Dal 18 settembre in libreria, da Perrone Editore, con postfazione di Paolo Di Paolo
Esce per la collana Poiesis di Perrone Editore L’infanzia stipendiata, nuovo libro di Sacha Piersanti, già vincitore del Premio Walter Mauro 2023. A distanza di sette anni dall’ultimo libro, Piersanti torna in libreria con un’opera in versi che, attraversando linguaggi e registri – dal lirico al narrativo, dal monologo al dialogo in romanesco – ricostruisce la storia di A., una donna che ha conosciuto soltanto il lavoro, scegliendolo come disciplina personale e forma di resistenza dentro una società escludente e in un tempo segnato da autoritarismi e povertà.
La protagonista è una popolata nata a Roma, esattamente a Borgo Pio, il 23 luglio 1934. Per scelta più che per destino, sin da bambina ha sempre e solo lavorato, trovando nella disciplina di un personalissimo “dogma del lavoro” il mezzo per la propria emancipazione, l’arma con cui resistere a una società ghettizzante, mentre, senza alcuna vanità di indagine né (auto)illusione di comprensione, cuce, con mani di sarta, l’alternativa umana a una Storia prepotente e totalitaria. L’infanzia stipendiata è la storia di A., e a raccontarla, tra narrazione e squarci lirici, dialoghi e memorie, è un io che si decentra e si fa tramite, inseguendo nei confini netti di una donna un nucleo universale di umanità, nello scenario di una Roma che è atmosfera, ambiente, personaggio, luogo reale e metaforico.
L’infanzia stipendiata è insieme narrazione e poemetto, scandito da episodi, immagini e frammenti di un’esistenza tanto specifica e individuata quanto simbolica ed esemplare.
A chiudere il libro, la testimonianza di un lettore d’eccezione: lo scrittore Paolo Di Paolo, che firma una complice e lucida Postfazione:
“Diventa così, questa raccolta esemplare, un atto di restituzione. Con un timbro civile però senza retorica, senza prosopopea: una civiltà che è chinarsi sulle storie altrui, su una genealogia che si compone di gesti minimi […]. Piersanti sa che la memoria non si condivide, ma si reinventa e perciò si vive, si vive fino in fondo. Ciò richiede attenzione – uno spasmodico esercizio di attenzione, richiede ascolto, richiede confidenza con il mistero…” (Paolo Di Paolo)

Studi classici, amante della musica e del cinema… ma non mi piacciono i musical 🙂