Una pellicola di grande impatto visivo, che racconta con intimità e realismo una realtà psicologicamente debole e distruttiva. In evidenza l’interpretazione di Brie Larson
Jack è un bambino che vive in una stanza dalla nascita. La madre è con lui e non l’ha mai lasciato. Mai hanno lasciato la stanza e mai hanno discusso di altro. La routine dei loro giorni prevede, ad un certo orario, l’arrivo di un uomo, Old Nick. Old Nick e la mamma di Jack stanno insieme sul letto e il bambino, come da copione, si nasconde nell’armadio fino all’uscita dell’uomo dalla stanza. Quando Jack compie cinque anni, la mamma gli svela che fuori dalla stanza c’è tutto un mondo da scoprire, fatto di persone, oggetti, animali e cose che esistono e che non si trovano solo nella piccola tv che vedono tutti i giorni. Mamma e figlio organizzeranno un piano per cercare di evadere da quella stanza in cui Old Nick li tiene in ostaggio da anni, per avvicinarsi al mondo vero.
Room si rivela sin dalla prima inquadratura un film di grande impatto visivo, teso a raccontare con intimità e grande realismo una realtà quadrata, psicologicamente debole e distruttiva per i suoi personaggi. Dipinge una realtà vagante, bucata ma riempita dalle poche cose che circondano il “mondo” in cui Jack e sua madre sono costretti a vivere. Il bambino (interpretato da un talentuoso, giovanissimo attore di nome Jacob Tremblay) considera “amici” la lampada che accende e spegne tutti i giorni, le sedie in cui lui e la madre siedono sempre, la tv, che vede come unico accesso ad un’altra dimensione in cui all’interno possono solo vivere i personaggi che i suoi occhi osservano. La stanza in cui sono prigionieri, oltre ad uno spazio, si presenterà (per loro) anche come uno “spazio psicologico” che renderà problematico il loro rapporto con il mondo, con la realtà, una volta usciti di lì. Il film, tratto da un romanzo scritto da Emma Donoghue nel 2010, viene mandato avanti con grandi idee registiche sviluppate dallo stesso Lenny Abrahamson grazie all’utilizzo di tante, semplici inquadrature il cui unico obiettivo è quello di calcare, il più possibile, la verità che la stanza rappresenta per i due protagonisti. Il regista sperimenta una regia fresca, visivamente giusta per ciò che riguarda le scelte delle immagini, che mira con abilità a sfruttare le uniche quattro pareti della stanza e la stessa condizione psicologica delle sue cavie e del cambiamento che quest’ultime avranno a che fare nel corso della storia.
Un thriller psicologico freddo, dettagliato, originale, interpretato magnificamente dalla giovane Brie Larson, attrice indipendente qui in una delle sue performance migliori che l’hanno subito consacrata agli occhi della critica e del pubblico mondiale. Con quattro candidature ai premi Oscar e una vittoria in tasca ai Golden Globe (per la Larson), Room si può considerare come uno dei migliori film dell’anno e, forse, uno dei più originali e potenti delle ultime stagioni.
ROOM – Il trailer
ROOM (Irlanda, 2015, Drammatico, 117’). Regia di Lenny Abrahamson. Con Brie Larson, Jacob Tremblay, Joan Allen, Sean Bridgers, William H. Macy). Distribuzione Universal Pictures. In sala dal 3 marzo 2016.