Il male sarà banale, ma muove sempre qualsiasi cosa. Donato Carrisi debutta alla regia adattando per il grande schermo il suo romanzo “La ragazza nella nebbia”. Siamo in un paesino di alta montagna e una sedicenne tutta casa e chiesa scompare improvvisamente alle cinque del pomeriggio. Il solito ispettore di polizia è incaricato delle indagini, dovrà scontrarsi contro le resistenze della comunità e i media per assicurare il colpevole alla giustizia. Quando uno scrittore subisce il fascino della macchina da presa, il risultato è comunemente imbarazzante: nel caso del film di Carrisi no. Salvato forse dalle buone prove di recitazione di Toni Servillo e Alessio Boni (e dallo splendido Jean Reno), il film merita ampiamente la sufficienza.
Un giallo che si perde nella spettacolarizzazione del crimine, dove i media vengono ritratti come veri e propri mezzi capaci di creare e distruggere mostri. Il poliziotto Servillo prende accordi con presentatrici televisive e fabbrica prove per utilizzare a pieno la cassa di risonanza televisiva che una vicenda simile porta con se. Carrisi cura anche la sceneggiatura regalando al film dialoghi essenziali che di certo non brillano per intuizione. Si affida ai suoi attori per far funzionare parole che ci si aspetterebbe da: un cinico, una ragazzina, una madre disperata etc etc. In sintesi un prodotto che si lascia guardare, con una regia da serie televisiva di media fattura e l’attesa di un colpo di scena che immancabilmente arriverà.
Un film giallo non dovrebbe essere così intriso di retorica contro i media, non perché i problemi che pone Carrisi siano sbagliati, ma perché al cinema si va per intrattenersi e guardando il film appare che la critica ai mezzi di informazione sia solo un espediente per sopperire ad alcune lacune di trama. Toppa polemica invece, allunga la durata in maniera inutile e fa crollare il ritmo di una vicenda che in un’ora e mezza al massimo (il film dura due ore e moneta) avrebbe latitato di meno. Nota divertente è la scelta di utilizzare questo grande plastico del paese dove avvengono i fatti che ricorda molto uno stile “Porta a Porta”… ma come? La tv non era il male assoluto?
LA RAGAZZA NELLA NEBBIA (Italia/Francia/Germania 2017, Thriller, 127′). Regia di Donato Carrisi. Con Toni Servillo, Alessio Boni, Jean Reno, Lorenzo Richelmy, Galatea Ranzi, Michela Cescon. Medusa. In sala dal 26 ottobre 2017.
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Nasce a Milano qualche anno fa. Usa la scrittura come antidoto alla sua misantropia, con risultati alterni. Ama l’onestà intellettuale sopra ogni altra cosa, anche se non sempre riesce a praticarla.