Dodici tracce in cui la band di Gaetano Curreri racconta storie ricche di intense sfumature. Vasco Rossi e Lucio Dalla ospiti in due brani
Nell’anno che li vede vincitori a Sanremo, gli Stadio pubblicano un nuovo album, Miss Nostalgia, uscito proprio nella settimana della loro partecipazione al Festival. Dodici tracce tra cui “Un giorno mi dirai“, la canzone vincitrice della rassegna canora. Un brano che indaga profondamente il rapporto tra padre e figlia con un sound deciso ma malinconico. Gaetano Curreri inventa un dialogo con un’immaginaria figlia ormai adulta, il tutto confezionato in forma di ballad pop-rock che esplode nel coro finale. Un brano bellissimo e intenso, che non a caso ha ricevuto numerosi riconoscimenti. La vittoria al Festival è stata per gli Stadio un motivo di riscatto per chi, nonostante gli anni, continuava ad affibbiare al gruppo l’etichetta di “band di Lucio Dalla“. Forse davvero adesso il gruppo di Curreri ha trovato una propria identità. Dopo aver omaggiato l’amico Lucio con il brano “La sera dei miracoli“, vincitore nella serata sanremese delle cover, all’interno del nuovo lavoro ritroviamo un altro omaggio al cantautore bolognese: “Noi come voi“, che ha il testo di Dalla e la musica di Curreri, e un originalissimo contributo al sax dello stesso artista prematuramente scomparso nel 2012.
“Miss Nostalgia” è il quindicesimo album in studio del gruppo, che si appresta a tagliare il traguardo dei 35 anni di carriera. A parte il già citato “Noi come voi“, tutti i brani del disco sono stati firmati da Curreri per la musica e da Saverio Grandi per i testi. Ci sono alcuni episodi, però, tra cui “Rimini” il cui testo è di Vincenza Casati, “Perché” e “Copriti che fuori piove” scritte da Alberto Pioppi, mentre “L’autunno ti dona” è di Riccardo Alberto Galassi. In “Tutti contro tutti” il ritornello è cantato da Vasco Rossi, coautore con Curreri di diverse hit, che torna a prestare la voce a un brano della band dopo “La faccia delle donne” del 1984. È un brano in cui si parla delle false amicizie, di quelle nate per un proprio tornaconto. Dal punto di vista sonoro ci troviamo di fronte a un pezzo ricco di sfumature rock-blues in cui non mancano però le tastiere. “Rimini” invece è un po’ un ritorno agli anni dell’adolescenza. La città romagnola è vista come meta da raggiungere e incornicia l’amore tra due giovani che passano lì l’estate. “Copriti che fuori piove” è invece un brano d’amore, che alterna la malinconia che ci assale quando salutiamo qualcuno convinti che non lo vedremo più alla convinzione con cui invece cerchiamo di riconquistarlo. Dal punto di vista musicale, rilevante è un bellissimo assolo di chitarra che dà un senso di libertà. La title-track e brano di apertura del disco è una canzone malinconica suggellata dall’inconfondibile voce di Curreri. “Ti sto ancora cercando” è invece un tipico brano rock alla Stadio. Il testo, oltre a parlare della nostalgia che è il filo conduttore dell’intero album, ipotizza anche la nascita di un nuovo amore che viene costantemente ricercato.
“Perché” è invece una bellissima ballata rock. Il testo può sembrare riferito sia ad una donna che non c’è più, sia alla nostalgia, un po’ tema conduttore dell’intero lavoro. Anche il brano “Gioia infinita” è descrittivo di un sentimento di malinconia onnipresente in tutte le tracce dell’album. Nel pezzo “Anna che non si volta“, Curreri veste invece i panni della protagonista, cantando in prima persona il senso di sfinimento che si prova per una storia che ormai non funziona più e la voglia di riprendere in mano la propria vita. In “Domani” c’è invece una vera e propria inversione di tendenza. Ci troviamo di fronte a sonorità latine, leggere e insolite. Questo impianto musicale riesce a creare una sorta di frattura tra la musica e un testo che ironizza sulla vita di coppia. La chiusura dell’album è affidata a “L’autunno ti dona“, che vede al piano Fabio Barnaba e agli archi i Solis String Quartet. Anche questo brano è un manifesto della nostalgia che assume le forme del rimpianto per il passato, ma anche della consapevolezza di aver capito come vivere il proprio futuro.
In conclusione, il disco degli Stadio presenta la solita linea pop-rock ma è sostanzialmente un bellissimo album ricco di sfumature e sensazioni diverse che conferma la forma della band e la sua voglia di continuare a farsi sentire nel panorama italiano.
STADIO – Miss Nostalgia (Universal Music Italia). Genere: Pop-rock. Tipo album: Studio. Pubblicazione: 12 Febbraio 2016. Dischi: 1 – Tracce: 12. Durata: 46′
STADIO – Miss Nostalgia
- Miss Nostalgia
- Un giorno mi dirai
- Tutti contro tutti
- Ti sto ancora cercando
- Rimini
- Perché
- Copriti che fuori piove
- Gioia Infinita
- Anna che non si volta
- Domani
- Noi come voi
- L’autunno ti dona