I biopic hanno comunemente la cattiva abitudine di sbagliare punto di vista. Stanlio & Ollio (Stan & Ollie) racconta una parte della vita della famosa coppia di comici Stan Laurel e Oliver Hardy (Stanlio & Ollio) non potendo, quindi, essere definito una biografia. Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2018, il film è una delle sorprese di questa edizione. Siamo nel 1953 e i due maestri, già oltre i sessanta, partono per una tournèe europea che avrebbe dovuto essere una sorta di rilancio. Acclamati dal pubblico del vecchio continente, vivono una sorta di canto del cigno che li farà riflettere sul concetto di amicizia e su cosa voglia dire provare un affetto sincero per il compagno di una vita.

L’antefatto del 1937 è necessario per chiarire le personalità di entrambi e far capire come il vecchio produttore Hal Roach, con il suo comportamento poco corretto, sia stato la causa del lungo stop alla carriera di Stanlio e Ollio. La parentesi europea è la vera parte forte del film, dove la routine e gli scontri trasmettono un senso della fine di un sodalizio artistico che non potrà mai scalfire l’amicizia tra i due. Il regista Jon S. Baird dimostra di conoscere perfettamente il mezzo e lo fa lavorando in maniera perfetta fin dal cast. John C. Reilly nel ruolo di Ollio e Steve Coogan in quello di Stanlio sono da applausi. Va segnalata inoltre una sceneggiatura assolutamente degna che riesce a dosare momenti ironici al dramma dei due attori ormai superati per un pubblico cinematografico mutato e desideroso di una comicità diversa.

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Una regia volutamente assente per dare spazio a Reilly e Coogan in grado di restituire perfettamente l’approccio recitativo di Laurel e Hardy fatto di espressività ed emozioni. Arte e personalità di due maestri indiscutibili che non avranno mai una fine, ma che devono confrontarsi con un ricambio generazionale e una proposta, quella cinematografica, in perenne movimento. Le gag di entrambi, riproposte in maniera perfetta nel film dalla coppia di attori protagonisti, possono solo essere definite eterne. Un altro titolo molto interessante che il festival della Capitale propone quest’anno, dopo il premio alla carriera a Martin Scorsese dei giorni scorsi e la riedizione restaurata de L’amore molesto di Mario Martone tratto dall’omonimo romanzo d’esordio di Elena Ferrante.

STANLIO & OLLIO (Usa/Gran Bretagna 2018, Biografico). Regia di Jon S. Baird, con John C. Reilly, Steve Coogan, Danny Huston, Shirley Henderson, Nina Arianda. Lucky Red.

Di Paolo Quaglia

Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.