Di solito quando si parla di talent show, le opinioni sono sempre contrastanti. C’è chi apprezza questi format perché danno l’opportunità a tanti giovani talenti di esprimersi e dimostrare le proprie capacità artistiche, e chi invece storce il naso osannando il vecchio modo di fare carriera attraverso le esibizioni nei club e il rapporto diretto con i produttori delle major discografiche i quali si ritrovavano pile e pile di musicassette di artisti emergenti sulle scrivanie. I The Kolors incarnano un po’ entrambi questi aspetti. Un gruppo giovane, emergente e talentuoso la cui carriera non è iniziata oggi. Lunghissima è stata la gavetta di questi tre giovani ragazzi napoletani che hanno tra l’altro aperto i concerti italiani di Paolo Nutini, Gossip, Hurts e sono stati tra gli special guest della data romana di Atoms For Peace.
Oggi i The Kolors possono riternesi soddisfatti: vincitori di Amici ’14, migliaia di copie vendute per il singolo “Everytime” scelto tra l’altro come colonna sonora di molte celebri pubblicità, vincitori della prima tappa del “Coca cola summer festival”, un tour sold out ovunque e un album già multiplatino. Quella di ieri è stata una serata ricca di sorprese perché Stash e compagni, tradiscono tutte le aspettative. Credi che ti ritroverai di fronte un giovane sicuramente bravo, ma inesperto e impacciato e invece già ti ritrovi a confrontarti con un vero e proprio animale da palcoscenico. Coinvolgente, maturo, sicuro di sé e delle sue potenzialità ma sempre e comunque umile ed emozionato. I brani scelti per le esibizioni, sono un tripudio di sonorità differenti con un comune denominatore: l’indie rock. Attraverso la fusione con il sound tipicamente anni ’80, i The Kolors riescono ad appassionare anche un pubblico più adulto.
Il concerto è talmente tanto piacevole che i brani si susseguono uno dopo l’altro senza nemmeno rendersene conto. Il primo brano è “Out”, un pezzo solo musica decisamente psichedelico. Tra l’altro Stash ha scelto di inserire in scaletta anche brani poco conosciuti che hanno comunque entusiasmato il pubblico come “Keep on smiling” secondo brano in scaletta, “No more”, “Light on” e “I don’t give a funk” il cui video fu pubblicizzato nel 2011 sul canale MTV new generation e che vede la partecipazione di Andy dei Bluvertigo. Proprio questo brano colpisce particolarmente perché al suo interno ritroviamo quelle sonorità che hanno reso celebri i Maroon 5 e nello specifico il sound del loro brano “Harder to breathe”. Questa è l’ennesima testimonianza dell’ispirazione costante che Stash e compagni hanno tratto dai loro gruppi preferiti nel corso degli anni. Il pubblico del Magic World si scatena poi sulle note di “Love”, brano tipicamente indie-rock che ci ricorda un po’ gli esordi degli Arctic Monkeys. Più volte Stash ringrazia i presenti per essere lì, interagisce molto e in alcuni casi chiede l’aiuto del pubblico affermando di essere leggermente giù di voce. Ovviamente tutti lo accontentano e cantano con lui a squarciagola sulle note di “My queen”, uno dei brani meglio riusciti e ritmati in pieno stile blues, e “Twisting” uno dei pezzi migliori e che live rende davvero benissimo.
Uno dei brani più apprezzati dal pubblico è l’inedito “The great escape”, che strizza l’occhio ad un a melodia leggermente più pop e sorprende quindi perché mette in luce la versatilità musicale di questi tre ragazzi che spaziano tra sonorità sempre diverse. Un altro dei brani completamente diversi che hanno stupito il pubblico è “Why”, una canzone particolarmente affine a quello che era il sound dei Police in “Every breath you take”. Durante il live non sono mancati momenti più intimi e romantici in cui il pubblico si è lasciato trascinare dalla voce sensuale e potente di Stash. La prima ballad scelta è “I’m sorry”, che introduce prima del ritornello un pianoforte che ricorda moltissimo le più celebri canzoni dei Coldplay e si velocizza dunque senza perdere però quella dimensione personale che assume all’inizio. Il brano che ha letteralmente commosso il pubblico è la bellissima “Me minus you”, che Stash ha scritto per un suo amico prematuramente scomparso. Dopo aver concluso l’esibizione, il frontman ha condiviso la sua emozione con il pubblico affermando che ogni volta in cui canta quella canzone, sente che il suo amico è li con lui. Durante il live non sono mancate molte delle cover che Stash e i The Kolors avevano proposto ad Amici sotto la supervisione di Elisa. Il pubblico ha gradito moltissimo la personalizzazione di brani che sono senza dubbio pietre milari della storia musicale moderna. La prima cover proposta è “Shout” dei Tears for Fears, brano movimentato e bellissimo che si sposa benissimo con le corde di Stash. Durante l’esibizione, era chiaramente visibile il tributo a Liam Gallagher, frontman degli Oasis, omaggiato con l’imitazione della sua celebre posizione con le braccia dietro la schiena e la testa in alto. Al pianoforte invece i The Kolors hanno proposto la loro versione di “Pompeii” dei Bastille. Il brano parte lento per poi aprirsi ed esplodere in un sound quasi elettronico. Anche qui la voce di Stash è precisissima.
Non poteva inoltre mancare il tributo ai Queen, gruppo che ha sicuramente ispirato i The Kolors. Stash canta “Radio Ga Ga” e il pubblico esplode. Stessa cosa accade con il brano “Il mondo” di Jimmy Fontana, per il quale Stash ringrazia Francesco Renga che durante una puntata di Amici aveva espresso il desiderio di sentirlo cantare in italiano. La versione proposta è coinvolgente e particolarissima grazie all’utilizzo di tastiere elettroniche, distorsori di suono e tamburi. Inoltre la band ‘fonde’ questo celebre brano del 1965 con la recente “We are young” dei Fun e l’effetto è stupefacente. L’emozione diventa ancora più forte quando Stash propone accompagnato solo dalla sua chitarra elettrica “Napul’è” dando il suo tributo allo scomparso Pino Daniele. Il coinvolgimento del pubblico è totale. L’ultima cover proposta è “Maniac” di Michael Sembello, che fa scatenare il pubblico e mostra la bravura di Stash alla chitarra attraverso un assolo indiavolato e sonorità quasi metal. Anche la mentore Elisa viene omaggiata attraverso il brano “Realize” che lei stessa canta con i “The Kolors” . Il penultimo brano proposto è “Why don’t you love me”, uno dei più apprezzati dal pubblico. Questo pezzo presenta un sound molto vario alternando il rock con lo stile anni ’80. A questo punto i The Kolors salutano il pubblico e ringraziano.
Ma tutti i presenti sanno che il concerto non è terminato. Manca ancora un brano, il tormentone dell’estate “Everytime”. Dopo qualche minuto i ragazzi tornano sul palco. Stash propone prima una versione al pianoforte del brano, poi prende la chitarra e fa scatenare il pubblico. A questo punto il concerto finisce davvero ma i The Kolors non lasciano il palco prima di aver fatto un selfie con i presenti. Che dire, nonostante siano un gruppo emergente questi ragazzi convincono. Lo fanno perchè sono semplici, giovani e talentuosi e sopratutto perchè mostrano di avere voglia di emergere e di dimostrare le loro capacità. Inoltre Stash si rivela un frontman coinvolgente e maturo che non smette mai di interagire con il pubblico e non si dà arie da divo. Da rivedere assolutamente!
SCALETTA DEL CONCERTO DEI THE KOLORS:
- Out
- Keep on smiling
- Love
- Twisting
- The great escape
- Shout
- My queen
<liLight on
- Pompeii
- No more
- Rado ga ga
- I’m sorry
- Il mondo
- Realize
- Me minus you
- Why
- Maniac
- Why don’t you love me
- Everytime