NoteVerticali.it_Carlo_Conti_Gabriel_Garko_Madaklina_Ghenea_Virginia_Raffaele_Sanremo_2016Sabato 13 febbraio, le toto-scommesse sul probabile vincitore della 66° edizione del Festival di Sanremo si sono aperte con entusiasmo dopo la classifica provvisoria della quarta serata. Il Festival dei record è riuscito ad alternare leggerezza e comicità con messaggi di valore e significativi, così come afferma il direttore generale Rai Giancarlo Leone.

Carlo Conti esibisce un sorriso a 360°, la soddisfazione è a livelli elevatissimi. Virginia Raffaele è la vera star di questa edizione e ha contribuito a divertire il pubblico con ironia. Gabriel Garko avrà finalmente imparato a leggere il gobbo, il cartoncino, la lista della spesa? La serata finale porta con sé dubbi e aspettative, per cui non resta che posizionarsi davanti lo schermo della televisione, preparare una scorta di pocket coffee (che fa rimanere svegli, anche se si rischia il diabete) così da non perdere nemmeno un secondo dello spettacolo e dare il via a quest’avvincente ultima tappa della maratona musicale.

Carlo Conti annuncia l’inizio della serata con “Ne avrei volute fare anche venti!”, ma dal web si grida unanime “anche no!”, l’affermazione appare più come una minaccia. Si comincia con il risultato del televoto che coinvolge i cinque cantanti arrivati nelle ultime posizioni. Solo uno rientrerà in gara.

In testa alla manifestazione e in attesa del risultato, ad esibirsi sul palco Francesco Gabbani con Amen, che a risentirla è un vero e proprio tormentone, di quei brani che si attaccano in testa e… Amen!

Prima di iniziare con i Campioni, in diretta da New York, come le migliori star hollywoodiane, il collegamento con Il Volo, vincitori dello scorso anno, ora impegnati nel loro tour mondiale, che si concluderà all’Arena di Verona. Il collegamento però è talmente lento rispetto quello fatto lo scorso anno con Samantha Cristoforetti dalla stazione spaziale, che i silenzi prima delle risposte fanno ridere più delle scenette dei coniugi Salamoia.

Finalmente Carlo Conti si prepara a nominare il ripescato. Via Zero Assoluto, Bluvertigo, Neffa e a sorpresa i Dear Jack. Inaspettatamente Irene Fornaciari torna in gara. Il web ringrazia incredulo “Zucchero ha fatto la ricaricabile”, ma tutti aspettano un Morgan infuriato a far strage verbale sul palco. Si ringrazia la sicurezza per lo sventato attacco.

Tutto passa però, quando sul palco, dall’alto dei suoi leggins bianchi, a petto nudo e in tutta la sua statuaria leggiadria inizia ad esibirsi Roberto Bolle, l’étoile più amato dalla fauna globale. Sulle note di We Will Rock You dei Queen, vederlo volteggiare, piroettare, arabesquare, è una gioia per gli occhi e ogni volta che si osserva ballare quest’uomo si scoprono muscoli del corpo umano fino ad ora sconosciuti. Gli uomini guardano la partita Juventus-Napoli in corso a Torino, le donne Roberto Bolle. Il compromesso è accettabile.

NoteVerticali.it_Stadio_1Riposto il raccogli bavetta, inizia la gara. Per ogni cantante si è pensato al messaggio di auguri, scelta evitabile? Decisamente. La prima ad esibirsi è Francesca Michielin con Nessun grado di separazione, “nessun tipo di esitazione, non c’è più nessuna divisione”. Il testo diventa sempre più familiare, lei elegante in rosa cipria, ringrazia tutti e via con il quinto mazzo di fiori ‘che ci stai a fà una serra ormai’.

È ora del primo ingresso di Madalina Ghenea, argentata e tempestata di strass, come la Barbie Gran Galà, ringrazia con il doppio bacio Carlo Conti, deluso aspettandosi una poesia lusinghiera, presenta Alessio Bernabei con Noi siamo infinito. Vestito rosso, che Twitter ovviamente apprezza con un perentorio “di rosso solo se sei Tiziano Ferro e canti Perverso”, ormai cerca di divertirsi senza più paura di beccare le note giuste durante il ritornello, che quello sembra ormai un obiettivo arduo da raggiungere.

La scenografia fa cilecca e viene presentata Virgina Raffaele, in tutto il suo reale splendore. Senza trucco e senza inganno, ma con uno spacco vertiginoso che fa invidia alle modelle di Victoria’s Secret. Insieme a Conti presenta Clementino con Quando sono lontano, unico concorrente in gara rimasto identico nello stile. Sul web si nota che l’esibizione è stata messa in onda durante l’intervallo della partita: il complottismo che colpisce gli italiani fa concorrenza ad Adam Kadmon.

Dopo Madalina e Virginia è l’ora di Gabriel Garko, rimasto intrappolato dietro la scalinata, brillantina rubata a Little Tony… il carretto passava e Garko gridava Gelati! Presentano Patty Pravo, introdotta dal video di Loredana Bertè in vacanza alle cascate del Niagara, che fa tanto filmino imbarazzante delle vacanze della nonna. La Pravo, tentando di abbozzare una mimica facciale, canta Cieli immensi e tutti sperano che questo momento di agonia finisca in fretta, l’imprevedibilità del testo è disarmante, ogni sera potrebbe assumere significati differenti. Ma con la fine della canzone, svanisce anche la speranza degli internauti di una Pravo feat Cristina D’Avena, prossima ospite della serata, in un medley di Occhi di gatto.

Viene però richiamato sul palco Roberto Bolle, per la delusione collettiva vestito di tutto punto, ma sempre con un fascino invidiabile. “La danza classica non è una pratica polverosa e antica”, il Times lo definisce The King of Dance e nessuno sicuramente avrebbe il coraggio di ribattere a tale affermazione. “Mi pare di aver visto un fisico perfetto” dice Conti e le donne in teatro: “Si, pare a anche a noi!” Ma Bolle è un professionista, scherza, ride e balla “La notte vola” con la Raffaele “Bolle che balla che bello!”.

La gara ritorna ed è il turno di Lorenzo Fragola (Infinite Volte), che per l’occasione sembra essere vestito Tale e Quale a Conti, forse per omaggiarlo… Il suo brano continua a non catturare, se non che le fragoliners dal web spammano il link alla canzone, all’appello ‘votate Fragola… più macedonie per tutti!”.

Prossima cantante, Noemi con La borsa di una donna, in marsala colore Pantone 2015, con una borsa che pesa come se ci fosse una vita dentro, convince sempre di più, un brano che al primo ascolto dici no, ma al quarto inizia ad apprezzare, fino a quando non scarichi la track e l’aggiungi alla tua playlist su Spotify.

NoteVerticali.it_Francesca_MichielinMa ecco che in baffo ospiti internazionali, il web esplode all’arrivo di Cristina D’Avena, la cantante più amata della musica italiana. Che ci ha cresciuti con le sue sigle, con la sua voce, inizia con “Il valzer del moscerino“, che tutti intonano (perché chi non lo ha ballato come brano di apertura di ogni ballo delle debuttanti che si rispetti?).

Kiss me Licia, Oh oh oh occhi di gatto e La Canzone dei Puffi. Tutti i diversamente giovani hanno un debito di gratitudine nei confronti di Cristina D’Avena, che imita Gargamella e richiama in noi traumi infantili. Omaggio poi a Gigliola Cinquetti con La pioggia e via con i fiori color dei puffi, tanto per restare in tema. “Nessun puffo è stato maltrattato“: assicura la Protezione Civile.

Se la Raffaele ha tolto la maschera questa sera Elio e le Storie Tese si presentano travestiti da Kiss per cantare Vincere l’odio. Ridicoli alla vista, fanno sorridere, sono geniali e che importa come andrà, averli sul palco è uno spettacolo e questo vale ogni risultato e altro che Fedez, per i messaggini sui Baci Perugina si vota per le frasi di EELST.

Tornati dall’ennesimo stacco pubblicitario, Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni si riuniscono all’amico Conti. Per uno sketch/promozione, tra satira, politica, Garko-Cheewbecca, reunion mancate (purtroppo no), i tre saranno all’Arena di Verona il 5 settembre.

E mentre Conti riepiloga i codici per votare i cantanti, accorgersi che ad esibirsi ancora sono stati sette su quindici, inizia a far guardare le lancette dell’orologio, viene presentata la super-favorita dai pronostici Arisa con Guardando il cielo lanciata dal messaggio di Giusy Ferreri direttamente da Bangkok. Mano sulla schiena, che o ha la sciatica o sono qui e devo cantare, la sia ama o la si odia.

Raffaele però risolleva il morale, il gobbo sgobba, nulla di improvvisato, ma i like sul profilo Instagram dell’attrice crescono ogni minuto di più. È l’ora degli Stadio, annunciati da Carlo Verdone, con il brano Un giorno mi dirai. L’esibizione è commovente e la band con il suo testo intimo, con la lettera indirizzata alla futura generazione, mette in luce la distanza tra i grandi della musica italiana e i “giovani” big in gara.

Occhi di Garko ormai senza più forma umana, accompagnato da una farfalla sulla spalla, annuncia a fatica, nemmeno dovesse leggere il pentametro giambico, Annalisa, elegantissima, che stylist di Arisa prendi appunti, canta Diluvio Universale, brano radiofonico e interpretazione che convince. E sul web Annalisa non si discute, si ama.

La gara va avanti, ma prima, Renato Zero e unanime il dubbio se sia veramente lui o Panariello che lo imita. Momento sorcino, con un medley di grandi successi, meno eccentrico di quel che ci si aspettava da un personaggio istrionico come lui, non basterebbe una serata per cantare tutte le sue hit. Con I migliori anni della nostra vita il pubblico si lascia andare ad applausi senza fine e acclamazione generale. “Cosa sarei senza di voi? Zero!” Afferma poi “Alieni, io ero uno di loro! E li rappresento, modestamente tutti!”, canta e stra-canta e il pubblico con lui, si specchia sulle scarpe di Conti, parla di lui in terza persona, improvvisa un monologo surrealista e il web grida: Ti si ama, ma ti dico fermati! Ringrazia i colleghi che hanno fatto vedere che la musica non è una velleità e l’appello è: “musica nelle scuole”. Prima di congedarsi, Zero presenta il suo nuovo album, in uscita l’8 marzo, con il brano Gli anni miei raccontami.

La gara però deve riprendere e il prossimo cantante presentato è Rocco Hunt con il brano Wake Up! E su una cosa si è d’accordo con Hunt, Sveglia! È l’incitamento che si grida dalle case degl’italiani. Madalina, vestita di luce, presenta Dolcenera, con Ora o mai più, alle 00.00 quando il pubblico televisivo fa presente che i concorrenti di Sanremo Giovani ormai non lo sono più, ma la cantante porta un brano che piace, interpretata con passione e con tutti i denti che possiede, cui numero è sconosciuto al mondo.

NoteVerticali.it_Giovanni_Caccamo_Deborah_Iurato_sanremo_2016La prima canzone di San Valentino è di Enrico Ruggeri (Il primo amore non si scorda mai). La serendipità di queste scelte di scaletta, non lasciano dubbi al caso, e Ruggeri con la sua grinta riesce ad arrivare in fondo. E dopo il danno, la beffa e a Garko tocca pure leggere la poesia di un detenuto del carcere di Opera (Milano), che credere che faccia l’attore è sempre più incredibile. Per fortuna si torna alla musica, con Giovanni Caccamo e Deborah Iurato presentato da Giuliano Sangiorgi, autore della canzone, e con Garko, che per l’ennesima volta si ammonisce dicendo “Ho sbagliato, di nuovo”, viene presentata la canzone Via da qui dei due giovani cantanti siciliani.

Penultimo concorrente, Valerio Scanu, che si commuove già al video messaggio di Fabrizio Moro, autore della canzone Finalmente piove: siamo sicuri che il brano diventerà presto una hit del Nord Italia ormai in secca da tempo per l’inverno meno piovoso degli ultimi decenni. Manca solo un cantante quando viene lanciato il TG 60 secondi e tra un po’ finisce Sanremo. Ultima ad esibirsi, Irene Fornaciari con Blu.

Manca poco alla classifica, ma prima arriva Beppe Fiorello sul palco a ricordare Domenico Modugno, che lui stesso interpretò, ricorda Volare e inizia il monologo sul polo siderurgico di Taranto, i suoi problemi e le difficoltà di chi vi abita vicino. Recita, canta, emoziona con Amara terra mia e presenta la fiction su Roberto Mancini, il poliziotto che ha lottato per la verità nella terra dei fuochi.

Ma finalmente ecco l’attesa classifica.

16) Irene Fornaciari – Blu

15) Dolcenera – Ora o mai più

14) Alessio Bernabei – Noi Siamo Infinito

13) Valerio Scanu – Finalmente piove

12) Elio e le Storie Tese – Vincer l’odio

11) Annalisa – Diluvio universale

10) Arisa – Guardando il cielo

9) Rocco Hunt – Wake Up

8) Noemi – La borsa di una donna

7) Clementino – Quando sono lontano

6) Patty Pravo – Cieli Immensi

5) Lorenzo Fragola – Infinite volte

4) Enrico Ruggeri – Il primo amore non si scorda mai

Disapprovazione generale per alcuni risultati di classifica non condivisi, soprattutto le posizioni di Elio e le Storie Tese, Noemi, Arisa, Dolcenera, Annalisa e Ruggeri. I tre finalisti sono Francesca Michielin, Stadio e il duo inatteso Caccamo-Iurato. Scontro tra giovani e storia. Sul web si tifa per Stadio e Michielin, ma si sa che Sanremo conserva sempre sorprese inaspettate. Prima della proclamazione, l’ennesimo ospite internazionale dell’1 di notte, Willy Williams che esorta un pubblico stremato all’Alè Alè, costretto ad alzarsi in piedi e “Put your hands up!” che fa tanto anni Novanta. Viene poi il momento della star youtubiana, Gugliemo Scilla, in arte Willwoosh, che su sfida lanciata dai The Jackal, chiede a Conti se ha mai cercato Google su Google con sorpresa risposta “Chiii?” di Conti che vale l’ospitata. Il giovane neo-attore/youtuber presenta la fiction Baciato dal Sole prossimamente in onda su Rai1.  Dovuti ringraziamenti ai tecnici, all’orchestra, l’ennesimo alla sicurezza, a Ferragamo e si arriva alla proclamazione del vincitore della 66° edizione del Festival di Sanremo.

Il Premio per il miglior testo della giuria di esperti ad Amen cantata da Francesco Gabbani, proclamato come tatuaggio emotivo dalla giuria presieduto da Franz Di Cioccio. Nuovo Premio alla Musica Giancarlo Bigazzi, decretato dall’orchestra, consegnato agli Stadio con Un giorno mi dirai, che vincono anche il Premio della Sala StampaLucio DallaIl Premio della critica Mia Martini va invece a Cieli Immensi di Patty Pravo.

Radunati i compagni d’avventura, tutti e quattro sul palco, il sindaco di Sanremo, i tre finalisti, per decretare il vincitore. Terzo posto per Giovanni Caccamo e Deborah Iurato, lo scontro che si riduce tra la più giovane Francesca Michielin, che Curreri afferma “Potrebbe essere il personaggio della nostra canzone”, e gli Stadio, lo vincono questi ultimi. La seconda classificata Michielin commenta citando JovanottiSono una ragazza fortunata, perché mi avete regalato un sogno”.

Gli Stadio vincono e mettono tutti d’accordo, Curreri e compagni sono emozionati e increduli. Il Festival è finito, andate in pace.

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Di Suhail Ferrara

Palermitana di origini asiatiche. Amore per il cinema, le istantanee e le storie. Scrive per dar voce alle sue passioni e vivere la vita è la sua aspirazione più grande. “Carpe diem” il suo motto.