Anni Cinquanta, musica ed eterna giovinezza: è probabilmente questa la formula vincente di Grease. Nato da un musical del 1972 presentato a Broadway, il film di Randal Kleiser è tra le primissime storie d’amore liceali diventato antesignano di molti teen plot fino ai giorni nostri.
I protagonisti Danny e Sandy faticano a ritrovarsi dopo i loro dolci ricordi estivi a causa di una serie di fraintendimenti e le loro voci si intrecciano in set distanti all’interno delle stesse melodie, mostrandoci nei momenti musicali tutta la realtà dei sentimenti che provano l’uno per l’altra. La cura dei dettagli a partire dai costumi rende frizzante l’atmosfera in cui si dipana una trama colorata fatta di emozioni fresche e pungenti tipiche dell’adolescenza. Il morso dell’amore tra i due protagonisti è accompagnato e a tratti ostacolato dall’impresa più intensa degli anni giovanili: la ricerca della propria personalità.
Il magnetico Danny Zuko, infatti, tende ad assumere il ruolo dello spavaldo spezza cuori mimetizzandosi tra i suoi compagni per coprire la tenerezza delle sue reali intenzioni nei confronti della dolce Sandy. Allo stesso modo le Pink ladies, un gruppo di ragazze dal nome infantile e le movenze ribelli, si copiano tra loro coalizzandosi nell’ingenua credenza di essere un punto di riferimento e una fonte di consiglio per tutti gli altri. Per la prima volta intravediamo anche quella contrapposizione tra ragazza morigerata (Sandy) e ragazza sfacciata (Rizzo) che verrà poi mantenuta ed esasperata in tutti i back to school successivi. Le coreografie scatenate ma composte di Olivia Newton John e le mimiche facciali poco sobrie di John Travolta aggiungono dinamicità ed energia a ogni sequenza musicale senza mai toccare note stucchevoli nelle parti cantate. Tutti i personaggi si sincronizzano in questa pellicola corale e sfaccettata, in questo Grease mood fatto di brillantina e gelatina per fissare ciuffi di capelli che impennano.

Durante la visione, sulle note di canzoni come “You’re the one that I want” o “Summer Nights”, il primo istinto è la danza. Probabilmente ciò è dovuto al sound ritmato e alla fusione di sentori funk e groove che si imbucano nella cultura pop del film conferendo un tocco più prepotente e scandito alle melodie. Dopo la sua uscita nel 1978, molti musical e film musicali successivi sono nati sullo stampo del Grease di Kleiser, riprendendo le sue combinazioni vincenti, ispirandosi al suo tono pulito e deciso ed esplicitamente o inconsapevolmente, più volte si è omaggiato lo stile di canto spontaneo, le gonne a ruota che riempiono le coreografie e la chimica innocente tra i protagonisti.
Un misto di malinconia e calore avvolge il ricordo di questo film dal momento in cui Olivia Newton John ha lasciato il nostro palcoscenico, rendendo questo cult un patrimonio ancora più intramontabile, una pellicola inconsumabile, una brillantina che continua ad insinuarsi ovunque e che non smette mai di risplendere.

GREASE (Usa, 1978, Musicale, 110′). Regia di Randal Kleiser. Con John Travolta, Olivia Newton-John, Stockard Channing, Frankie Avalon, Jeff Conaway, Barry Pearl, Michael Tucci, Kelly Ward, Didi Conn, Jamie Donnelly, Dinah Manoff, Eve Arden, Joan Blondell, Edd Byrnes, Sid Caesar, Alice Ghostley, Dody Goodman, Susan Buckner, Lorenzo Lamas, Fannie Flagg, Dick Patterson, Eddie Deezen, Darrell Zwerling, Ellen Travolta.

Di Viviana Punella

Appassionata di cinema, teatro e letteratura, ha studiato a fondo Christian Metz e la semiologia nella settima arte. Ha sempre una penna con sé e porta la sua travolgente curiosità in giro per l’Europa