Il monologo interpretato da Andrea Murchio va in scena virtuale attraverso le dirette streaming domenicali

Anche il teatro si mette al servizio dello spettatore scegliendo la modalità virtuale, come nel caso del Teatro Tor Bella Monaca, a Roma, con i video dello spettacolo Diario di un non intubabile. Con il testo scritto da Alessandro Benvenuti e recitato da Andrea Murchio, con montaggio e regia supervisionati da Filippo D’Alessio, il Teatro riesce a offrire questi video di dieci minuti in diretta – la domenica sera alle 18,00 – potendo scegliere tra Facebook, Twitter e Instagram. Oppure, posteriormente con la pubblicazione sul sito del teatro stesso come pure su Youtube.

La gamma dei social utilizzati per la diffusione di questo progetto dal taglio sperimentale è quindi completa. Così come il progetto intero è articolato, svolgendosi su dodici puntate che sono partite lo scorso 26 aprile. Il teatro aderisce a quanto si vuole oggettivare: i pensieri di Benvenuti prendono corpo nella voce di Murchio; la peculiarità teatrale degli ambienti in interni aderisce perfettamente al contesto domestico del lockdown; la solitudine del singolo in quarantena è tradotta in monologo. 

Se gli umori altalenanti, al pari degli stati d’animo centrifugati dall’isolamento forzato, si esprimono con diversi toni e sfumature di voce e di espressioni, il montaggio cinematografico fa capolino nel mondo teatrale per esempio con filmati d’epoca. Ma anche con immagini esterne di palazzi romani e di albe; così come l’effetto seppiato caratterizza il primo episodio accompagnato da colonna sonora di altri tempi.

Il contenuto è ironico e riflessivo, piegandosi ovviamente sulla situazione attuale ma anche cercando nei ricordi. Ogni puntata è una pagina di un diario che non scrive solo il presente, ma che si apre al passato interrogandosi poi sull’incerto futuro.

 

Di Tiziana Cappellini

Ha scelto di approfondire le materie che ama da sempre conseguendo una laurea in Lettere Moderne. Che in terra brianzola è di per sé una sfida. Ma specializzandosi in Storia del Teatro Inglese e Cinema è quasi incoscienza. Tuttavia, unendo lavoro pratico a collaborazioni artistiche, da anni si occupa di recensioni culturali e anche di editoria.

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