In anteprima italiana al cinema Farnese di Roma è stato presentato l’ultimo film di Alejo Flah Sesso facile, film tristi (Sexo fácil, películas tristes), unica produzione argentina in programma al Festival del Cinema Spagnolo 2015. Finanziata tra Spagna e Argentina, con un cast di personaggi di entrambe le nazionalità, la pellicola mette in scena il ribaltamento di tutti quei cliché legati al tradizionale modo di raccontare una storia d’amore. Nel farlo si serve dell’espediente narrativo della storia nella storia.
Da principio, grazie alla soluzione visiva della macchina da presa che cade su una folla per poi restringere il campo al primo piano di un personaggio, veniamo letteralmente catapultati nella storia di Victor (Quim Gutiérrez) e Marina (Marta Etura). Due giovani che incontratisi a Madrid, si avvicinano, si innamorano, convivono e finiscono per allontanarsi. Per un tempo vivono lontani, lei a Parigi per portare avanti la sua carriera di ballerina, lui in Spagna, dove resta a lavorare come designer. All’alba di un nuovo anno, i due si ritrovano inaugurando una nuova fase della loro vita insieme. Questa la trama della sceneggiatura della commedia romantica nata dalla fantasia di Pablo (Carlos Areces), scrittore di Buenos Aires, in piena crisi con la sua compagna Clara (Bárbara Santa-Cruz). Costretto per lavoro a dar vita alla storia dei due giovani innamorati. Pablo vi inserisce tutti quei paradigmi che caratterizzano una commedia romantica che si rispetti. Ritroviamo quindi l’amico imbranato di sempre, intimo confidente del protagonista, e la sua amica chiacchierona. Un matrimonio che unisce le due controparti e che allo stesso tempo diventa il pretesto per il riavvicinamento dei personaggi principali. Fino ad arrivare alla disperata corsa del giovane amante verso l’amore della sua vita.
Nello scrivere la sceneggiatura, Pablo porta le figure a somigliare inevitabilmente a quelle della sua stessa esperienza. E così, Victor diventa un suo alter ego giovanile, che ingloba quelle caratteristiche che lui non ha più o mai ha avuto. Assistendo al film, ci imbattiamo dunque in una serie di personaggi, alcuni dei quali nascono direttamente dalla mente del regista e altri che vengono filtrati dalla figura di Pablo, vero protagonista della storia, la cui voce narrante ci riporta continuamente alla sua realtà, più vicina a quella dello spettatore.
Il regista opera la messa in scena di quei luoghi comuni legati alle storie d’amore per ribaltarli in contrapposizione all’imprevedibilità della vita reale, nella quale il lieto fine può manifestarsi seguendo forme diverse. Ed infatti la scena finale, che vede il protagonista leggere la dedica sul libro che una sua amica, anche essa scrittrice gli ha regalato, prospetta un cambiamento di direzione e preannuncia un futuro più roseo. Ma così come la storia dei due giovani nasce dalla mente di Pablo, quella di quest’ultimo nasce da quella del regista ed è quindi caratterizzata da un altrettanto grado di simulazione. In questo senso, anche se l’intenzione apparente è quella di mettere in mostra l’aspetto fittizio di una storia d’amore costruita per lo schermo, il film resta un film, e come tale rilancia la sua finzione. In questo modo Alejo Flah ha realizzato un buon esperimento metalinguistico, in cui l’intreccio della storia nella storia, accompagnata da una sceneggiatura ironica ma senza eccessi, omaggia la migliore tradizione delle commedie sentimentali di Allen. Per il film Ernesto Alterio è stato premiato come Miglior Attore al recente Festival di Malaga.
SEXO FACIL, PELICULAS TRISTES – Trailer originale spagnolo