzo Morando, esalta le creazioni del designers spagnolo“Date delle belle scarpe a una donna ed ella conquisterà il mondo“. La frase di Marylin è il modo migliore per introdurre Manolo Blahnik e la sua arte. Parlando dello stilista di calzature più eccentrico e talentuoso degli ultimi anni risulta impossibile usare il termine scarpa. Dal 26 gennaio al 9 aprile 2017, le sale museali di Palazzo Morando ospitano la mostra “Manolo Blahnik. The Art of Shoes” a cura di Cristina Carrillo de Albornoz, promossa dal Comune di Milano e organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con lo stesso Blahnik. Nei due anni di preparazione sono state selezionate 212 scarpe e 80 disegni realizzati in 46 anni di carriera, dalle calzature ispirate all’arte di Goya o Picasso a quelle realizzate per il film ‘Marie Antoinette‘.
Lo stilista ha ereditato il talento per il disegno dalla madre, una donna dallo spiccato senso artistico con cui da bambino trascorreva lunghe giornate a dipingere acquarelli. Da ragazzo ha studiato belle arti e architettura, ma è stato il disegno, un ingrediente fondamentale per il suo lavoro. Manolo è un vero e proprio pittore “prestato alla moda”, predilige disegnare tutto ciò che gli passa per la mente, vere e proprie intuizioni che lui trasforma in oggetti d’arte. Non utilizza alcun mezzo tecnologico per lavorare; la collaborazione tra occhi cervello e mani è il suo computer. Acquisisce idee in maniera surreale: mentre dorme o appena apre gli occhi. Un creativo a tutto tondo che ispira se stesso passeggiando o durante i suoi frequenti viaggi.
Il percorso espositivo della mostra comprende non semplici bozzetti ma opere indipendenti eseguite a matita, inchiostro di china o acquarello. Da idee embrionali a progetti realizzati, visitando la mostra si partecipa al processo produttivo della mente di Blahnik apprezzandone tutti i risvolti.
Eccentrico a tal punto da negare di aver mai visto una puntata di “Sex and the City” (serie cult dove le sue creazioni assumevano il ruolo di veri e propri oggetti feticcio), il “maestro”, indipendentemente da come la si pensi, è uno degli esempi più limpidi di come la moda a certi livelli possa trasformarsi in arte. La varietà delle creazioni di Manolo si riflette nella vasta gamma di stoffe e sontuosi materiali utilizzati durante la sua carriera. L’artista spagnolo sperimenta da sempre assumendo il ruolo di un vero e proprio scultore della calzatura. La ricerca e il suo amore per le stoffe rimangono i suoi piaceri maggiori. La passione per le stoffe risale alla sua infanzia contagiato dalla madre che adorava broccati, tessuti ricercati e ricami delicati. Questi interessi sono perfettamente combinati nelle sue produzioni creative. Una personale in cui il visitatore si sentirà sognatore.
Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.