“Benvenuti ad Act up. L’associazione è stata fondata nel 1989 sul modello di Act up New York.

Act up è un’associazione nata all’interno della comunità omosessuale per difendere i diritti di chiunque abbia l’aids. Attenzione però: non è un’associazione di sostegno ai malati. È un gruppo di attivisti”.

Agli albori della Parigi degli anni ’90, il gruppo di militanti di Act Up-Paris porta avanti la sua lotta all’AIDS. Dimostrazioni contro l’indifferenza del governo, inattivo sul piano delle campagne di prevenzione, contro il cinismo delle aziende farmaceutiche e le ricerche biomediche segrete. Azioni non violente ma sempre spettacolari, per prevenire, informare e risvegliare le coscienze di un popolo la cui informazione passava essenzialmente dalle TV e i giornali.

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E’proprio all’interno di questa associazione che si sviluppa la storia lungo la quale il film corre: Nathan, nuova matricola del gruppo, incontra e si innamora di Sean, uno degli storici e più fervidi attivisti di Act Up, malato ma voglioso di vivere e di aiutare gli altri nella lotta contro la diffusione del virus.

Il regista Robin Campillo, membro dell’associazione dal 1992 e che quegli anni li ha vissuti davvero, sa benissimo di cosa parla e lo fa trasparire magistralmente sullo schermo: l’incubo della malattia, l’omofobia diffusa, la confusione generale e la prevenzione pressoché nulla.

La pellicola si muove su quel filo sottile che separa la vita e la morte, ma nonostante tutto, riesce a trasmettere una un forte desiderio di vita in mezzo a quel campo di battaglia che circonda quotidianamente i protagonisti.

Un film per tutti, che invita a riflettere e aprire la mente, al di là delle differenze di orientamento sessuale, delle appartenenze religiose e politiche; un film dalla parte della libertà, della parità di diritti e della dignità per tutti gli esseri umani.

120 BATTITI AL MINUTO (Francia 2017, Drammatico, 135′). Regia di Robin Campillo, con Nahuel Pérez Biscayart, Arnaud Valois, Adèle Haenel, Antoine Reinartz, Félix Maritaud. Teodora Film. In sala dal 5 ottobre 2017.

Di Viola Sturaro

Scrittrice freelance amante dell'arte, della letteratura e dello sport.