Una cornice che sintetizza la vita, quella western. Due fuorilegge poco proponibili che si chiedono per quale motivo continuino a respirare e la missione di uccidere un uomo per denaro. Un assassinio su commissione commesso da individui costretti a rimanere in “un abominio” come il mondo. The Sisters brothers, il film di Jacques Audiard presentato alla 75ma mostra del cinema di Venezia, è un capolavoro come non se ne vedono spesso. Il regista si misura con le origini degli Stati Uniti, reiventando un western dove non esistono eroi, e dove l’intuito e l’istinto di sopravvivenza fanno la differenza tra vivere o morire. Lo fa inserendo i sentimenti, mostrandoci un gruppo di antagonisti uniti dal desiderio di essere compresi e in cerca di una semplicissima ed essenziale frase “ti voglio bene”. Vivere nell’Oregon del 1851 o di questi tempi e a qualsiasi latitudine non è poi così differente, il desiderio primario rimane essere compresi e possibilmente accettati. Il resto sono solo espedienti.

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Sceneggiato e diretto da Audiard il film è tecnicamente ineccepibile e carico di quell’onesta intellettuale che solo un ambientazione di frontiera oggi potrebbe trasmettere. Perché i due fratelli Sister sono personaggi agli antipodi solo apparentemente, così come la loro vittima (un chimico che si è reinventato cercatore d’oro) a loro modo eroi in viaggio carichi di desideri e di espedienti per poterli raggiungere. Joaquin Phoenix, uno scavezzacollo dedito all’uso di sostanze alcoliche e suo fratello Eli (John C Reilly), un criminale in attesa della pensione, ossessionato da una vecchia storia d’amore e affezionato al suo cavallo. Si riflette su un paese in cambiamento e un’epoca che volge al termine senza cambiare, dove le pistole saranno sostituite da un esercizio della violenza molto più gentile, solo in apparenza. E’ in questo mondo che il regista ci racconta la formazione e il cambiamento di quattro uomini, ai due fratelli si aggiungerà un terzo sicario (Jake Gyllenhaal) affascinato dal cambiamento e pronto a tradire il suo committente per interessi personali,oltre al chimico/vittima (Ritz Ahmed).

Gli ultimi quaranta minuti sovvertono completamente le regole della narrazione classica con una corsa verso il tramonto ammettendo che la solitudine non è poi così piacevole.

THE SISTERS BROTHERS (Francia 2019, Western, 120′). Regia di Jacques Audiard, con Jake Gyllenhaal, Joaquin Phoenix, John C. Reilly, Riz Ahmed, Jóhannes Haukur Jóhannesson. Elevation Pictures.

Di Paolo Quaglia

Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.

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