“Beyond” è l’ultima fatica discografica del crooner Mario Biondi, e si avvale della collaborazione di David Florio e Massimo Greco. Su etichetta Sony, l’album è composto da tredici tracce ed è completamente in inglese. Parlando del lavoro, il cantante e compositore catanese lo ha definito come completamente diverso rispetto ai precedenti perché più pop e giovanile.
I brani che compongono l’album sono accompagnati dalla inconfondibile e profonda voce del cantante che però si spinge molto più in la, toccando sonorità vicine al reggae e dimostrando di fatto la propria versatilità come accade nel brano che chiude l’album “Where does the money go” un vero e proprio inno alla musica stile Bob Marley. Probabilmente la voce profonda di Mario stona con questa tipologia di sound, ma il mix non dispiace. Una ulteriore novità dell’album è la sua interattività. Infatti, come lo stesso Biondi ha dichiarato, scaricando l’app gratuita Blinkar, è possibile sbloccare contenuti inediti. La produzione del disco è stata curata da musicisti d’eccellenza tra i quali i Dap-Kings, gruppo musicale funk/soul di Brooklyn, che ha collaborato anche con Amy Winehouse.
L’album è stato anticipato dal pezzo “Love is a temple” e questa è stata una vera e propria sorpresa per lo stesso Mario il quale è stato più che altro convinto da Sony a scegliere questo brano come primo singolo. Si tratta di una canzone molto intima ma contemporaneamente movimentata e dalle sonorità inaspettate. L’amore ancora una volta sembra essere il tema centrale, e a tal proposito citiamo “All I want is you”. Questa canzone ha una lunga storia alle spalle: lo stesso Biondi ha dichiarato di aver parlato con Dee Dee Bridgewater in occasione di un concerto della cantante a Milano. Su richiesta di Mario, è stata proprio Dee Dee a scrivere il testo, e il risultato è stato stupefacente. Le sonorità sono quelle più affini al modus operandi del cantante. Si tratta di una ballata con strumentazione minimal e con protagonista la voce cavernosa di Mario.
Sulla stessa tematica si muove il brano “I choose you” che risulta però molto movimentato, quasi dance. Mario compie un vero e proprio miracolo cantando molto velocemente in lingua inglese ma mantenendo sempre quello stile inconfondibile. Stile che ritroviamo nella ballata “Fly away”, brano di una sensualità inspiegabile. La voce di Biondi tocca note talmente basse, da dare i brividi. Indubbiamente uno dei brani migliori. L’arrangiamento è quasi sussurrato, ma la batteria porta il tempo e incornicia il graffio del cantante. A conferma della eterogeneità dell’album, non possiamo non citare le sonorità anni ottanta, presenti prepotentemente in brani come “Another kind of love” e “Over the world”, in cui tastiere, suoni elettronici e cori da discomusic la fanno da padrone. Non mancano inoltre brani le cui melodie, ricordano il panorama black americano come “Blind” e “Come down” che ci riportano alla mente le prodezze del cantante Bruno Mars, anche se il paragone sembra essere azzardato. Il primo pezzo è caraterizzato da molteplici sfumature sonore e da una voce inconfondibile. Il secondo mostra la predominanza di chitarra, batteria e voce che creano un mix perfetto. La stessa voglia di proporre brani ritmati la troviamo in “Open up your eyes” , “All of my life” e “You can’t stop this love between us”. Il primo, movimentato e moderno, presenta sonorità sensuali, voce graffiata e una strumentazione elettro-pop con sprazzi di soul; il secondo è quasi da lounge bar. Ricorda aperitivi all’aperto ed è adatto ad una terrazza sul mare. L’ultimo è molto trascinante nonchè lontano dal solito sound di Biondi. Particolare la presenza di una vocalist che canta in francese.
Sicuramente uno dei pezzi che merita una attenzione particolare è “Heart of stone” in cui si percepisce un vero e proprio tributo a quelle che sono state le sonorità che hanno reso grande la cantante inglese Amy Winehouse. E’ un brano molto sensuale e accattivante anche per la presenza di un coro black. In sostanza l’ultimo lavoro di Mario Biondi, non delude affatto, anzi ci mostra la voglia di rinnovare che questo artista ha pur mantenendo inconfondibile il proprio stile. E’ un album dal profumo internazionale e le collaborazioni lo dimostrano. Sicuramente ciò che non manca è l’originalità e la capacità di affrontare sempre nuove sfide, non può che essere apprezzabile.
Mario Biondi, Beyond, Sony Music.