Presentato a Milano il progetto “Note di viaggio cap. 1: Venite pure avanti”. Si tratta del primo capitolo che raccoglie dieci brani del cantautore emiliano Francesco Guccini interpretati da big della canzone italiana quali Ligabue, Carmen Consoli e Samuele Bersani e un inedito del Maestrone dal titolo “Natale a Pavana”. Guccini spiega così la genesi di questa canzone: “L’inedito “Natale a Pavana” è cantata in dialetto pavanese, ormai quasi scomparso. Era una poesia che avevo scritto, una vecchia storia. C’è un amico, italianista modenese, con cui giochiamo con la mia modenesità. Gli ho scritto per gioco questa poesia, di quando lasciavo Modena, da bambino, andavo a piedi alla stazione. C’era il sogno di Bologna, Modena era per me città di privazioni, allora da bimbo. Ho scritto questa poesia per questo mio amico e lui l’ha pubblicata”.
Prodotto e arrangiato da Mauro Pagani, il disco è un tributo alla musica di un uomo che ha saputo narrare la società e le sue sfaccettature con ironia e un disincanto costruttivo. La scelta dei pezzi per questa prima parte non è stata particolarmente facile, come ha raccontato Pagani: “Davanti avevo un corpus di almeno 200, 250 canzoni, ho iniziato a sceglierne una quarantina”. Guccini è stato formativo per quasi due generazioni di cantanti e una piccola imposizione si è resa necessaria per Pagani. Un inedito che rimarrà l’eccezione a quella decisione di smettere con la canzone. “Nonostante alcuni singoli episodi” – ha detto il cantautore – “come questo ma anche come è capitato con Vecchioni e con Morgan, non ho nessuna intenzione di rimettermi a cantare. Faccio lo scrittore come sognavo da piccolo prima ancora di cominciare a fare canzoni. Non sono più nemmeno capace di suonare le mie chitarre che ho messo in un angolo e non tocco mai. Solo qualche volta, con gli amici, mi viene da fare una cantata“.
Da Pavana, dove Pagani lo ha dovuto raggiungere per registrare l’inedito, Guccini non perde di vista però la politica. “E’ una cosa vergognosa che una sopravvissuta ad un campo di concentramento sia costretta ad avere una scorta”, ha commentato il cantautore, aggiungendo il suo risentimento verso l’astensione di alcune forze politiche durante la votazione di una commissione di controllo su episodi di intolleranza. Pur avendo un repertorio molto vasto, è lo stesso Guccini a sorridere descrivendo se stesso, all’apparenza, come autore di tre pezzi: “Dio è morto“, “L’avvelenata” e “La locomotiva“. Raccontando poi un simpatico aneddoto che ha lo ha visto poco tempo fa in un ristorante di Bologna, ricevere i complimenti di Vasco Rossi: “Grazie, ma guarda che io non ho scritto solo L’avvelenata”, è stata la pronta risposta del Maestrone. Per la seconda parte del progetto si dovrà attendere il prossimo anno, ma Mauro Pagani è già al lavoro nella speranza di poter contare su un altro inedito del cantautore modenese magari pressandolo o raggiungendolo in Toscana, come questa volta, a registrare la traccia audio.
Dodici le tracce in scaletta per questa prima parte; dai grandi classici come “Auschwitz”, “Incontro” e “L’avvelenata”, a brani riproposti con un nuovo arrangiamento come “Scirocco”, “Tango per due”, “Stelle”, “Canzone quasi d’amore”, “Quattro stracci”, “Vorrei”, “Canzone delle osterie di fuori porta” e “Noi non ci saremo”.
Note di viaggio cap. 1 | Tracklist
- Natale a Pavana (inedito)– Francesco Guccini
- Auschwitz – Elisa
- Incontro – Ligabue
- Scirocco – Carmen Consoli
- Stelle – Giuliano Sangiorgi
- Tango per due – Nina Zilli
- Vorrei – Brunori Sas
- Canzone quasi d’amore – Malika Ayane
- Quattro stracci – Francesco Gabbani
- Canzone delle osterie di fuori porta – Luca Carboni e Samuele Bersani
- Noi non ci saremo – Margherita Vicario
- L’avvelenata – Manuel Agnelli e Mauro Pagani
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Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.